vellutogrigio

DeRango : 1,60 • DeEtà™ : 6892 giorni

 La mia vecchia enciclopedia non mentiva: Universal Juveniles è un album eccellente dove hard rock, prog e fusion si mescolano con gusto e perizia.

 È un'eccellente panacea per chi mal digerisce i lavori elettronici dei Rush e spera in un ritorno al mood dell’epoca.

La recensione ripercorre la lunga ricerca dell'album Universal Juveniles dei Max Webster, evidenziandone la qualità e la commistione di generi come hard rock, prog e fusion. L'opera è consigliata agli appassionati di musica anni '80 e fan dei Rush, grazie anche alla partecipazione degli stessi. Un disco poco conosciuto in Italia ma celebrato in Canada, che merita un ascolto per la sua perizia tecnica e il valore culturale. Ascolta Universal Juveniles e scopri il gioiello nascosto del rock canadese!

 Forse il miglior modo per avvicinarsi all’album è quello di ignorare che si tratti di un lavoro dei Rush, cercando di coglierne le qualità intrinseche a prescindere dalle etichette.

 La conclusione dell’album è affidata, invece, ad un vero capolavoro... Mystic Rhythms: una canzone commovente che cerca di spiegare il mistero della musica.

Power Windows del 1985 è un album controverso dei Rush, diviso tra l'influenza synth pop e le radici prog del gruppo. Pur distante dai classici anni '70 della band, il disco offre brani tecnicamente validi e melodici come Mystic Rhythms e Marathon. La recensione invita a godere l'album senza pregiudizi e segnala una crescita qualitativa nel tempo. Un lavoro raffinato che merita attenzione, anche se non privo di compromessi. Scopri l’evoluzione sonora di Rush con Power Windows, un album da riscoprire oggi!

 "Speaking in Tongues rappresenta l’ideale ponte fra l’avanguardia funk rock di Remain in Light e le incisioni pop della seconda parte della carriera dei Talking Heads."

 "L’album è pregevole nelle divagazioni funk e negli arrangiamenti, ma a tratti debole nel songwriting, forse per l’assenza di Brian Eno."

Speaking in Tongues, uscito nel 1983, rappresenta un ponte tra il funk sperimentale di Remain in Light e il pop commerciale di Little Creatures. L'album non è il miglior lavoro della band ma offre spunti interessanti con brani come 'Burnin Down The House' e 'Girlfriend Is Better'. Sebbene presenti qualche riempitivo, il disco cattura l'essenza del gruppo, evidenziando sia pregi sonori che limiti nel songwriting, soprattutto senza la guida di Brian Eno. Scopri l'evoluzione sonora dei Talking Heads con Speaking in Tongues!

 Una delle più indecifrabili sequenze di canzoni mai ascoltate in precedenza.

 Il viaggio che attende l'ascoltatore nella mezzora finale dell'album ... può essere assimilato, si parva licet, alla mezz’ora finale di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick.

La recensione analizza l'album doppio del 1971 dei Chilliwack, evidenziandone la varietà di stili dal blues al rock progressivo fino a sperimentazioni psichedeliche e minimaliste. Pur non essendo un capolavoro definitivo, l'album offre una fascia finale sorprendente e originale che rende il viaggio d'ascolto stimolante e consigliabile a tutti gli amanti della musica d'avanguardia. Ascolta Chilliwack e immergiti in un viaggio sonoro unico e intrigante.

 «’Grace Under Pressure’ segna un’ennesima tappa evolutiva nel sound dei Rush, con un più deciso uso dei sintetizzatori.»

 «L’idea di freddezza viene confermata dalla copertina dell’album e dagli arrangiamenti dei singoli pezzi, in cui l’elettronica è utilizzata per rendere concreta l’idea di automazione, ripetitività e alienazione.»

Grace Under Pressure segna la seconda svolta elettronica dei Rush, con un uso deciso dei sintetizzatori e percussioni elettroniche. Nonostante il tiepido giudizio dei fan storici, l'album rappresenta una prova convincente degli anni '80, con temi di alienazione e freddezza sociale. Le tracce si distinguono per arrangiamenti moderni e testi profondi, mantenendo alta la qualità musicale del trio canadese. Scopri l'evoluzione elettronica dei Rush in Grace Under Pressure, ascolta ora!

 Si tratta, in definitiva, di una prova eccellente, consigliata a tutti coloro che amano il rock duro.

 Una concisa e compiaciuta violenza espositiva, dal tratto quasi kitsch ed estetizzante, che segna il passaggio verso l'edonismo anni '80.

Killing Machine del 1978 rappresenta uno dei momenti chiave nella carriera dei Judas Priest e nella storia della NWOBHM. L'album unisce hard rock e heavy metal con una qualità sonora coesa, grazie alle performance di Halford, Tipton e Downing. Include brani iconici come Delivering the Goods e Hell Bent for Leather. Pur meno uniforme di Stained Class, è un lavoro aperto a contaminazioni e molto apprezzato per il feeling di gruppo e l'energia espressa. Scopri l'energia e la storia di Killing Machine, un album imperdibile del rock duro!

 All'uscita del disco, un critico disse che, se il gruppo avesse avuto successo, si sarebbe suicidato.

 Si tratta di un album godibilissimo per tutti gli amanti del rock duro, a torto definito come poco originale.

La recensione celebra il primo album degli Uriah Heep, Very Eavy Very Umble, mettendo in luce la qualità compositiva e la potenza del gruppo. Nonostante le critiche iniziali, l'album si rivela un lavoro ispirato e godibile, con brani emblematici come "Gypsy" e "Dreammare". L'uso di hammond e riff di chitarra contribuisce a un sound pulito e accattivante, paragonabile ai grandi capolavori dell'epoca. Un disco imperdibile per gli amanti del rock classico e progressive. Scopri il debutto degli Uriah Heep e lasciati conquistare dal rock classico!

 FOUO è probabilmente il miglior album dei Blue Öyster Cult nella seconda parte della loro carriera.

 Da ascoltare, con lo sguardo teso fra la copertina dell'album e le stelle.

Fire of Unknown Origin è l'ultimo album con la formazione originale dei Blue Öyster Cult, caratterizzato da una maturità compositiva e una produzione eccellente. L'opera miscela sonorità teatrali e melodie radiofoniche, con brani simbolo come "Burnin' for You" e "Veteran of the Psychic Wars". L'album rappresenta un ritorno a una classe musicale alta e irripetibile, nonostante la band stesse affrontando un periodo di appannamento. Un ascolto imprescindibile per i fan e gli amanti del rock anni '80. Scopri l'essenza dei Blue Öyster Cult con Fire of Unknown Origin, un capolavoro della musica rock.

 Un piccolo gioiello hard e prog rock misconosciuto ai più, da riscoprire.

 La voce di Mitchell, possente e dalle cadenze blues, riecheggia anche il peculiare parlato di Frank Zappa.

La recensione celebra l'album di debutto dei Max Webster, evidenziandone l'eclettismo e la qualità compositiva. La band canadese, guidata da Kim Mitchell, offre un mix di hard rock e prog con influenze blues e psichedeliche. L'album, prodotto da Terry Brown, è descritto come un piccolo gioiello misconosciuto, con brani caratterizzati da riff decisi, arrangiamenti ricercati e una voce atipica. Consigliato per appassionati del rock anni '70 e per chi cerca sonorità originali e sperimentali. Ascolta Max Webster per scoprire un classico nascosto del rock anni '70!

 On your Feet or on your Knees conferma questi assunti, risultando una delle massime espressioni dell’attività discografica del gruppo newyorkese.

 Le cover Maserati GT e Born to be Wild mettono in evidenza le passioni automobilistiche e sono eseguite splendidamente, con Born to be Wild forse migliore dell’originale.

La recensione celebra On Your Feet or on Your Knees dei Blue Öyster Cult come uno dei migliori album live della storia del rock. L'album testimonia la qualità esecutiva, il suono limpido e il forte impatto delle performance rispetto alle versioni studio. Vengono analizzati i brani chiave e sottolineata l'importanza storica del disco per la band. Un lavoro di grande valore artistico e tecnico, imprescindibile per appassionati di rock classico. Scopri la potenza rock dal vivo con Blue Öyster Cult, ascolta ora On Your Feet or on Your Knees!

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