La recensione vera e propria di quest ' album mi risulta abbastanza complicata , perché le impennate da fan boy sono sempre dietro l angolo . Cercherò quindi di essere se non altro credibile .

Wish you were here si apre con la 1a parte di Shine On che rievoca emozioni adolescenziali.

Un tappeto straordinario di tastiere e moog , un incedere lento quasi surreale .

Incredibile la prova di Wright in questo frangente;

La Fender che entra e solo un ispirazione , una conseguenza del tema principale; Bravo Richard!

Se cominciano così va bene ,

la parte due e in parte uno shock : il famigerato arpeggio a tre note che si ripete per tutta la track ,guidando il brano a suo piacimento .

Invano Gilmour cercherà variazioni con un solo sincero e commovente , ma le tre note sono sempre li a comandare il tutto .

Nella parte terza vi e un cambio di marcia targato ancora Wrght con una marcia lenta ma molto ben concepita ; il livello musicale si alza e Dave sfoggia un' altra prova decisamente più determinata e convincente della precedente .

Parte quarta : si comincia a cantare :

Roger introduce la famosa frase

Remember when you were young

La sua voce non sembra al meglio ma comunque firma uno dei più sentiti omaggi che si potrebbero fare a una persona e sfoggia forse il suo miglior testo .

Buono il coro con i sostegni chitarristici del solito Gilmour che si fonde alla perfezione con la parte quinta del brano ; opera di un ottimo Dick Parry , al sax che aggiunge freschezza e un po d imprevedibilita al tappeto nusicale

Welcome To The Machine

Non è il mio pezzo preferito dell album , non mi emoziona particolarmente , effetti sonori accentuati , aggiustati solamente in parte dagli arpeggi rarefatti della chitarra Brano maestoso , forse troppo pretenzioso

Lato B

Have a Cigar

Il pezzo dell album che preferisco anche per note vicende giovanili.

I Floyd in grande spolvero galvanizzati forse dalla presenza in studio di un noto cantante blues a nome Roy Harper che presta nientemeno che la voce al suddetto brano .

L apertura spetta al solito David Gilmour con un giro di chitarra efficace e a mio avviso anche innovativo , ben supportato dal basso di Waters che è accreditato della composizione del brano

Qualche battuta ed entra quasi di prepotenza la tastiera di Wright con quattro note ben scandite che danno ulteriore identità alla canzone .

Parte la voce del già citato Roy Harper inserendosi perfettamente nel contesto del brano. La linea melodica e tagliente, rock al punto giusto, e con fraseggi blues non certo disdegnato dagli stessi Floyd. Il ritornello cadenzato e ' da antologia.

Il brano si conclude in modo superlativo : l'assolo (l'ennesimo) di Gilmour e forse il suo migliore, va a concludere un pezzo stupendo , completo ,in cui tutti e quattro (cinque) i musicisti si fondono in unica tessitura musicale che ha davvero un equilibrio mirabile.

Wish You Were Here

Ed eccoci alle title track dell' album :

Una stupenda ballata semiacustica della quale si è detto di tutto (Non ultima : il miglior pezzo dei Pink Floyd).

L apertura con chitarra acustica in quasi sottofondo , che segue rumori vari stazioni radio fuori onda e voci dialogate, introduce un botta e risposta fra il riff principale e il fraseggio classico solista dell' altra chitarra . Il messaggio e forte e chiaro : Sta cominciando la canzone .

Accompagnamento acustico per la voce roca Gilmour che inizia filtrare quasi in punta di piedi crescendo piano piano fino al colpo di chitarra che mette nel vivo del brano .

Testo e musica sembrano tutt 'uno e il sentimento che avvolge questa canzone è davvero encomiabile.

Un intermezzo strumentale ancora di Gilmour (che non riesce proprio a star fermo ),e riprende il cantato .con l ultima strofa: Wish You Were Here . La dedica non chiara , potrebbe essere per chiunque sia assente . Ma e straordinariamente chiaro il messaggio che questa canzone palesa.

Il tema principale riprende per sfumare la canzone alla fine . Con i gorgheggi ironici di Gilmour Bel colpo Floyd .

E finito quest ' album ??? Macché c è ancora tanta roba .Vediamo cosa .

Una folata di vento introduce la sesta parte di Shine On You Crazy Diamond a cui seguono tre colpi di basso prima del famosissimo giro Watersiano che apre all' onnipresente chitarra e al ritrovato Richard Wright che qui esegue un altro dei pregevoli assolo a tema . Ma il buon Dave e impaziente e stavolta irrompe da par suo senza preavviso . Inizio in sordina ,ma poi comincia a torturare la chitarra con rabbia e passione , scale su scale fino a trovare l acuto migliore . Assolo magnifico che sfuma piano piano in un fraseggio melodico che apre alla parte numero 6 di Shine On.

Waters riprende il canto e il suo magnifico testo

Nobody Knows Sere You Are

Il coro ha la stessa intensità emotiva della parte 4 e si chiude col la parola "Splendi"

Shine On You Crazy Diamond p 8

Signori facciamo un plauso al tastierista dei Pink Floyd che riesce a sdrammatizzare senza perdere di vista il concetto dell' album ;

Le keyboards qui sono quasi scanzonata, di facile ascolto , funkeggianti a volte , ma non stravolgono niente , tutto rimane compatto come non mai . L ennesima sfumata introduce il gran finale : la nona parte di Shine On You Crazy Diamond:

E di chi poteva essere se non ancora del maestro Richard ??? Per comporre il finale di un disco sulla tastiera bisogna avere coraggio , e molto piu semplice un colpo di chitarra o un crash ,

Ma Richard ha piazzato un tracciato tastieristico degno della migliore orchestra, che si conclude con una nota lontana quasi inudibile che sancisce il senso di questo 33 giri.

Dire capolavoro sarebbe frase fatta,

E un disco vero, fatto di canzoni vere ,di emozioni vere , un disco pieno.

Le intuizioni del 76 non mi avevano tradito

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