"Face To Face è il loro 'Rubber Soul': distacco dal rock degli esordi, con la ricerca di originalità che li porterà a sperimentare concept album e opera rock."

 "A volte ho la sensazione che i Kinks abbiano influenzato melodie di artisti famosi pubblicate solo successivamente... chissà che cosa avremmo potuto ascoltare se avessero avuto più supporto."

La recensione celebra 'Face to Face', quarto album dei Kinks, come un importante punto di svolta verso una psichedelia in embrione e una scrittura più matura e originale di Ray Davies. L'autore apprezza la coerenza stilistica, le melodie e gli arrangiamenti sobri, evidenziando alcune tracce emblematiche come 'Sunny Afternoon' e 'Party Line'. Viene infine consigliata la versione deluxe per gli extra. Ascolta 'Face to Face' e scopri la perla nascosta dei Kinks!

 Stavolta c'è poco "Beck" rispetto agli standard ai quali ci ha abituati e non ci sono vere perle strumentali a parte EDNA.

 Peccato perché la variazione del suo sound, più caldo e meno spigoloso, se ben accoppiata ad altre ritmiche e/o voci avrebbe regalato un altro Beck.

La recensione analizza Loud Hailer, album di Jeff Beck con la collaborazione vocale di Rosie Bones e Carmen Vandenberg alla chitarra ritmica. Pur apprezzando i momenti chitarristici tipici di Beck, si evidenzia un mix che penalizza la chitarra a favore della voce filtrata di Bones, ritenuta a tratti inadatta allo stile dell'album. Il lavoro è visto come una sperimentazione sonora con elementi techno-prog, ma meno incisivo rispetto ai classici standard di Beck. Scopri il nuovo lato di Jeff Beck in Loud Hailer, ascolta e giudica la sua sperimentazione sonora.

 I suoi riff, i suoi lick e le sue invenzioni strumentali sono asservite all’estro del momento e non viceversa.

 Come un pittore che usa la chitarra al posto del pennello!

La recensione celebra "Jeff Beck’s Guitar Shop" (1989) come un capolavoro tecnico ed espressivo, caratterizzato da una fusione eclettica di generi musicali. Con Terry Bozzio e Tony Hymas, Beck offre un viaggio tra atmosfere dark, reggae e techno-prog. I brani come "Savoy" e "Where Were You" sono sottolineati per la loro raffinatezza e originalità. La copertina e lo stile chitarristico riflettono un’artigianalità innovativa e virtuosa. Ascolta Guitar Shop e lasciati trasportare dalla magia della chitarra di Jeff Beck!

 Un album pieno di lick "da scuola" di Beck, di feedback, slide, wha-wha e probabilmente uno dei più eleganti e delicati registrati, fino a quel momento, dal nostro.

 Jeff ci ha abituati ai suoi percorsi assolutamente eterodossi, alle sue sorprendenti “scelte – non scelte” musicali.

La recensione analizza l'album 'Jeff Beck Group' del 1972, evidenziando un sound più delicato e ricercato rispetto al precedente lavoro più funky. L'album è apprezzato per la tecnica chitarristica innovativa di Beck, i dettagli sonori e le sperimentazioni, nonché per la varietà stilistica tra blues, rock e soul. Pur meno aggressivo, questo album rappresenta un passo fondamentale nella maturazione musicale di Jeff Beck. Scopri l'eleganza e la tecnica di Jeff Beck in questo album iconico del 1972!

 Il sound di Jeff resta, comunque, sempre accattivante forse un po' più meditato del solito, con delle pause (che lui ama definire thinking me...) ed al contempo lirico, melodico e pastorale.

 Quello che per anni mi appariva come una sperimentazione di Jeff... è in realtà forse il vero spartiacque tra il Jeff Beck rock e quello rock-fusion di Blow by Blow e Wired.

La recensione esplora Rough and Ready, album del 1971 del secondo Jeff Beck Group, evidenziandone il cambiamento stilistico verso sonorità più jazzate e progressive rispetto ai lavori precedenti. L'autore apprezza la sperimentazione di Jeff Beck, la qualità del piano di Max Middleton e i contributi degli altri musicisti, definendo l'album un ponte fondamentale tra il rock tradizionale e il futuro fusion del chitarrista. La recensione è intrisa di un tono personale e nostalgico, suggerendo anche un senso di rimpianto per non aver visto il concerto live. Scopri l'evoluzione di Jeff Beck ascoltando Rough and Ready oggi stesso!

 "Probabilmente 'Slow Dance' è la cosa più 'affascinante' che io abbia mai sentito, una suite dalla rara bellezza che a tratti può suscitare emozioni intense!"

 "Le lacrime sono possibili!! (almeno per chi 'sente' ed ascolta la musica)."

Slow Dance di Anthony Phillips è una suite musicale del 1990 che unisce magistralmente elementi classici e sonorità elettroniche. L'album, composto da due tracce lunghe, offre un viaggio emozionale grazie all'incontro equilibrato tra ensemble classico e synth. Sebbene richieda un ascolto attento per cogliere appieno le sfumature, la poliedricità e la ricerca musicale di Phillips emergono con successo. Un lavoro complesso e affascinante che conquista per originalità e profondità. Ascolta Slow Dance e lasciati trasportare dall'incontro di musica classica ed elettronica.

 Questo lavoro è sicuramente il suo album più commerciale dove, manco a dirlo, il nostro canta in due brani.

 Gli interventi di Beck sono da favola, chitarristicamente parlando, e con una notevole freschezza e apertura al 'nuovo'.

Flash è l'album più commerciale di Jeff Beck, risalente al 1985, segnato da influenze pop e sintetizzatori anni '80. Pur criticato da molti per i brani mediocri, la tecnica chitarristica rimane di altissimo livello. Le collaborazioni, come quella con Rod Stewart, sono punti di interesse. Un disco divisivo che rappresenta un tentativo di rinnovamento stilistico. Scopri il lato più controverso di Jeff Beck con Flash, un must per fan e chitarristi.

 "'There and Beck' rappresenta un buon compromesso tra il Beck fusion anni '70 ed il nuovo-vecchio Beck rock."

 "'Elbecko!' è la novità dell'album, un pezzo rock strumentale da classifica con un accostamento intelligente tra chitarra e tastiera."

La recensione analizza 'There and Beck' di Jeff Beck, un album che mescola le atmosfere fusion degli anni '70 con elementi rock più recenti. Si evidenziano le collaborazioni di qualità con Simon Phillips, Tony Hymas e Jan Hammer e si sottolineano pezzi chiave come 'Elbecko!' e 'The Final Piece'. L'opera è considerata uno spartiacque tra le fasi più sperimentali di Beck e quelle successive, risultando un'acquisto consigliato agli amanti del genere. Scopri l'evoluzione di Jeff Beck con 'There and Beck', un viaggio tra fusion e rock da non perdere!

 "L'ascoltatore capisce di trovarsi davanti al vero 'concept-album' dei K.C."

 "Questo album riesce a brillare di luce propria (una luce leggermente blue marine!)"

La recensione celebra 'In The Wake Of Poseidon', secondo album dei King Crimson, evidenziandone la qualità come concept album e la forza emotiva. Sebbene critiche parlino di un clone del primo disco, l'autore ne sottolinea l'originalità e l'atmosfera marina. Brani come 'The Devil's Triangle' e 'Cadence And Cascade' sono descritti come momenti culminanti, con un uso magistrale di melotron, chitarra e fiati. L'album viene raccomandato anche agli stessi membri della band come fonte di ispirazione. Ascolta ora 'In The Wake Of Poseidon' e immergiti nel progressive dei King Crimson!

 Jeff Beck in 'My Blind Life' regala un assolo onesto e sincero, con tanto di bottleneck finale.

 Joe Satriani fa deragliare il 'treno' con un assolo ipnotico in 'Train kept a rollin''.

L'album Birdland segna la reunion degli Yardbirds con i superstiti Jim McCarty e Chris Dreja, affiancati da Gypie Mayo e ospiti d'onore come Jeff Beck e Joe Satriani. Il disco miscela classici rivisitati e nuove canzoni, evidenziando il valore della tradizione blues rock e celebrando il legame con grandi chitarristi. Un lavoro che entusiasma gli appassionati del genere e chi ama la storia della chitarra elettrica. Ascolta Birdland per rivivere la magia degli Yardbirds con ospiti leggendari!

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