Inadattabilità nuova cosa italiana
 
Soundgarden - Boot Camp #pezziminori ... che voce, che perdita quella di Chris ... Brano delizioso questo che chiudeva un disco che alternava grandi cose ad altre non proprio riuscitissime, ma che comunque la pagnotta se la portava a casa!
 
Gris Gris - Mary#38

Strofa uguale uguale in lento ad una canzone Vita-Conte “Break On Through”.
 
Lui era un polistrumentista, ma anche un cantante (con voce da baritono, cantava anche in falsetto alla Ray Charles) e nacque il 3 aprile del '43 (un mese dopo Lucio Dalla & Lucio Battisti ma queste son storie altre...) in Canada.

Si unì a 18 anni al gruppo dove suonava già Robbie Robertson (che ne teneva 17) nei "The Hawks", indi fu il pianista ed occasionalmente, batterista nonchè cantante, che accompagnò nel suo periodo "elettrico" Bob Dylan, con "The Band" di cui era considerato il leader.

Prima ancora dello scioglimento della band, già negli anni '70 aveva grossi problemi con l'abuso di alcool, negli ultimi tempi era arrivato a scolarsi anche 8 bottiglie di liquore al giorno, non disdegnando di assumere anche cocaina e chissà che altro... tanto che sua moglie chiese il divorzio e lui tentò il suicidio un paio di volte.

Negli anni '80 riuscì in qualche modo a disintossicarsi, ma a seguito di un grave lutto entrò in una profonda depressione e ripiombò nel baratro dell'alcool e delle droghe.

Trai tanti collaborò anche con Sir Eric Clapton nell'album "No Reason To Cry" regalandogli pure una canzone.

Ma dopo il suo ultimo concerto, tornato all'hotel si scolò una bottiglia di Grand Marnier e finì con l'impiccarsi in camera...

Era il 4 marzo del '86 (quando si dice la coincidenza delle date, Dalla quel giorno compiva 43 anni), all'esame autoptico rilevarono che aveva assunto o ingerito della cocaina prima di morire, della serie il lupo perde il pelo ecc. ecc.

Si chiamava Richard George Manuel. (r.i.p.)

If I Could Give All My Love -Or- Richard Manuel Is Dead
 
Prima di continuare su YouTube Have you heard the rumors? Spring is back in toooown... gotta put yo mondezza dooooown... spring cleaning it's a thing of ya oooownnn...
 
Arca - Prada/Rakata se non sbaglio ci ha lasciato, peccato ci sapeva fare
 
Boo Boo Weavils - Rubber Room (full Album 2022) #GARAGE #BLUES #ROCK . #2022
. Ci sento molto i Doors, se ci fosse una bella farfisa, una voce maschile...
I Doors usavano farfisa ?
 
The Tryfles ‎– The Tryfles{FULL ALBUM}1986

I Tryfles si formano a New York nel 1984, nella più eccezionale stagione del sixties-revival della metropoli americana. La scena è quella che gira attorno al Dive e alla Midnight Records di JD Martignon. C’è un fermento incredibile in città anche se i nomi che sono parte attiva della scena non sono che poche decine. Uno di questi è quello di John Fay, compagno di scuola di Elan Portnoy e Jordan Tarlow. Assieme a loro e al fratello di Elan, Orin Portnoy, Fay mette in piedi la sua prima band.

Il repertorio è farcito delle solite cover rubate alle compilation che proprio grazie al negozio di Martignon stanno facendo il giro della città: Pebbles, Nuggets, Highs in the Mid-Sixties. L’avventura tuttavia dura poco e la band si spappola.

I fratelli Portnoy metteranno su i Twisted, Chandler e Tarlow i Frosted Flaykes.

Tutti e quattro entreranno di lì a breve nella leggenda del garage punk americano con bands come Optic Nerve, Fuzztones, Outta Place, Raunch Hands.

Fay metterà invece su i Tryfles assieme a Peter Stuart Kohman, la bella Ellen Oneil (sostituita subito dopo il primo singolo da Celia Farber e finita quindi nelle Maneaters) e Lesya Karpilov.

I rapporti tra la band e JD tuttavia non sono idilliaci e rimpalli di responsabilità tra la band e il produttore posticipano l’uscita del loro 45 giri e del loro unico album fino alla sua paradossale pubblicazione a band ormai sciolta.

L’album si discosta dal classico suono garage punk che sta divorando la città spostandosi in direzione psichedelica e folk con intrecci di chitarre semiacustiche come quelle di In the End e pezzi dalla più marcata impronta beat ma orfana delle distorsioni strazianti che in quel periodo costituiscono l’archetipo della canzone garage, finendo per definire i canoni dell’“ala morbida” dell’area newyorkese che sarà poi sviluppata da Cheepskates, Absolute Grey e Headless Horsemen.

Il disco ha dei numeri preziosi come Bitter Heart, Your Lies o When I See That Guy ma soffre di un missaggio inadeguato che mostra un approccio ancora ingenuo alla materia trattata e fa di The Tryfles uno dei capolavori mancati della storia del neo-sixties americano.

Finita quell’avventura troveremo Fay alle prese con un duro hard-rock nei Freaks, Stuart formerà gli Headless Horsemen prima di coronare il suo sogno di suonare tra le fila dei Chocolate Watch Band, Celia invece, dopo aver venduto per un bel po’ di sterline la sua chitarra a goccia a Mr. Morrissey, diventerà una delle più famose giornaliste americane nota soprattutto per la sua campagna medico/scientifico sull’AIDS, le sue cure e il suo business.

Della bella Leysa posso dirvi soltanto che ho aspettato invano per quasi trent’anni che si materializzasse nel mio letto.

Poi, mi sono addormentato.
 
Underworld - and the colour red nuovo singolo, fresco di giornata!
 
Ciccio Merolla - Malatìa (Official Video)

@[ZiOn] Conosci sto pezzo?

Tralasciando che Merolla è un fenomeno vero, i cori sono fantastici, sembra una canzone africana.
 
Khonnor - Blindness Bats
Khonnor - Basement Key 555
Khonnor - Cantelopps
#treperuno #elettronica Lui è il Mago di Oz fa battere un cuore dove molti credono non esista
 
The Cynics - Way It's Gonna Be

Album top per il garagista-rocchenrolle

Rock ‘n’ Roll è il disco che centra in pieno la meta della perfezione estetica e sonora della band di Gregg Kostelich, dopo il debole debutto e il quasi-perfetto Twelve Flights Üp. Rock ‘n’ Roll dosa con sapienza, classe e fragore il classico folked-punk del gruppo, con questo strumming impetuoso e tormentato dal fuzz che pure sembra sgranarsi e respirare tra le sferzate di Farfisa e cembali che gli straziano la pelle. Sono pezzi con cui la band ha talmente familiarizzato sul palco (molti brani sono pronti già dal primo tour e uno addirittura, il meno “cinico” del lotto, proviene dal repertorio della precedente band di Michael Kastelich, NdLYS) da riuscire a trovare per ognuno di loro l’abito perfetto, tanto che quando vanno in studio registrano tutto in una sola impetuosa take di 40 minuti. Peccato che Greg Vizza, nella foga, abbia dimenticato di schiacciare il tasto rec. Cosicché la band registra tutto da capo, mettendoci qualche ora e qualche dollaro in più.

Per un risultato strepitoso.

Siamo all’apoteosi del garage sound screziato dal folk come lo fu quello dei What’s New e dei Music Machine, con una raffinata selezione di covers (Last Time Around dei Del-Vetts e Cry Cry Cry degli Unrelated Segments) e un’incredibile sequenza di originali, tra cui svetta la scattante Girl You‘re On My Mind scritta da Bernie Kugel dei Mystic Eyes destinata a diventare il primo classicone garage del nuovo decennio.
 
Get fresh at the weekend : canzoni coi video coi balli.
#Ballonzolando epicamente coi clip di Clio e la techno-coreografia di Tersicore! [15]
Technotronic - Pump Up The Jam