Hey Lloyd, I’m ready to be heartbroken! e noi glielo spacchiamo sto cuore, altrimenti sarà lei a rompercelo.

 Sostanzialmente è un disco fatto di ballate mid/down-tempo cantate con tono imbronciato ed un po’ svogliato, con arrangiamenti molto ricchi, ma essendo pop mai troppo articolati.

L'album "Let’s Get Out Of This Country" di Camera Obscura offre un pop elegante e denso di arrangiamenti ricchi, ispirato agli anni '60. La voce dolce di Tracyanne Campbell e le atmosfere retrò dominano, ma a volte la complessità degli arrangiamenti appesantisce il suono. L'album riesce a emozionare con ballate delicate, anche se a tratti appare come un esercizio di stile che rischia la ripetitività. Ascolta l'album e scopri il fascino del pop retrò di Camera Obscura!

 "Se un disco si apre con tali parole, come fate a non adottare dei tipi così?"

 "Nulla mi toglie dalla testa che sono una sorta di Rino Gaetano di Brooklyn... ma Rino Gaetano sinceramente è meglio..."

Charm School di Bishop Allen è un album indie che unisce sixties, folk, rock'n'roll, country e bluesgrass. Pur non essendo originale, è fresco, orecchiabile e godibile, ideale per un ascolto estivo. Le melodie e gli intrecci vocali sono irresistibili, invitando ad ascolti ripetuti nelle stanze private e nei momenti spensierati. Ascolta Bishop Allen e lasciati conquistare dal fascino indie di Charm School!

 Questo disco è la fotografia di un processo in atto.

 Traspare in ogni pezzo una urgenza di comunicare, di lasciare uscire quello che si ha dentro.

La recensione analizza Down The River Of Golden Dreams come un album di transizione per gli Okkervil River: un lavoro di qualità indiscutibile, ricco di sentimenti e potenziale, ma ancora lontano dal capolavoro che sarà Black Sheep Boy. L'album presenta atmosfere indie folk intense e strumentazioni ricche, con una voce a tratti imperfetta ma carica di urgenza espressiva. Consigliato soprattutto ai fan del gruppo. Scopri l’evoluzione indie folk degli Okkervil River con questo album imperdibile!

 Se per voi un brano musicale è qualcosa di più che un tintinnare di suoni piacevoli, insomma una esperienza intensa, allora questo disco deve far parte della vostra collezione di emozioni.

 L'iniziale 'Goin’ Against Your Mind' dà la cifra di tutto il lavoro: quasi 9 minuti di chitarre che urlano e vi portano lontani senza muovervi dal posto.

La recensione celebra l'album 'You In Reverse' di Built To Spill come un'esperienza musicale intensa e coinvolgente. Con brani lunghi e articolati, il disco offre un mix di chitarre intrecciate, ritmi dinamici e sonorità indie rock americane che conquistano l'ascoltatore. Non è un album dai ritornelli facili, ma un viaggio ricco di avventure sonore e profondità emotiva. Ascolta You In Reverse e lasciati trasportare da un’avventura sonora unica!

 Non è un disco facile, né leggero.

 I meriti di questo disco stanno non tanto nelle sue qualità musicali, quanto nell’essere seminale.

The Scream, l'esordio dei Siouxsie & the Banshees, è un album d'impatto che definisce il dark-punk con atmosfere cupe, melodie ossessive e suoni marziali. Non è un disco facile, ma rappresenta un punto di riferimento per il genere. La recensione sottolinea i limiti compositivi ma ne esalta la carica seminale e iconografica. Scopri l'album che ha definito il dark-punk con la nostra recensione approfondita!

 L'ascolto di questo disco fa capire che esiste anche una malinconia che non uccide.

 I Lucksmiths si pongono in un punto in cui tutto ormai è così chiaro che il compito è evocare i momenti passati, piccoli ma importanti.

Warmer Corners dei The Lucksmiths è un album indie pop folk australiano dalle atmosfere delicate e nostalgiche. Pur non essendo originale al 100%, risulta godibile e ben fatto, con testi minimalisti che parlano di amori e epifanie. L'album evoca una malinconia leggera, invitando ad apprezzare i ricordi passati senza eccessi emotivi. Perfetto per ascolti tranquilli e riflessivi. Scopri la raffinata malinconia di Warmer Corners, ascolta ora!

 La particolarità del gruppo risiede sostanzialmente nella voce del cantante, un misto tra Johnny Lydon e Paul Weller, ma incomprensibile.

 Alla lunga quel declamare strozzato e l’estensione vocale di mezza ottava stancano, rendendo monocorde qualcosa che ha buone potenzialità.

Wilderness è un album di post rock interessante per le sue atmosfere e le influenze riconoscibili, ma limitato dalla voce del cantante. Le melodie sono variegate e evocative, ma il cantato spesso confuso può risultare stancante. Con brani che ricordano Mogwai e U2, il gruppo propone un suono che si lascia ascoltare piacevolmente, senza però spiccare del tutto. Ascolta Wilderness e scopri il post rock italiano con una voce fuori dal comune!

 La trappola è la solita: singolo accattivante sentito per radio, 'cacciare soldi vedere cammello', pollo che compra il disco, ma stavolta li freghiamo...

 Qual è il problema di questo disco? È che vuole essere catchy ma abbisogna di diversi ascolti per essere metabolizzato.

The Invisible Invasion di The Coral propone un suono indie con spruzzate di elettronica e psichedelia, evocando atmosfere anni '70. Pur non essendo originalissimo, il disco presenta alcune tracce interessanti e ben elaborate. Tuttavia, la distribuzione di brani corti e poco immediati rende difficile canticchiarli. L'album necessita di più ascolti per essere apprezzato, senza però riuscire a lasciare un'impressione duratura. Ascolta The Invisible Invasion e scopri il suo indie psichedelico vintage!

 Questo è l'AOR e questi sono i Boston.

 La radio onnipresente che trasmette un assolo di chitarra.

La recensione dipinge con vivide immagini la musica di Boston come colonna sonora di scene tipiche americane, dalla vita on the road alle notti metropolitane. L'album viene raccontato come un classico dell'AOR, dove gli assoli di chitarra evocano atmosfere nostalgiche e personali. Un'esperienza musicale immersiva più che una semplice analisi tecnica, che celebra il carattere iconico del disco. Ascolta Boston e lasciati trasportare dal suo incredibile sound!

 Il tempo ha lasciato il suo corpo pressoché intatto, ma ha deciso di prendersi la sua voce.

 "Hey Joe" diviene un incubo paranoico portato al parossismo, con chitarre che flagellano l'aria.

Dreamland segna una nuova fase per Robert Plant, con un sound pacato e riflessivo che fonde Delta Blues, atmosfere mediterranee e folk. L'album alterna brani originali e cover rielaborate con eleganza e profondità, supportato da collaborazioni di livello. La musica evoca viaggi sonori onirici e suggestivi, mantenendo intatta la classe di Plant. Un disco consigliato per chi cerca nuove sfumature del rock-blues classico. Ascolta Dreamland e scopri il nuovo volto di Robert Plant oggi stesso!

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