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 “Resurrection è niente più e niente meno di ciò che sono sempre stati e sempre saranno i Death SS.”

 “Steve Sylvester ha sempre avuto un occhio di riguardo verso il proprio pubblico, soprattutto da quando la sua creatura è tornata improvvisamente di moda.”

Dopo sette anni di inattività, i Death SS tornano con "Resurrection", un album che celebra la loro identità unica nell’Horror Metal. Il lavoro fonde sonorità classiche e moderne, spaziando dall’heavy metal tradizionale a sperimentazioni elettronic-industrial, confermando la band come un punto di riferimento del genere. Pur non mancando qualche momento meno memorabile, il disco è apprezzato per professionalità, atmosfera e autenticità. Notevole il contributo del cast e la ricca stratificazione sonora, mentre Sylvester rimane carismatico nonostante qualche limite vocale. Scopri ora il classico moderno dell’Horror Metal con Death SS - Resurrection!

 Lasciare il ticchettio del metronomo all’inizio di alcuni brani è una scelta pericolosamente sospesa fra l’intransigenza assoluta e la sempre deprecabile presa in giro.

 Questa strampalata forma di cantautorato riflette l’epica della solitudine di Douglas P., elemento cardine della sua crociata artistica ed esistenziale.

La recensione analizza The Snow Bunker Tapes, un album demo di Death In June composto da tracce introspettive e minimaliste. L'autore sottolinea la qualità inferiore rispetto a Peaceful Snow, pur riconoscendo un valore documentale per i fan più completisti. L'album evidenzia il momento creativo stagnante di Douglas P., ma conserva un certo magnetismo nella sua forma più essenziale. Nel complesso, il disco risulta un’esperienza discontinua, a tratti imbarazzante, ma curiosamente diversa dall'album precedente. Scopri l’evoluzione di Death In June ascoltando The Snow Bunker Tapes.

 You’re Nothing suona fresco, è adrenalina, è carico di energie, piace, stordisce, decomprime.

 Un affresco vivido e impietoso dei nostri tempi, con la furia cieca e molta amarezza.

You’re Nothing degli Iceage è un album punk energico e amaro, che unisce furia sonora e malinconia decadente. Pur non essendo un capolavoro assoluto, il disco conquista grazie alla sua freschezza e profondità emotiva. Gli Iceage rinnovano il punk con un sound personale e ispirato, evocando l'epoca post-punk e hardcore. La produzione sporca valorizza l'intensità della band, giovane ma matura nell'esprimere il disagio della gioventù contemporanea. Scopri l'energia oscura di Iceage e lascia che You’re Nothing ti conquisti!

 Il miglior modo di andarsene era questo “The Last Spire”, con il quale la longeva creatura di Lee Dorrian chiude il cerchio per tornare alle sonorità che furono in principio.

 È un macigno, “The Last Spire”, nella sostanza e nella forma, a partire dai suoni pastosi e grevi, una dimensione sonora dove ogni nota pesa quintali, si muove per inerzia, suggerisce spossatezza.

The Last Spire rappresenta l’ultima opera dei Cathedral, un album che riscopre le radici doom della band, confermando la loro identità sonora con intensità e atmosfera. Nonostante qualche imperfezione, l'album è un addio appagante e sentito, un omaggio alla lunga carriera del gruppo e una celebrazione per gli appassionati del genere. Lee Dorrian e compagni offrono una musica densa, oppressiva e nostalgica, premiando così tutti i fan con un ultimo, solenne requiem. Ascolta ora The Last Spire e vivi l'ultimo grande viaggio doom dei Cathedral!

 I Father Murphy costruiscono qualcosa di veramente originale, difficile da trovare in questi tempi e soprattutto dalle nostre parti.

 Un gioiello di un'intensità rara, un'opera che merita senz'altro di presenziare con onore nella collezione esclusiva dei cultori musicali dal palato più fine.

La recensione loda l'ultimo album dei Father Murphy per la sua originale e intensa fusione di noise, psichedelia e avanguardia. Il disco crea un'atmosfera post-apocalittica unica, grazie a sonorità difficilmente catalogabili, con una forte carica emotiva e rituale. Le otto tracce brevi compongono un viaggio sonoro oscuro, spigoloso e profondamente evocativo, perfetto per appassionati di esperienze musicali fuori dal comune. Ascolta Father Murphy e lasciati avvolgere dal loro rituale sonoro unico.

 Quando imbraccia la chitarra e canta fa veramente schifo, ma se si applica in quello che meglio sa fare... il risultato è davvero gradevole.

 Con questo album l’austriaco affina il suo linguaggio, puntando su un suono meno massimale ma capace di emozionare e suscitare serenità.

La recensione racconta un’esperienza live decisamente imperfetta ma emozionante con B. Fleischmann, artista austriaco noto per la sua elettronica raffinata. Il nuovo album "I’m Not Ready for the Grave Yet" mostra l’evoluzione di un talento autentico, con melodie orecchiabili e arrangiamenti curati. Pur con qualche limite vocale e live, Fleischmann conferma la sua capacità di emozionare e offrire musica intima e coinvolgente. Un lavoro meno potente rispetto al passato ma ricco di charme e umanità. Scopri l'eleganza elettronica di B. Fleischmann: ascolta ora l'album!

 Non aspettatevi dei nuovi paladini del revivalismo post-punk 2.0, ma una cover band professionista.

 Difficilmente ci ricorderemo dei Soror Dolorosa, ma per oggi possiamo semplicemente limitarci ad ascoltare la loro buona musica senza troppo preconcetti.

No More Heroes di Soror Dolorosa è un album dark-wave che si rifà esplicitamente ai classici anni '80 come The Cure e Sisters of Mercy. Pur bene eseguito e dotato di atmosfere eleganti, manca di originalità e innovazione. La voce e le parti musicali evocano fedelmente le influenze, ma senza mai superarle. Grazie a poche tracce suggestive, l'album riesce comunque ad appassionare i nostalgici del genere. Un disco da ascoltare senza aspettative di novità. Scopri l'atmosfera dark-wave anni '80 di Soror Dolorosa, un viaggio musicale per i nostalgici del genere.

 Mai era stato lecito ascoltare musica simile, ed è un peccato che il medium delle parole non sia minimamente in grado di descriverla.

 Con la voce, non solo asessuata ma persino disumana, di Mr Doctor la musica dei Devil Doll smette di essere semplice musica classica, semplice rock progressivo, semplice dark dalla vocazione teatrale, e diviene un'esperienza che non potrà che lasciare un segno profondo nell'ascoltatore.

La recensione esalta "Dies Irae", l'album dark-progressive sinfonico dei Devil Doll, caratterizzato da una combinazione unica di musica classica, rock e opera. Il lavoro è un concept ispirato a un thriller psicologico e si distingue per l'uso teatrale della voce di Mr Doctor e l'apporto orchestrale. L'album è descritto come un'esperienza musicale unica, emotivamente intensa e innovativa, frutto di una band leggendaria dalle vicissitudini affascinanti. Consigliato per chi cerca musica fuori dagli schemi tradizionali. Ascolta "Dies Irae" e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico e coinvolgente.

 Black Faith è un album onesto, scorrevole, con un buon tiro e condito qua e là da qualche guizzo vincente.

 Il lodevole tentativo di ergere la testa dal marasma di band che affogavano nel mare placido dell’impersonalità.

Black Faith dei Cancer è un album del 1995 che mescola thrash metal con influenze di rock indipendente e elementi industriali. Sebbene non rivoluzionario, mostra una band che tenta di distinguersi dal panorama metal anni '90 con scelte coraggiose e riff granitici. L'album alterna momenti potenti a pause riflessive, con richiami a Killing Joke e Ministry e una cover dei Deep Purple. Un lavoro onesto, consigliato ai fan nostalgici del decennio. Scopri il thrash anni '90 con Black Faith dei Cancer, un album che mescola potenza e sperimentazione.

 Broggi aveva bisogno di uscire con prepotenza dagli angusti recinti del death metal classico.

 L’unico trade d’union fra i Messiah e Therion è la voce di Johnsson, nemmeno una gran cantante a dirla tutta.

La recensione analizza Underground, l’ultimo album dei Messiah del 1994, mostrando una band che tenta con coraggio un’evoluzione dal death metal classico verso sonorità più moderne e sperimentali. Nonostante alcune scelte discutibili, l’album conserva momenti di grande intensità e originalità, evidenziando il talento di Remo Broggi e il contributo di Christofer Johnsson. L’opera si inserisce in un periodo critico per il metal estremo, segnando la fine della carriera della band con dignità e impegno. Scopri la svolta coraggiosa dei Messiah nell’album Underground!