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 Mai l’italiano è stato usato in modo così poetico senza risultare supponente o malinconico senza risultare adolescenziale.

 In 60 secondi i La Quiete tratteggiano, abbozzano un mondo intero, scatenano quello che i 'gy!be' trovano solo dopo mezz’ora di lamenti strazianti.

La recensione celebra 'La Fine Non È La Fine' dei La Quiete come uno degli album più significativi dell'emoviolence italiana. I testi in italiano sono poetici e mai banali, mentre la musica combina melodia, concisione e innovazione in maniera sorprendente. I La Quiete emergono come protagonisti di una scena underground italiana in crescita, apprezzata anche oltreoceano. L'album è definito inno generazionale e capolavoro musicale. Scopri l'album che ha rivoluzionato l'emoviolence italiana!

 Il noisecore dei quattro giapponesi spacca i culi.

 Un gruppo eccezionale, che mette il suo piccolo mattone sulla strada senza fine della sperimentazione musicale.

La recensione racconta il concerto del 26 ottobre 2005 all'Estragon di Bologna, con i Melt Banana protagonisti di un'esibizione noisecore travolgente e sperimentale. Il recensore mescola riflessioni personali sulla scena emo con la descrizione dell'intensità sonora del live. I With Love aprono la serata con una performance sperimentale meno apprezzata, mentre i Melt Banana conquistano con tecnica e carisma. Un'esperienza musicale forte, che appaga gli amanti della ricerca sonora estrema. Scopri l'energia travolgente dei Melt Banana: non perderti i loro live!

 È l'album perfetto, il primo della classe.

 Un disco che fila come un teorema matematico, in cui non c’è un solo elemento fuori posto.

La recensione celebra 'At The Soundless Dawn' come un capolavoro che unisce magistralmente post-rock e post-core. Pur non essendo originalissimo, l'album si distingue per la sua perfezione formale e l'efficacia delle melodie. Red Sparowes riesce a superare template consolidati creando un disco coerente e coinvolgente. La presenza di musicisti legati a Neurosis e Isis sottolinea la qualità del progetto. Scopri l’album che ha rivoluzionato il post-rock con Red Sparowes!

 Un miscuglio indefinibile di culture riveduto e corretto da una abbondante dose di post-rock.

 Musica semplice, povera, rustica, senza la pretesa di stupire le folle, e forse proprio per questo così originale.

La recensione celebra 'Redlight' dei Grails come un album strumentale capace di mescolare folk e post-rock in modo originale. Le tracce evolvono da momenti delicati a intensi crescendo, alternati a jam session spontanee. La musica è semplice, rustica, con un'atmosfera malinconica e una forte personalità culturale. Un esperimento unico che affascina senza voler stupire. Scopri l'affascinante mondo sonoro di Grails con Redlight!

 Musica che vi permette di vedere davvero le cose sotto una luce diversa, migliore, più malinconica forse, ma decisamente migliore.

 Strepitosa "A Pitcher Of Summer", di una dolcezza psichedelica travolgente, delicata come un petalo di rosa e pesante come un macigno.

La recensione esalta il debutto di Kayo Dot con 'Choirs Of The Eye', considerandolo un'evoluzione naturale e affascinante dei Maudlin Of The Well. Il disco propone un sound ricco di atmosfere post-rock, influenze jazz e colori classici, supportato da intensi e personali vocalizzi. L'album si distingue per arrangiamenti complessi e coinvolgenti, capaci di evocare forti emozioni e suggestioni uniche. Scopri l'album che trasforma il post-rock in emozione pura!

 Sto ingrassando, ma del resto chi potrebbe pensare che questi Death Cab For Cutie non fossero un gruppo ultra Grind con quel nome assolutamente terrificante che si ritrovano?

 Difficile trovare note dolenti in questo disco; più che altro sarà il futuro o passato recente dei Death Cab For Cutie quello che mi farà vergognare di questo cd.

La recensione svela con ironia e competenza il lato metal e sperimentale del primo album dei Death Cab For Cutie. Nonostante il nome e l'apparenza indie/emo, l'autore identifica elementi di grind, gothic e progressive metal, evidenziando la complessità e la ricchezza sonora del disco. Si esprime un'amarezza verso la successiva commercializzazione del gruppo, lodando però il valore del disco d'esordio. Ascolta ora l’album e scopri il metal nascosto nei Death Cab For Cutie!

 Questi sono i veri At The Gates, e più precisamente questo è l’Adrian Erlandsson non solo capace delle due famigerate costruzioni ritmiche alla At The Gates…

 Le canzoni fluiscono perfettamente anche senza un minimo di coerenza geometrica, come guidate dall’istinto.

La recensione celebra With Fear I Kiss The Burning Darkness come un album autentico e sperimentale nel panorama del death metal svedese. Mette in risalto la complessità ritmica di Adrian Erlandsson e l’originalità vocale di Lindberg. L’album è considerato un’importante testimonianza del periodo iniziale del movimento svedese, con brani dal flusso istintivo e innovativo, lontano dalle produzioni più commerciali successive della band. Esplora ora l’autentico spirito del death metal svedese con At The Gates!

 Questo disco è un capolavoro! Nessuno ha mai fatto qualcosa di simile.

 Il vero dominatore della scena è un synth dai suoni terribilmente eighties, ma dal fascino incredibile.

‘Tribe’ dei Sadist è un album heavy metal profondamente sperimentale e unico, caratterizzato da un uso inusuale del synth anni '80 e da un basso fretless. Il disco si distingue per le atmosfere orientali e le influenze progressive e fusion, mostrando un’evoluzione audace rispetto agli esordi del gruppo. Considerato un capolavoro underground, rimane ancora oggi un punto di riferimento innovativo e irraggiungibile nella scena metal italiana. Ascolta ora 'Tribe' dei Sadist, un viaggio unico nel metal sperimentale!

 Per cui rimettete il disco nella confezione... e dite che vi eravate sbagliati e in realtà stavate cercando Battles In The North degli Immortal, una nuova vita sta per cominciare.

 Il processo di songwriting deve essersi svolto più o meno così: comprare un metodo per chitarra e piano/cercare gli accordi più deprimenti/inserirli in un generatore random di canzoni.

La recensione analizza l'album 'People Are Like Seasons' di Sophia con un tono ironico e critico. L'autore critica la musica per la sua eccessiva tristezza e mancanza di originalità, definendola deprimente in senso sia letterale che artistico. Pur riconoscendo alcune canzoni che cercano di scuotere l'ascoltatore, l'album è visto come un lavoro che cade nel cliché del depressionismo musicale, senza riuscire a offrire un vero significato artistico. Scopri perché questo album non ha convinto e trova alternative musicali più coinvolgenti!

 Min Tid bla bla bla risulta essere un disco schietto senza fronzoli che riflette a pieno la grande creatività di questo duo.

 Il super-Norvegese può diventare un boscaiolo, un pescatore o, appunto, andare nel black metal, come nel caso di Fleurety.

La recensione esalta Min Tid Skal Komme come un album avantgarde e innovativo nel panorama black metal norvegese. Fleurety, un duo, unisce jazz, ambient e black metal in un sound unico, lontano dagli stereotipi del genere. La produzione pulita e la creatività del duo sono apprezzate, anche se la musica risulta lenta e a volte soporifera. Un disco schietto che rappresenta la particolarità artistica dei Fleurety. Ascolta ora Min Tid Skal Komme e scopri un black metal fuori dagli schemi!

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