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 Laura Antonelli è stata, con ogni probabilità, la più bella e conturbante attrice italiana dello scorso secolo.

 In Malizia la donna non è semplice oggetto ma si fa motore delle passioni degli uomini, gioca con loro e le orienta.

La recensione analizza il film Malizia di Salvatore Samperi del 1974, che lanciò Laura Antonelli come icona sensuale del cinema italiano. Pur riconoscendo una trama semplice e psicologia poco approfondita, il film si distingue per il fascino misterioso della protagonista e le dinamiche familiari cariche di tensione erotica. Il racconto della carriera e del destino di Antonelli arricchisce la riflessione sulla sua figura nel panorama cinematografico. Nel complesso, Malizia è un'opera modesta, ma resa affascinante dal cast e dai temi trattati. Scopri il fascino e il mistero di Malizia, un cult del cinema italiano anni '70!

 La "bulimia" come vera malattia del nostro tempo e chiave di volta per decrittare il mondo.

 I film a tesi sono fondamentalmente deboli ed invecchiano presto, anche se le tesi sono brillanti.

La recensione analizza 'La grande abbuffata' di Marco Ferreri, che usa la bulimia come metafora del collasso fisico, morale e politico. Pur lodando gli attori, l'autore critica il moralismo e la debolezza della tesi, giudicando il film datato e meno efficace rispetto ad altri coevi. Scopri la decadenza umana raccontata da Ferreri, guarda La grande abbuffata ora!

 Lo scherzo come reazione alla morte, sia quella temuta che quella effettivamente presente nelle vite di ognuno.

 Chapeau.

Amici miei di Mario Monicelli è un capolavoro della commedia all'italiana che coniuga comicità e malinconia attraverso la storia di cinque amici toscani che si sfidano in burle per sfuggire alla mediocrità e alla vecchiaia. Il film è ricco di personaggi memorabili, atmosfere autentiche e un tono che alterna riso amaro a profonda riflessione, rappresentando un'epoca ormai passata ma ancora viva nel cinema italiano. Scopri il classico intramontabile della commedia all'italiana Amici miei!

 La rivoluzione di questo film di Natale va rinvenuta soprattutto nel linguaggio di registri e sceneggiatori.

 Alla fine del film, dopo alterne peripezie, l’uno troverà nell’altro il padre ormai perduto, l’altro il figlio mai avuto.

Babbo Bastardo di Terry Zwigoff offre un ritratto cinico e dissacrante del Natale, attraverso la storia di un truffatore travestito da Babbo Natale e di un bambino ingenuo. La pellicola mescola commedia nera e sentimenti profondi, rileggendo le festività in chiave anticonformista ma con un sottile messaggio di speranza e rinascita. Scopri un Natale diverso con Babbo Bastardo, guardalo e lasciati sorprendere!

 Il terrore si limita a fotografare la realtà, rappresentandola senza tradirla.

 Il film solleva nello spettatore sottili e domestiche angosce, scoperchiando paure mai sopite.

Il Nascondiglio segna un ritorno di Pupi Avati all'horror, con atmosfere sottilmente inquietanti e una recitazione solida di Laura Morante. Il film costruisce tensione attraverso dettagli quotidiani e paure interne, senza puntare su facili effetti shock. Il finale mantiene il pessimismo tipico del regista, differenziandolo da altri maestri del genere. Scopri l'horror psicologico di Pupi Avati e lasciati coinvolgere dalla sua atmosfera unica.

 Il film non rende giusto onore al talento di Ben, risultando senza infamia e senza lode.

 Si ride talvolta a denti stretti, spesso ci si annoia, immaginando come andranno a finire i vari capitoletti.

La recensione analizza 'Lo Spaccacuori', commedia dei fratelli Farrelly con Ben Stiller protagonista. Pur riconoscendo il talento dell'attore, il film risulta prevedibile e poco coinvolgente. La comicità alterna momenti efficaci a scene piatte, con una trama banale e poco ispirata. La critica evidenzia un'opera senza spicchi né cadute drammatiche, consigliata con moderazione. Scopri se Lo Spaccacuori è la commedia giusta per te, leggendo la recensione completa.

 Phenomena rappresenta uno dei maggiori successi mediatici di Argento, ma è un prodotto fondamentalmente ambiguo.

 Definirei questo film come un'occasione mancata, il primo, ma definitivo, passo falso nella carriera del regista.

Phenomena di Dario Argento è un film ambiguo e non pienamente riuscito che unisce horror e giallo con risultati altalenanti. La trama risulta scontata e lenta, appoggiandosi troppo sui cliché del genere. Nonostante alcune scene immaginifiche e la presenza di Jennifer Connelly, il film appare spesso noioso e banale. Argento manca l'occasione di innovare, consolidando un trend di ripetizioni nella sua carriera. Scopri la recensione completa di Phenomena e approfondisci il cinema di Dario Argento!

 Risi davvero molto, per i miei cinque anni, soprattutto grazie alla comicità slapstick di Montesano.

 A lungo andare, in pratica, quanto tutti saranno dimentichi del cinema italiano del novecento, Grand Hotel Excelsior si confonderà con Otto e mezzo, con buona pace dei contemporanei.

La recensione racconta una visione nostalgica e affettuosa di Grand Hotel Excelsior, commedia italiana del 1987 dai toni slapstick. L'autore ricorda con piacere le risate condivise in famiglia grazie alle performance di Celentano, Verdone, Montesano e Abatantuono. Sebbene riconosca il valore artistico limitato, il film mantiene un posto speciale nella memoria personale e nella tradizione delle commedie italiane anni '80. Scopri la comicità anni '80 con Grand Hotel Excelsior, un classico che fa sorridere generazioni!

 La vita come interminabile battaglia dell’uno contro l’altro, e, soprattutto, come un continuo susseguirsi di sopraffazioni.

 Lo scopone scientifico risulta uno degli zenith creativi del cinema italiano di ogni tempo.

«Lo scopone scientifico» di Luigi Comencini è un film ancora poco considerato, ma fondamentale per il cinema italiano. Mescola commedia nera, dramma sociale e grottesco, mostrando la lotta di classe e l'inganno come parte della natura umana. Il cast, guidato da Alberto Sordi e Silvana Mangano, offre prove memorabili in una trama intensa e malinconica. Un'opera che supera i limiti del suo genere e rimane attuale come riflessione sulla società e l'essere umano. Guarda ora 'Lo scopone scientifico' e scopri un capolavoro nascosto del cinema italiano.

 "Per Argento è un problema, non solo uscire dai cliché, ma portarli a compimento con un pieno ed autoriale controllo dei propri prodotti."

 "Il lavoro appare tuttavia salvato, fino a raggiungere la sufficienza, grazie ad alcune scene di autentica tensione, che riportano il regista ai fasti degli anni '70."

Non ho sonno segna il ritorno di Argento al thriller classico, con un cast prestigioso e un soggetto ispirato a un romanzo di Ellery Queen. Sebbene la trama risulti prevedibile e con alcuni limiti tipici del regista, alcune scene di tensione risollevano il film. La colonna sonora dei Goblin appare convenzionale, mentre il confronto con Profondo Rosso evidenzia sia riferimenti nostalgici sia problemi contemporanei nel cinema di Argento. Scopri come Dario Argento rilegge il thriller classico in Non ho sonno!

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