Grasshopper e le CentoTrentaSei recensioni che ha scritto

Copertina di Emerson, Lake & Palmer: Emerson Lake & Palmer

Emerson, Lake & Palmer: Emerson Lake & Palmer

di Grasshopper 12 ago 04 DeRango™: 22,48

Se la musica in genere, e il cosiddetto rock sinfonico (o progressive rock) in particolare, fossero esclusivamente un fatto di bravura e spettacolarità nell'esecuzione (ovvero di virtuosismo), Franz Liszt sarebbe il più grande compositore della storia, e gli Emerson Lake & Palmer il più grande complesso di rock sinfonico degli anni '70.
Le cose però sono andate diversamente, sia per il più grande pianista ottocentesco, sia per il suo emulo in campo rock Keith Emerson, vera stella di questo funambolico trio, capace di regalare grande godimento all'orecchio, senza però lasciare molte emozioni alla fine del piacevolissimo ascolto. di più

Copertina di Fabrizio De André: Rimini

Fabrizio De André: Rimini

di Grasshopper 11 ago 04 DeRango™: 4,88

È quel che si suol dire un disco di transizione, che da un lato riprende i temi intimistici e poetici degregoriani del "Vol. 8", dall'altro si apre verso le suggestioni etniche che domineranno sempre più i successivi dischi, fino all'ultimo capolavoro "Anime salve". Di transizione sì, ma sempre di ottimo livello, a parte un po' di riempitivo nel finale (più che altro lo scherzo in sardo "Zirichiltaggia" e lo strumentale "Folaghe"). Con questo disco inizia la serie di collaborazioni con altri autori, che si protrarrà fino all'ultimo disco: in "Rimini" il coautore (dei testi e delle musiche) è un semisconosciuto… di più

Copertina di Fabrizio De André: Vol. 8

Fabrizio De André: Vol. 8

di Grasshopper 11 ago 04 DeRango™: 25,66

Dopo i grandi e impegnativi dischi a tema degli anni precedenti, questo è un po' un ritorno alle origini: una serie di canzoni riconducibili alla sfera dei sentimenti privati. Svanito lo spirito di ribellione che animava "Storia di un impiegato", l'unica rivolta possibile è quella individuale, la fuga dalla realtà è "evaporare in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte" ("Amico fragile"). di più

Copertina di Fabrizio De André: Creuza de mä

Fabrizio De André: Creuza de mä

di Grasshopper 9 ago 04 DeRango™: 23,09

I testi di questo ennesimo capolavoro di Fabrizio De André sono interamente in genovese, strana lingua dalle strascicate sonorità portoghesi, ma ricca anche di vocaboli di origine araba. Senza un'opportuna traduzione a lato non ci si capirebbe veramente un "belin". Ma la musica abbatte quasi interamente questo ostacolo: questa volta il collaboratore eccellente è Mauro Pagani, ex P.F.M. Ne risulta un disco "etnico" nel miglior senso della parola, di ispirazione non tanto prettamente genovese, quanto mediterranea in generale, con un certo anticipo sulle mode anni '90. Un flauto di origine turca introduce "Creuza de ma" (letteralmente "sentiero di mare", o… di più

Copertina di Fabrizio De André: Anime salve

Fabrizio De André: Anime salve

di Grasshopper 9 ago 04 DeRango™: 29,73

Come nelle primissime canzoni, in questo, che è purtroppo l'ultimo album di De André, i protagonisti, le "Anime salve" appunto, sono gli emarginati, i poveri, tagliati fuori da una società basata solo sul denaro e sulla competizione. Per le musiche questa volta collabora l'illustre concittadino Ivano Fossati, ed è un peccato che questo sodalizio non sia potuto continuare. I due si compensano perfettamente: De André è soprattutto un poeta, Fossati un ormai raffinatissimo musicista. Nel disco si parla genericamente di "Testi e musiche di Fabrizio De André e Ivano Fossati", ma è verosimile che il primo abbia predominato nei testi… di più

Copertina di Fabrizio De André: Le nuvole

Fabrizio De André: Le nuvole

di Grasshopper 9 ago 04 DeRango™: 13,17

Lungamente atteso, 6 anni dopo "Creuza de ma", esce questo originale album, che ad un primo ascolto sembra un'accozzaglia dei generi più svariati di canzoni, senza alcun legame. Ben presto però si profilano due parti ben distinte: una di denuncia, quasi tutta in italiano, l'altra "etnica". La prima parte si apre e si chiude con un coro di cicale che simboleggia l'unica "vibrante protesta" rimasta in un paese che va allo sfascio. "Le nuvole" è una poesia, recitata da due voci di donna con lieve accento sardo, su un sottofondo che dalle cicale iniziali si evolve in un sinfonico crescendo… di più