pier_paolo_farina

DeRango : 9,02 • DeEtà™ : 7093 giorni

 "Gran cantante questa misconosciuta biondina di Brooklin... in un paio di episodi di quest'album c’è pure da farsi venire la pelle di cappone."

 "Non metterti in cerca dell’amore, spesso è crudele farlo. Lascia che succeda naturalmente, che esso trovi la strada verso di te."

La recensione celebra l’album Can’t Get Off di Robin Beck come uno dei migliori dischi AOR con voce femminile, sottolineandone la potenza emotiva e la produzione equilibrata. Nonostante una carriera discontinua, Beck mostra qui la sua voce unica e sfumature emozionanti. Brani come Don’t Try To Find Love e Whenever You Close Your Eyes sono evidenziati come momenti di grande suggestione romantica. La recensione evoca anche un confronto con Ann Wilson, rimarcando la personalità vocale di Beck. Ascolta subito Can’t Get Off e lasciati conquistare dalla voce magica di Robin Beck!

 Groundhogs è uno di quei nomi che vengono buoni quando si ha voglia di ascoltare del british (rock) blues duro e puro, senza contaminazioni pop o d'altro genere.

 Che grand'uomo il McPhee! Lunga vita a lui e gloria eterna a questo tipo di musica così vera, così onesta, così nobile.

Groundhogs - Split è un album fondamentale per gli appassionati di blues rock britannico puro e duro, guidato da Tony McPhee in gran forma. L'opera mescola suoni grezzi e psichedelici con abilità tecnica e profondità emotiva. Le tracce si distinguono per riff incisivi e atmosfere intense, con una ritmica solida e melodie coinvolgenti. Un disco onesto e vibrante che rende omaggio alle radici del blues, mantenendo viva l'energia del trio in studio. Scopri l'autenticità del blues britannico con l'album Split dei Groundhogs!

 Missing Persons era anche e soprattutto un'accolita di musicisti coi contro cazzi, non per niente provenienti per gran parte dal gruppo del compianto Zappa.

 Trovo che questo secondo album del 1984 sia il più interessante di carriera: stravedo addirittura per la seconda, dinamicissima traccia 'Give', un funky urbano d'alta scuola.

La recensione esalta il secondo album 'Rhyme & Reason' dei Missing Persons, evidenziandone la forte componente sperimentale e la qualità tecnica dei musicisti, tutti provenienti dalla scuola di Frank Zappa. Pur meno commerciale del debutto, l'album rappresenta il punto più audace e interessante della loro carriera. Vengono valorizzate tracce come 'Give' e 'Walking in L.A.', e si racconta brevemente la storia della band e le sue dinamiche interne. Ascolta 'Rhyme & Reason' per scoprire la versatilità e l'audacia musicale degli anni '80!

 Il progressive è bello logorroico e mega strutturato senza però essere veramente virtuoso.

 L'album è esclusivamente per appassionati del genere progressive pesante, ma con qualche apertura melodica.

L'album 'Hour Of Restoration' dei Magellan, progetto progressive metal dei fratelli Gardner, presenta brani complessi e strutturati, contraddistinti da arrangiamenti ricercati ma non sempre ispirati. Le tracce più brevi risultano più efficaci, con momenti di melodia ben riusciti come 'Turning Point'. La batteria elettronica, però, penalizza alcune suite, rendendo l'ascolto meno naturale. Un lavoro d'esordio consigliato agli amanti del progressive metal più denso e concettuale. Ascolta Hour Of Restoration e immergiti nel progressive metal denso e melodico dei Magellan.

 L'opera decolla col terzo brano 'Castles In The Sand': ceselli di chitarra dodici corde e mandola, registrati e missati con classe sopraffina.

 'Wayland The Rabbit' è una canzone un po’ triste e quindi non per tutte le occasioni, ma veramente toccante.

L'album 'I'll Play For You' di Seals & Crofts del 1975 si distingue per le sue armonie vocali raffinate e atmosfere morbide tipiche del soft rock e folk californiano. Nonostante qualche brano meno riuscito, la qualità musicale, la produzione di Louie Shelton e la partecipazione di musicisti di alto livello rendono questo disco uno dei migliori della loro carriera. Brani come 'Castles In The Sand' e 'Wayland The Rabbit' emergono per complessità e intensità emotiva. Ascolta l'album 'I'll Play For You' e immergiti nel soft rock raffinato degli anni '70!

 Wetton è uno bravo, non bravissimo; ha una bella voce baritonale, notevole ma non epocale.

 Arkangel la canzone, veramente toccante e una spanna sopra tutto il resto.

Arkangel è un album solista di John Wetton del 1997, caratterizzato da una buona produzione e collaborazioni di rilievo come Robert Fripp e Steve Hackett. Il disco risulta piacevole ma privo di brani memorabili, con testi spesso semplicistici e tematiche romantiche ripetitive. Wetton viene descritto come un musicista esperto e professionale, ma non un genio indiscusso. Il pezzo che dà il nome all'album è il più riuscito, con altre tracce degne di nota ma complessivamente non eccezionali. Scopri l’album Arkangel di John Wetton e le sue atmosfere uniche!

 Se dovessi esemplificare a qualcuno l’essenza e la qualità del southern rock al suo apice, ebbene sceglierei questo numero dal vivo della ARS!

 Classe paurosa, solisti brillanti e pieni di feeling, competenza e passione, totale mancanza di narcisismo o altri tipi di spocchia.

Il live album 'Are You Ready?' degli Atlanta Rhythm Section, pubblicato nel 1979, cattura una performance intensa e appassionata di una band al suo apice nel southern rock. La recensione esalta la sinergia tra i musicisti, i solisti di classe e la potenza dal vivo, mettendo in luce la maestria di Ronnie Hammond e Barry Bailey. Le tracce spaziano da momenti melodici a brani energici, dimostrando la varietà e la profondità del gruppo. Un must per gli amanti del genere e della musica dal vivo. Ascolta ora questo capolavoro live e rivivi il southern rock al massimo della sua potenza!

 Questo "Quick…" del 1990 funziona alla grande come prodotto leggero e smanceroso ma di classe.

 La seconda è una ballata irresistibilmente romantica, arrangiata con garbo ed efficacia.

Quick! è il terzo album di Alfie Zappacosta, un artista italo canadese poco noto in Italia ma con un suono ricco e passionale. L'album mescola jazz, funk e pop in uno stile blue eyed soul, arricchito da una voce calda e da un uso elegante della chitarra classica. Brani come "Nothing To Do With Love" e "Simple Word To Say" si distinguono per groove irresistibili e ballate romantiche. La produzione anni '90 è a tratti discotecaria ma mai scontata, con collaborazioni di alto livello come il pianista Marco Luciani e il batterista Tony Azzopardi. Ascolta Quick! di Alfie Zappacosta e scopri un gemma nascosta del blue eyed soul.

 E' con vivo e vibrante dispiacere che annuncio la morte artistica di questa formazione americana.

 La banalità di queste undici canzoni è insopportabile per chiunque abbia nelle orecchie la magnificenza di inestimabili architetture sonore.

La recensione condanna 'Life, Hope & Love' come il peggior album di Boston, artista chiave dell'hard rock melodico. Nonostante il suono caratteristico, l'album manca di idee fresche, con una batteria elettronica mal gestita e assoli di chitarra deludenti. Il lavoro di Tom Scholz appare egocentrico e anacronistico. L'album non raggiunge la qualità delle precedenti opere e suggerisce un definitivo declino della band. Scopri perché questo album segna il declino di Boston, leggendo la recensione completa!

 "I Journey si sono trasformati nei Queen d'America, amati o odiati per il loro hard pop rock edulcorato."

 "Send Her My Love è una canzone perfetta, con un riff melódico grandioso e un lamento amoroso intenso di Perry."

La recensione analizza l'evoluzione dei Journey fino all'album Frontiers del 1983, evidenziando le progressive svolte che li hanno portati al successo internazionale. Il disco presenta alti notevoli, come le ballate 'Send Her My Love' e 'Faithfully', e alcuni brani meno convincenti. L'album conferma il sound consolidato del gruppo, guidato dall'espressiva voce di Steve Perry, e si merita quattro stelle per il suo valore nel rock melodico americano. Scopri ora l'album Frontiers e lasciati conquistare dalle sue ballate epiche!