madamedubarry

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 Non l’abbiamo fatto apposta, ma a pensarci bene sembriamo proprio i protagonisti di quella canzone, “Lili Marleen”.

 La canzone che cantano è sempre “Lili Marleen”.

La recensione mette in luce la forza emotiva di Lili Marleen, canzone simbolo della seconda guerra mondiale. Tra ricordi di attese, paure e speranze, evoca immagini di amore e nostalgia. Pur nata in un contesto nazista, la canzone è universalmente riconosciuta per la sua umanità e commozione che unisce soldati e civili. Scopri la storia e l’emozione dietro la celebre Lili Marleen.

 Il grigio è il colore del dubbio. Una rassicurante coperta di antica polvere sotto cui nascondersi e farsi cullare dalle domande irrisolte.

 Ascoltare “Carnage visors” è come scivolare lentamente su un piano inclinato, nella nebbia.

Carnage Visors è un raro brano strumentale della band The Cure, originariamente disponibile solo in cassetta come lato B dell'album Faith del 1981. Questa colonna sonora, utilizzata durante il Picture Tour, riflette atmosfere cupe e minimaliste, con un forte senso di malinconia e dissoluzione. La recensione celebra la sua intensità emotiva e il fascino oscuro, sottolineando il valore storico e artistico di questo pezzo 'nascosto'. Ascolta Carnage Visors e immergiti nell'atmosfera unica dei primi The Cure.

 Più che di un critico, qui ci vuole uno psicologo, o un esorcista.

 Basta vivere in questo eterno ritorno. Basta ridere complici ricordandoci bambini.

La recensione critica con ironia l'ossessione per le canzoni dei cartoni animati anni '80, rappresentata da Cristina D'Avena. L'autrice invita a superare la nostalgia adolescenziale per vivere pienamente l'età adulta, criticando il culto esasperato di queste musiche come un limite al vero sviluppo personale e culturale. Scopri una recensione originale e critica sulla nostalgia delle musiche anni '80!

 Siamo tutti emigranti. La nostra valigia è piena di memorie, di vecchie foto, di piccoli oggetti senza valore per gli altri, ma preziosi per noi.

 Oggi a New York è San Patrizio, giorno di festa per tutti i “Paddy” sparsi nel mondo, ma non finirai sotto un tavolo come l’anno scorso, perché stavolta sono tutti in piedi per te.

La recensione celebra l'album live di Shane MacGowan and the Popes come un viaggio emotivo nel passato degli emigranti irlandesi, ricco di memoria, tradizione e più che mai vivo nell'esecuzione. Tra canti, whiskey e storie di chi ha cercato fortuna oltreoceano, l'album è un tributo sentito a radici, sofferenze e gioie. La performance riesce a trasmettere un senso di comunità e festa, nonostante qualche imperfezione tecnica. Shane MacGowan emerge come simbolo di un’identità irlandese portata con orgoglio in tutto il mondo. Ascolta l’album live di Shane MacGowan e vivi l’emozione degli emigranti irlandesi!

 Io che amo le voci sgraziate, la raucedine ispirata, i rantoli da alcolista e i circhi infestati, sono finita in balìa di un angelo.

 Una personalità in grado di rendere proprie anche melodie già sentite mille volte.

La recensione racconta la scoperta di Eva Cassidy e del suo album Songbird, un disco di cover interpretate con una voce limpida ed emozionante. Nata da una passione per la musica autentica, l’autrice descrive il fascino senza tempo della cantante americana, sottolineando un successo arrivato purtroppo dopo la sua prematura scomparsa. L’album evoca emozioni profonde grazie a un’interpretazione intensa, che supera la semplicità degli arrangiamenti musicali. Ascolta Songbird e lasciati trasportare dalla voce senza tempo di Eva Cassidy.

 Un disco di strade deserte ed estasi meridiane che suona tuttora esattamente come il mio cliché dell’Australia.

 Peccato che un eccesso di timbriche anni ’80 e la tentazione del ritornello pop finiscano per rovinare la tensione lirica e musicale di alcuni brani.

La recensione esplora Diesel and Dust dei Midnight Oil, un album che mescola rock dagli anni '80 con tematiche sociali e ambientali. Pur riconoscendo i limiti di alcuni brani più commerciali, l'autrice apprezza l'atmosfera unica e l'impegno della band, guidata dal carismatico Peter Garrett, poi passato alla politica. L'album rimane una cartolina musicale della mitica Australia. Scopri l’anima rock e sociale dell’Australia con Diesel and Dust!

 Questo Bowie all’amatriciana è probabilmente il punto zero della musica nostrana.

 Quando il gioco si fa duro, eccetera. Lui era il più duro di tutti, e ce l’ha fatta. Magnificamente.

La recensione analizza sarcasticamente la versione italiana di 'Space Oddity' di David Bowie con testo di Mogol, considerandola un 'crimine italico' contro un capolavoro mondiale. L'adattamento è giudicato pessimo, con un testo che stravolge l'originale e una pronuncia di Bowie fuori luogo. L'opera rappresenta un esempio emblematico di cattiva gestione musicale in Italia. Scopri la storia dietro questo incredibile esperimento musicale!

 Per me il “Requiem” è il primo disco dark della storia.

 Il “Requiem” è paura e nebbia, senso di fine imminente, precipizio.

La recensione racconta il 'Requiem' di Mozart come un'opera fondamentale e carica di mistero, che fonde musica classica e atmosfere dark. L'autrice lo interpreta come il primo disco dark della storia, sottolineandone l'impatto emotivo e culturale, attraverso il parallelo con autori post-punk e gothic. L'opera viene vista come un epitafio musicale che parla della sensibilità travagliata di Mozart e del suo tempo. Ascolta il Requiem di Mozart e vivi l'emozione del primo dark della storia.

 Un mondo meraviglioso, vero? In mezzo a questa devastazione, due figuri devastati dalla vita.

 Con loro il mondo meraviglioso diventa, semplicemente, un'occasione persa.

L'EP 'What a Wonderful World' di Nick Cave e Shane MacGowan è un viaggio breve ma intenso nel rock crudo e blues, scandito da temi di sofferenza, amicizia e rimpianto. Le tre canzoni, tra cui la cover del classico di Louis Armstrong, offrono un ritratto sincero di due artisti segnati dalla vita. La recensione esalta l'autenticità e la profondità emotiva di questa collaborazione unica. Scopri l'incredibile EP di Nick Cave e Shane MacGowan: un viaggio unico nel rock più autentico.

 "Il marcio non ha mai cantato così bene, sembra un muezzin che grida dalla torre più alta di una centrale nucleare in fiamme."

 "'That What Is Not' è l’ultimo album in cui ha suonato John McGeoch, uno dei più grandi chitarristi di sempre."

La recensione difende con passione l'album 'That What Is Not' di Public Image Ltd, ingiustamente stroncato dalla critica al momento della sua uscita. L'autrice celebra la potenza e l'originalità del lavoro, lodando la voce di John Lydon e la preziosa presenza del chitarrista John McGeoch. Nonostante la cattiva accoglienza, continua a considerarlo un capolavoro personale e invita a rivalutarlo. Ascolta 'That What Is Not' e riscopri un capolavoro dimenticato!

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