pier_paolo_farina

DeRango : 9,05 • DeEtà™ : 6952 giorni

 Il disco non vale la vistosa copertina, ma si prende scioltamente tre stelle perché questi signori sanno cantare, alla grande.

 Da quest’opera in poi le dinamiche interne al gruppo cominceranno a ingarbugliarsi, ma non precorriamo gli eventi.

La recensione analizza 'Cyan' del 1973 dei Three Dog Night, evidenziando la svolta stilistica della copertina e le novità nella composizione interna. Vengono discussi i singoli di punta e il contributo dei vari membri, soprattutto Michael Allsup. Pur non essendo all’altezza dell’appariscente copertina, l’album è promosso grazie alle ottime doti vocali del gruppo. Scopri come 'Cyan' racconta la svolta dei Three Dog Night: ascoltalo e lasciati sorprendere dal loro sound.

 Un disco ben più rock blues e meno pop rispetto ai precedenti da parte dei Sette Sciocchi Separati, come il titolo insinua.

 Il riffone di chitarra in apertura vale assai.

La recensione analizza 'Seven Separate Fools' dei Three Dog Night, sesto album in studio del 1972. Viene sottolineato lo shift verso un sound più rock blues rispetto al passato, grazie anche a reinterpretazioni e collaborazioni di rilievo. Ottime alcune cover, come 'Black & White' e 'Going in Circles'. Il gruppo appare ancora compatto e in forma, guadagnando quattro stelle su cinque. Scopri il lato più rock dei Three Dog Night e ascolta Seven Separate Fools!

 “Harmony” è un bel titolo, centrato per un gruppo che fa delle armonie vocali dei suoi tre cantanti il pezzo forte degli arrangiamenti.

 Questo disco costituisce un passo indietro rispetto ai tre precedenti dischi dei TDN.

La recensione analizza 'Harmony' dei Three Dog Night, lodando le armonie vocali e la presenza dei tre frontman. Il disco si distingue per le molte cover, ma viene giudicato inferiore ai lavori precedenti nonostante la presenza di singoli di successo. Alcuni brani convincono, altri risultano poco incisivi, lasciando una sensazione di passo indietro rispetto al recente passato della band. Scopri se le celebri armonie dei Three Dog Night bastano a rendere memorabile questo album!

 La particolare, accesa atmosfera dal vivo e la performance sanguigna e calorosamente acclamata dagli astanti, porta quest’opera ad avere un riscontro commerciale ancor migliore delle due precedenti.

 Il suono su disco è inalterato, fedele e non ritoccato, come d’altronde era norma a quel tempo.

Captured Live at the Forum celebra la vitalità dei Three Dog Night dal vivo, con performance vocale energica e un sound fedele all'esperienza del concerto. Grazie ad una scaletta tratta dai primi due album e ad un'atmosfera festosa, il disco ottenne successo commerciale e divenne uno spartiacque per la carriera del gruppo. La registrazione è genuina, senza ritocchi, e cattura l'essenza dei loro spettacoli anni '60. Scopri la potenza live dei Three Dog Night e rivivi il loro indimenticabile concerto!

 Per niente seminali i Three Dog Night, ma ultra piacevoli.

 Lo fanno bravamente, e con splendide e convinte voci che recano un particolare senso di gioia.

La recensione esamina il secondo album dei Three Dog Night, uscito nel 1969, composto prevalentemente da cover riarrangiate con grande energia vocale. Spiccano versioni memorabili e l’utilizzo alternato delle tre voci principali. Pur non essendo innovativi, la band offre piacevolezza e coinvolgimento. Il disco si distingue per l’eclettismo delle cover e alcune felici intuizioni artistiche. Scopri la carica vocale e l’energia anni '60 di Suitable for Framing!

 Il loro poprock/rhythm&blues accessibile e melodico si reggeva sull’oculata scelta delle cover, sull’efficacia della trasposizione delle stesse per tre voci tutte importanti e rigogliose.

 Ce la facciamo a reggere un’altra decina di svelte rece sulla “Notte da tre cani”? Ma certo che si.

La recensione analizza l'esordio dei Three Dog Night, sottolineando la struttura insolita del gruppo con tre cantanti e un repertorio prevalentemente di cover scelte con cura. Vengono messe in luce le migliori interpretazioni dell'album e l'abilità nel valorizzare autori come Nilsson, Newman e Neil Young. L'energia del trio vocale e la varietà delle cover rendono il disco una perla del pop rock anni '60. Riscopri l'album che ha dato voce a tre frontmen e rivoluzionato le cover pop-rock!

 Randy Newman canta questa parola, nigger, ora negletta, in "Rednecks", una delle sue composizioni preferite.

 Bisogna proprio immergervisi, concentrarsi un poco, testi alla mano e disponibilità verso suoni per niente rock e decisamente pre-sessantottini.

La recensione approfondisce Good Old Boys di Randy Newman, un album del 1974 caratterizzato da ironia e malinconia. Newman critica la mentalità ristretta del Sud USA e le ipocrisie sociali, con testi forti e toccanti. Il disco richiede attenzione e concentrazione, grazie a un sound classico e arrangiamenti raffinati. Pur non ideale come sottofondo, rivela la genialità del cantautore californiano e il suo talento unico. Scopri il talento unico di Randy Newman immergendoti in Good Old Boys!

 Il rustico compositore e cantore con accento Dylaniano Hunter e il brillante chitarrista ed arrangiatore Ronson erano fatti per stare insieme.

 Un saggio di espressività, pacatezza, musicalità, malinconia per una vita che se ne sta andando a poco a poco, la sua.

Yui Orta è l'unico album formale realizzato come duo da Ian Hunter e Mick Ronson, un lavoro ricco di varietà sonora e emozioni sincere. La recensione lo descrive come un omaggio toccante di Hunter al suo amico Ronson, ormai malato, sottolineando la complementarità artistica e la qualità impeccabile del disco. Tra glam, rock blues e hard gospel, l'album spicca per la sua profondità e la capacità di raccontare un'amicizia e un'epoca musicale. Scopri il tocco unico di Hunter e Ronson in Yui Orta, un capolavoro senza tempo da ascoltare subito!

 Il brano che apre l’album è in ogni caso progressivo al 101 per cento, uno strumentale di oltre dieci minuti firmato Rod Argent.

 Nessuna post-produzione presente, errori e incertezze sono compresi nel prezzo e rendono l’ascolto più appetibile.

La recensione analizza 'Encore', album live del 1974 degli Argent, sottolineando l'equilibrio tra rock progressivo e hard rock. Brani come 'The Coming of Kohoutek' e 'God Gave Rock'n'Roll to You' illustrano al meglio la versatilità del gruppo. L'assenza di post-produzione dona autenticità all'ascolto. Un disco imprescindibile per gli appassionati del rock vintage con qualche concessione pop. Ascolta l'autentica energia live degli Argent con 'Encore' e rivivi il rock degli anni '70!

 «Una cover di Bob Dylan stravolta in meglio, diciamo pure autenticamente rivoltata come un calzino.»

 «Solar Fire sa di vecchi tempi (migliori) e della relativa libertà artistica che essi si portavano dietro.»

Solar Fire del 1973 segna il ritorno in grande stile di Manfred Mann's Earth Band nel panorama progressive rock, con un'incisiva reinterpretazione di Bob Dylan. L'album combina lunghe tracce strumentali ricche di assoli e sperimentazioni sonore, ricordando la libertà creativa degli anni '70. Tra brani vocali e strumentali, spiccano atmosfere evocative e tecniche musicali raffinate. La versione CD include una controversa ma breve versione singolo di Father of Day. Ascolta Solar Fire per immergerti nell'epoca d'oro del progressive rock!