Festa di Laurea - Pupi Avati

"Festa di laurea"
di Pupi Avati (1985)

con Carlo Delle Piane
Aurore Clément
Nik Novecento
e Lidia Broccolino

#35mm
 
Natural H.

Don Ellis
"Natural H." from New Ideas
1961 (New Jazz)

#jazzlegends
 
Bright Future
Iron Claw
 
Clevor Trever

La foto per la copertina dell'album è stata scattata da Chris Gabrin fuori dal negozio di biancheria intima e lingerie Axfords al 306 Vauxhall Bridge Road, Westminster, vicino alla stazione Victoria.

Il bambino accanto a Ian Dury nella foto di copertina è suo figlio Baxter Dury.

Ian Dury ha detto che Baxter è corso nell'inquadratura proprio mentre veniva scattata la foto e gnente...
 
George Foreman vs. Muhammad Ali - The Final Round - October 30, 1974
La sua leggenda è basata soprattutto su una sconfitta. E Alì non aveva mai avuto così paura.
Addio George.
 
"Janis Joplin entrò in un bar di San Francisco una sera del 1967, senza pretese, indossando i suoi caratteristici occhiali rotondi, i ricci ribelli che le incorniciavano il viso. Nessuna grande entrata. Nessuno la riconobbe ancora. Poi salì sul palco, afferrò il microfono e, non appena la sua voce squarciò l’aria, l’intera stanza cadde nel silenzio. Un lamento rauco, straziante, riempì lo spazio, tagliando il chiacchiericcio e il tintinnio dei bicchieri. Grezzo, indomabile, elettrico. Un attimo dopo, la gente era in piedi, alcuni piangevano, altri restavano immobili. Janis non si limitava a cantare. Sanguinava nelle sue canzoni. Quella notte lasciò il palco con una nuova reputazione: la donna che poteva ammutolire una stanza con il suo dolore.

Nata a Port Arthur, in Texas, crebbe sentendosi un’emarginata. Amava il blues: Bessie Smith, Lead Belly, Ma Rainey, mentre la maggior parte delle ragazze della sua età ascoltava le hit pop. Al liceo fu vittima di bullismo per il suo aspetto, chiamata con nomi crudeli, lottando per trovare il suo posto. Già da adolescente, si rifugiò nella musica, sgattaiolando nei negozi di dischi per comprare album blues. Una volta scrisse sulla parete della sua camera: “Un giorno, capiranno tutti.”

La sua fuga fu Austin, dove scoprì la scena folk e blues locale, suonando spesso in piccoli locali con la sua chitarra. Ma la sua voce, troppo grande, troppo ruvida, troppo piena di dolore, non era facilmente classificabile. Quando si trasferì a San Francisco nel 1966 per unirsi ai Big Brother and the Holding Company, era ancora un’artista timida e ansiosa, che beveva Southern Comfort per calmare i nervi prima di ogni concerto. Ma quando cantava, qualcosa di grezzo e incontrollato prendeva il sopravvento. La prima volta che si esibì con Ball and Chain al Monterey Pop Festival del 1967, Mama Cass fu ripresa dalla telecamera, sbalordita, mentre sussurrava: “Wow.” Janis era esplosa sulla scena.

Dietro le urla, le perline e le appariscenti boa di piume, c’era una donna che bramava accettazione. La sua voce profonda e la sua risata sfrontata, impregnata di whisky, la facevano sembrare sicura di sé, ma portava sempre con sé una solitudine profonda, tagliente quanto la sua voce. Si innamorava follemente, spesso amando troppo e in modo sconsiderato. Quando amava, si gettava completamente, che fosse per un musicista, un roadie o un amore fugace di una notte. Una volta scrisse: “Sul palco, faccio l’amore con 25.000 persone, poi torno a casa da sola.” Il che dimostra quanto sentisse profondamente la connessione con il suo pubblico.

Desiderava ardentemente una conferma, specialmente da coloro che un tempo l’avevano derisa. Quando pianificò di partecipare alla sua riunione del liceo, voleva tornare come un simbolo di successo. Arrivò a Port Arthur su una Porsche psichedelica, vestita in pieno stile rockstar, ma le vecchie ferite si riaprirono subito. Non fu celebrata. Era ancora un’estranea. Quella notte bevve fino all’alba.

La sua vo
 
The Birdhouse - "Burnin' up"
BEL DISCO CHE NON SENTIVO DA TEMPO
 
lettera da lontano - enzo jannacci

Altro capolavoro della musica d’Autore
 
della serie: #PPPP (Piccole Perle Poco Programmate) numero 2 ( poi vedremo se avrò voglia di proseguire... "l'erba che dava era sempre più dolce, la coltivava in ricordo di lei " Chen Il Cinese - Antonello Venditti
 
Laura Nyro - You don't love me when I cry
Per me una delle migliori artiste mai venute al mondo. La versione femminile di Tim Buckley. Con la voce faceva quello che voleva. Amore eterno per Laura.
 
Pillole della NOSTRA Storia (28)

Come un orologio rotto segna due volte al giorno l'ora giusta, così i destri, i conservatori, i fasci e i rossobruni (sempre fasci sono, che si fanno le seghe con la Russia putiniana in cameretta, vedasi
@[macaco] ) che desiderano per i loro propri interessi o illusioni un cessate il fuoco in Ucraina, si trovano a concordare con la posizione di classe di un comunista. Non per questo però la posizione comunista ne viene intaccata o diventa ambigua. Ogni azione fa sempre, per quanto giusta e ideale, gli interessi di qualcuno che di giusto e ideale ha ben poco. Certamente però una posizione che un comunista non può prendere è quella di ARMARE ulteriormente un conflitto che presenta solo i caratteri del nazionalismo e dell'imperialismo.
Questo lo si scrive perché sul Deb (vedasi @[G] che mette sul sito la bandiera di una nazione in guerra per gli interessi di altri) come fuori da qui regna l'assoluta confusione e l'arroganza di prendere le parti in qualcosa che in senso stretto, come classe, non ci riguarda se non sotto forma di un doveroso umanitarismo (penso a chi lavora con i profughi o chi assiste semplicemente le vittime di questo conflitto), data l'attuale situazione, ben lontana dalla liberazione sociale del popolo ucraino: perché i russi quando avanzano non si trovano davanti forze popolari come i partigiani spagnoli contro i francesi, i vietcong, i partigiani comunisti come in Italia, Yugoslavia, Albania (etc...), non si trova un popolo intero oppresso DIRETTAMENTE dall'imperialismo schiavistico come in Palestina o in Yemen, ma solo un popolo disilluso da tempo sia da Euromaidan che dalle ingerenze russe, un popolo che non ha ancora trovato la propria strada e che subisce direttamente l'oppressione di classe (dal proprio paese) o internazionale (Russia o Europa/USA) non dall'invasione russa ma da molto prima.

In soccorso, per chiarire ogni dubbio, ci viene Karl Liebknecht, invocato da @[lector] :

" "Dal momento che siamo stati incapaci di prevenire la guerra, dal momento che è giunta a nostro dispetto, e dal momento che il nostro paese sta facendo fronte a un'invasione, dobbiamo lasciare il nostro paese privo di difese? Dobbiamo lasciarlo nelle mani del nemico? Il Socialismo non chiede il diritto delle nazioni a determinare il proprio destino? Ciò non significa che ogni popolo è legittimato, anzi in dovere di proteggere le sue libertà? Quando la casa è in fiamme, non si deve innanzitutto spegnere l'incendio prima di accertarsi di chi è l'incendiario?"
Questi sono gli argomenti che sono stati ripetuti tante e tante volte in difesa dell'attitudine dei Socialdemocratici (NdT: oggi il nostro centro-sinistra sulle note di "non dimentichiamoci chi è l'invasore", "c'è un aggressore e un aggredito" "gli ucraini sono come i partigiani")...ma c'è una cosa che il pompiere davanti alla casa in fiamme ha dimenticato: che in bocca a un socialista la frase "difendere la propria patria" non significa diventare c
 
Valerie June - Joy, Joy (In Studio Video)
Disco dell'anno potrebbe pure essere, di gran lunga orecchini dell'anno, non c'è proprio storia.