Barclay James Harvest - Medicine Man
Vertice del terzo album, il resto dei brani niente di imprescindibile. Stesso discorso per il quarto disco Baby James Harvest con quei 10 minuti intripposi di Summer soldier. Mi aspettavo di più dall'esordio (troppo impregnato dalle sinfonie stile Days of future passed dei Moody Blues) e da Time honoured ghosts (soft rock stile America).
 
Green On Red ''Black Night''
Anche se lontano dal loro punto d'arrivo, il punto di partenza e' sempre fondamentale.
 
#bestyear
K.Leimer " A figure Of Loss" altro lavoro fra i migliori del mio 2020 basato sul pianoforte e momenti ambient
This Day Is The Same Day
 
#ieri
Thee Hypnotics - Justice In Freedom
Live'r Than God ! fra Stooges e Rolling Stones dal vivo una macchina da guerra
 
Hoodoo Gurus, "Poison Pen"

#ingitaallesuperiori (17)

Ormai è finita e si torna ...
 
Barclay James Harvest - She Said
Vertice di Once again insieme a quella meraviglia di Mockingbird (uno dei pezzi più affascinanti alla pari di Never let go, I talk to the wind, The sage...)
 
Tindersticks - City Sickness Bellissimo disco, tra i miei "must have" degli anni '90 band molto personale e particolare, Stuart Staples era molto ispirato soprattutto in questi primi dischi.
 
Volevo avvisarvi che il @[Cervovolante] ha deciso di impedirmi di commentare le sue recensioni de-odiandomi solo perché ho messo 2 al suo triplone degli Ash Ra Tempel (che è pure un votone visto ciò che di solito dispenso ai doppioni). Di solito non me ne frega niente ma quando uno è così gretto (e anche qui sono un gentleman) e si comporta da sfigato mi sento in dovere di farlo notare, visto che di norma qui siam tutti cazzari. Mi ricorda molto il nostro mitico @[claudio carpentieri]. Ti prendi troppo sul serio, goditi la vita. The Byrds "You Ain't Goin' Nowhere"
 
11°: CICLI E TRICICLI
Nell'89 Ivan aveva ritrovato la grinta che era andata persa negli anni 80 e la voglia di sperimentare era tanta. Il risultato di questo nuovo ciclo è (scusate per il gioco di parole) Cicli e tricicli, un album ispiritato ma pieno di difetti. Innanzitutto è un disco molto più cauto del normale, composto principalmente da ballate e questo è un po' un peccato, perchè l'eccessiva pacatezza di alcuni brani non sempre attira l'attenzione e può capitare che l'ascolto sommario risulti pesante per l'ascoltatore. L'altro difetto sono proprio gli arrangiamenti che in certi pezzi risultano troppo invadenti, rovinando anche dei testi di una certa importanza (citerei Un'ora, con quel sax prorompente a fare capolino ogni tanto che rovina un po' l'atmosfera tragica del pezzo). Ciò nonostante, Ivan riesce comunque a piazzare un poker di bei brani in cui spiccano la tragicomica Io mi annoio, l'introspettiva Bambino antico ma soprattutto Kryptonite, un brano dark di stampo tipico di Ivan il cui arrangiamento è composto alla perfezione. Però questi tre brani non bastano a salvare l'intero lavoro, che con pezzi come Soltanto fumo e Emily rischiano seriamente di risultare piatti e noiosi portando l'ascoltatore a fermare l'ascolto prima della fine del disco.
Alla fine Cicli e tricicli non si può considerare un brutto album, ma rispetto ad altri suoi album risulta molto stucchevole e musicalmente meno brillante, anzi risultando mediocre in certi punti.

La gemma:
Kryptonite
 
#bestyear
"PLONG" grande lavoro sui ritmi. Candidato fra i migliori lavori del 2020
Harmonious Thelonious – Geistertrio Booking
 
Pearl Jam · Garden ...soundGARDEN...
 
Ben sintonizzati su #radiocapish

Questa sera vi proponiamo l'ascolto di un concerto del Colours Quartet, messo in piedi dal contrabbassista Eberhard Weber (n. 1940), capofila del cosiddetto "chamber jazz", sound caratteristico delle pubblicazione dell'etichetta tedesca ECM (Editions of Contemporary Music).

Buon ascolto.

Eberhard Weber - Colours Quartet Live 1976
 
#noclassics
guardando la data non suonano poi così datati, grande merito
Scrapper Blackwell - Nobody Knows You When You're Down and Out