Ogni epoca ha un ninnanna per la propria prole, il nuovo millennio ci ha regalato una suite elettronica-umanoide per assopire il cervello in un immagnifico dormiveglia prima di svegliarsi in un'acida mattinata atomica.

Dopo il precedente e riuscito "Ok Computer" del '97 la band capitanata da Tom York decide di sterzare bruscamente per mondi paralleli e futuristici: la mente dell'uomo.

Il disco, possiamo chiamarlo cosi?, è un capolavoro-manifesto di cosa potrebbe (ma purtroppo non è) la musica del novo millennio: la melodia lascia il posto a bordoni di sinth e giri ciclici di basso elettrico, la voce umana ci arriva spezzata, metallica, in un carro di dissonanti note di ottoni, fiati, archi, e quant'altro possa distogliere il cervello umano dal cercare dei riferimenti musicali ortodossi.

Tutte le fondamenti della musica Rock vengono abbandonate, spesso non vi è ritmo e se esiste è di tipo chimico roteante e marellante, le partiture non sembrano esserci e tutti suonano (almeno cosi sembra) uno spartito inesistente.

Spaziale e al tempo stesso bucolico, innovatore, trasognante, acido, irreale: la musica del 2000... cosi come la si era immaginata nei film cult degli anni sessanta di fantascientifica.

Un disco per gli appassionati del genere, non tutti sapranno capirlo al primo ascolto.

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