Masques, a mio avviso, è il lavoro più maturo e completo di questo fantastico gruppo.

 Altro che jazz fusion, questo è anche rock, e progressive, e tanta tecnica da vendere.

‘Masques’ rappresenta per Brand X un album maturo e complesso, nonostante l’assenza di Phil Collins. La band esplora un mix di jazz fusion, rock e progressive, con performance eccellenti di Goodsall e Percy Jones. Considerato uno spartiacque nella loro discografia, il disco offre grande tecnica e coinvolgimento emotivo. Ancora oggi rimane un punto di riferimento per gli appassionati del jazz rock degli anni ’70. Ascolta ora Masques e scopri il meglio del jazz fusion anni '70!

 Tony ci regala squallide marcette, ripetitive e semplici passaggi alle tastiere ben lontane dai fasti Genesesiani.

 Il risultato però è assolutamente al limite dell’imbarazzante.

La recensione critica l'album Still di Tony Banks, evidenziando come, a differenza degli altri membri dei Genesis, il tastierista abbia prodotto lavori solisti molto deludenti. Nonostante la presenza di collaboratori noti come Fish e Nick Kershaw, il disco appare ripetitivo e lontano dai fasti del gruppo. Solo due brani con Fish si salvano dalla mediocrità generale. L'album riflette i limiti di una produzione solista poco ispirata e anonima. Scopri perché Still di Tony Banks non convince e leggi la recensione completa!

 "Sounds that can't be made non aggiunge niente alla terza era artistica dei Marillion, ma consolida una linea ben precisa di qualità sonora."

 "Sounds è godibile da un punto di vista atmosferico, è una bella giornata primaverile soleggiata e senza vento, dopo un temporale."

La recensione evidenzia la maturità artistica dei Marillion nel loro album 'Sounds That Can't Be Made'. Pur mantenendo una linea stilistica consolidata dalla terza era con H, il disco offre atmosfere soleggiate e arrangiamenti curati. Le tracce più intense come 'Gaza' e 'Montreal' sono considerate perle del lavoro. Pur non essendo un capolavoro assoluto, l'album viene apprezzato come una solida conferma della band. Scopri l'evoluzione sonora dei Marillion con questo album raffinato e pieno di atmosfera!

 "Questi sono forti, spaccano!!..."

 "La capacità di trasmettere in maniera molto naturale ed efficace la semplicità della loro musica con grande passione."

La recensione racconta l'esperienza di un gruppo di giovani al concerto dei Kings of Leon a Bologna. Pur partendo da un approccio diffidente, l'autore si lascia conquistare dalla potenza e dalla passione della band, soprattutto apprezzando la ritmica e la capacità di coinvolgere il pubblico. Il live si basa soprattutto sugli ultimi due album e si chiude con un bis apprezzato. Un elogio alla naturalezza e alla semplicità della musica del gruppo. Non perdere l’occasione di vivere dal vivo l’energia dei Kings of Leon!

 Joe Jackson? Lo adoro, lo trovo un genio sottovalutato.

 Disco molto particolare, per un artista assolutamete unico.

La recensione celebra 'Big World', album live di Joe Jackson registrato senza sovramissaggi, con brani inediti che mostrano la poliedricità dell'artista. Il disco, un ponte tra le precedenti esperienze musicali di Jackson, è apprezzato per la sua autenticità e atmosfera unica. Musicalmente variegato, spazia dal pop rock al jazz e new wave, confermando Joe Jackson come un talento sottovalutato. L'autore evidenzia inoltre l'importanza del pubblico nel rendere l'esecuzione calda e spontanea. Ascolta 'Big World' e scopri l'autenticità unica di Joe Jackson dal vivo.

 Questi RPWL hanno costruito sulla loro esperienza di interpreti, una propria identità e un sound assolutamente personale e non scontato.

 A chi come me ancora emozionano i prog-rock dei bei tempi, un bagliore in una scena musicalmente povera e abbastanza scontata in questo genere.

RPWL, partiti come cover-band dei Pink Floyd, sono riusciti a creare con "Start The Fire - Live" un sound personale e apprezzabile nel panorama prog rock. Il doppio album dal vivo del 2005 fonde influenze da Genesis, Marillion e Porcupine Tree, con momenti di grande intensità come "Roses" e "Hole In The Sky". Nonostante qualche brano troppo sofisticato e alcune scelte discutibili, il lavoro è un piacevole tuffo nel prog dei tempi d'oro, raccomandato agli amanti del genere. Ascolta RPWL e lasciati sorprendere dal loro live unico nel mondo del prog rock!