Questa volta si sono alzati con onore dalla merda ed è difficile sentire un album così piacevole.

 I Metallica hanno fatto un più che buono lavoro, assemblando ciò che avevano già composto e creando qualcosa di nuovo.

La recensione difende Death Magnetic, ultimo album dei Metallica, sottolineandone il valore nonostante le critiche. L'autore valorizza la combinazione di melodia e riff potenti, ricordando la capacità della band di distinguersi nel thrash metal. Pur riconoscendo le differenze con il metal più puro, celebra il lavoro come un ritorno con onore dopo un periodo poco brillante. Voti alti sono dati agli album storici della band a confronto. Scopri Death Magnetic e riscopri l'energia autentica dei Metallica!

 Questa grandiosa opera dello straordinario maestro sovietico... non fanno parte della storia del cinema, SONO, la storia del cinema.

 La scena della madre che rotola singhiozzando per la gradinata non ha eguali in bellezza e perfezione.

La recensione esalta Bronenosec Potemkin come il più grande film mai girato, sottolineando la sua struttura narrativa in cinque episodi, l'intensità emotiva delle scene e l'importanza storica. Si evidenzia la maestria di Ejzenstejn nell'uso del montaggio e delle immagini simboliche, specialmente nella celebre scena della scalinata di Odessa. Il film è definito pilastro fondamentale e irrinunciabile della storia del cinema. Scopri il capolavoro che ha cambiato il cinema: guarda Bronenosec Potemkin ora!

 Non basta cambiare nome e cognome, oppure la fotografia dal passaporto, per appropriarsi di una vita che non ci appartiene.

 Non siamo mai così poco liberi come quando tentiamo di recitare.

La recensione celebra Professione: Reporter di Michelangelo Antonioni come un capolavoro che esplora l'angoscia e la solitudine esistenziale del protagonista, interpretato da Jack Nicholson. Il film è un viaggio nel vuoto interiore e nell'impossibilità di assumersi una nuova identità. La regia, in particolare un lungo piano sequenza finale, è lodata per la sua audacia tecnica e poetica. Antonioni riflette sul senso del sé immerso in un mondo incomprensibile e distante. Scopri il capolavoro esistenziale di Antonioni e immergiti nel mistero di Professione: Reporter.

 "Se amate il suono fuzz estremo, e non riuscite a starne senza, potreste sempre optare per farmaci meno conosciuti ma egualmente corroboranti: Michael Yonkers, Morgen e perché no questi Dragonfly."

 "La medicina perfetta per chi è stufo delle solite megacorporazioni del farmaco e cerca cure eterodosse per l’acidità cronica della mente."

La recensione di 'Dragonfly', unico album della band omonima del 1968, celebra un suono fuzz intenso e una fusione di psichedelia, hard blues e garage rock. Pur non essendo una pietra miliare, il disco è un ottimo documento storico e una cura ideale per gli appassionati del genere. Il tono tecnico ma appassionato svela dettagli sonori e riferimenti musicali affascinanti. Consigliato a chi cerca sonorità vintage e originalità fuori dai circuiti principali. Scopri subito Dragonfly per un viaggio vintage nella psichedelia più fuzzy!

 dARI sono alfieri di un sound definibile come EMOTRONIK: Depeche synths, chitarre distorte, e un'inclinazione naturale e involontaria al ritornello riempi pista headbanger mani in alto...

 Anticonformisti già dalla grammatica idiosincratica che interpreta le "W" al posto delle "V" a causa di una computer keyboard difettosa.

La recensione evidenzia il sound unico di dARi, definito 'emotronik', un mix di synth anni '80, chitarre distorte e ritornelli coinvolgenti. L'autore apprezza le influenze di Bowie, Depeche Mode e Bluvertigo, sottolineando l'originalità stilistica e l'approccio anticonformista della band. Il tono ironico accompagna i riferimenti curiosi e le considerazioni sulla scrittura dei testi. Un'opera premiata con il massimo dei voti, consigliata agli amanti della scena alternativa ed elettronica. Ascolta dARi e scopri il sound emotronik che conquista le radio!

 E' un peccato che un film di tale spessore sia stato triturato per quasi quattro decenni.

 La tecnica è davvero magistrale, in alcuni punti anche meglio di geni come Kubrick, Welles, Murnau.

Soy Cuba è un film rivoluzionario girato negli anni '60, che racconta la complessa realtà cubana attraverso quattro episodi intensi e poetici. Iconico per la sua fotografia bianco e nero e riprese innovative, il film è stato riscoperto grazie all'interesse di registi come Scorsese. Una pellicola che combina impegno politico e poesia visiva, consigliata a chi ha una solida cultura cinematografica. Guarda Soy Cuba per scoprire un capolavoro nascosto e vivere la rivoluzione attraverso immagini indimenticabili.

 Qui si parla di religione: di una religione laica che ubbidisce solo alle regole della spontaneità.

 Se un mediocre artista come LLoyd può concepire un miracolo come 'Green', allora c'è ancora speranza.

La recensione analizza l'album Watching Angels Mend di Alex Lloyd, focalizzandosi sulla canzone 'Green' e il suo video ambientato in una classe australiana. Pur riconoscendo la natura convenzionale del folk pop, il recensore evidenzia la forza emotiva e la riflessione sulla religione laica e l'umanità, trovando in 'Green' un vero miracolo e una speranza artistica. Scopri il lato emozionale di Alex Lloyd con 'Watching Angels Mend' e lasciati sorprendere da 'Green'.

 I personaggi restano prigionieri dei condizionamenti sociali, delle barriere imposte dal mondo esterno.

 Il pregio del film è dato dal movimento che sembra muovere questi personaggi, ma alla fine tutto ritorna a una situazione di fissità e immutevolezza.

Il film 'I Delfini' di Francesco Maselli offre un ritratto della piccola borghesia provinciale degli anni Sessanta, intrecciando storie di gioventù annoiata e intrappolata nelle rigide convenzioni sociali. Sebbene la regia e la fotografia in bianco e nero siano pregevoli, i personaggi risultano stereotipati e moralistici, limitando la profondità psicologica. Le atmosfere di staticità e noia dominano, sottolineate da una colonna sonora malinconica. L'opera riflette sulle difficoltà di evadere dagli schemi sociali e culturali, evocando analogie con altri grandi registi italiani. Scopri il ritratto amaro della borghesia anni '60 con 'I Delfini' di Maselli, un classico da vedere e riflettere.

 Ben otto brani su un totale di dieci sono stati deturpati con gli ormai celebri 'voice-overs'.

 E la musica (nel caso specifico il thrash metal)? Evidentemente un optional.

La recensione esprime un giudizio severo su D.E.V.O.L.U.T.I.O.N. dei Destruction, criticando duramente l'inserimento di voice-over promozionali che deturpano l'album. L'autore ritiene che l'azione sia frutto di una responsabilità condivisa tra band ed etichetta, rovinando l'ascolto e sminuendo il valore della musica thrash metal proposta. Viene sottolineata la delusione per un gruppo che festeggia 25 anni di carriera con un prodotto così compromesso. Scopri perché D.E.V.O.L.U.T.I.O.N. ha deluso i fan del thrash metal!

 Le lacrime sono il sangue dell’anima.

 La pressione sale, l’equilibrio vacilla, gli occhi che nuotano nel buio illuminato da fari stanchi.

La recensione di Pink Moon di Nick Drake è un intenso viaggio emotivo che esplora dolore, solitudine e verità della vita. Con una narrazione poetica e personale, l'autore descrive come la musica di Drake accompagna momenti di profonda riflessione notturna. L'album emerge come un compagno di viaggio nell'anima, capace di evocare lacrime e speranza al tempo stesso. Un omaggio sincero che celebra la magia e la fragilità dell'esistenza umana. Ascolta Pink Moon e lascia che Nick Drake tocchi la tua anima.

 Aggressività rilasciata a piccole dosi (ma costanti) e strizzatine d’occhio alla pista da ballo (ma di un club alternativo).

 Doug McCarthy non canta, cioè non intona note, piuttosto declama, il suo è un parlato che si agita sullo sfondo elettronico.

Showtime, il terzo album dei Nitzer Ebb, propone un mix costante di aggressività vocale e percussioni elettroniche energiche, rappresentando un lavoro cardine nell’Electronic Body Music. Pur essendo essenziale e minimalista, l’album offre momenti degni di nota come "Lightning Man" e anticipa l’evoluzione di generi elettronici futuri. Il duo britannico ha lasciato un segno importante nella scena elettronica degli anni '80 e '90, pur non essendo un gruppo di primo piano. Scopri l’energia e la storia dell’EBM con Showtime dei Nitzer Ebb!

 A mio parere il capolavoro di questo disco è "Teenbeat Reprise" che presenta una batteria estremamente agile e una incredibile chitarra di Fred impegnata in un lungo assolo.

 La musica proposta comprende molti generi musicali e a tratti l'ascolto potrebbe risultare, per alcuni ascoltatori, leggermente angosciante e ostico.

Legend è il disco d'esordio degli Henry Cow, pubblicato nel 1973, noto per la sua sperimentazione e i numerosi generi musicali coinvolti. La recensione evidenzia la difficoltà di ascolto per alcuni brani molto improvvisati, ma apprezza anche momenti di grande bellezza e tecnica. Si sottolinea la qualità dei musicisti e la rilevanza storica del gruppo nella musica inglese d'avanguardia degli anni '70. Album consigliato a un pubblico di nicchia e appassionati di musica prog complessa. Scopri il capolavoro sperimentale degli Henry Cow ascoltando Legend!

 Con il suo terzo ed ultimo album riesce finalmente a raggiungere il Nirvana, dopo aver estinto il suo debito Karmico.

 Un disco di un altro spessore, di un altro livello, che concepisce un Hip-Hop di ben altro spessore e ben altro livello rispetto alla monnezza che circola oggigiorno.

Karma di Kaos è un disco maturo e personale, che rappresenta il testamento artistico di un veterano dell’hip-hop italiano. Le liriche dense di simbolismi e produzioni curate creano un’opera omogenea dal primo all’ultimo brano. L’album riflette conflitti interiori e una profonda disillusione, offrendo spunti di riflessione ai futuri artisti. La recensione esprime grande rispetto per il contributo duraturo di Kaos al panorama musicale underground. Scopri ora Karma, l’ultimo capolavoro di Kaos e immergiti nell’essenza dell’hip-hop italiano autentico.

 Noi, cari italiani e italiane, rinunceremo a perseguire i telefonatori italiani, cribbio.

 Ora siete liberi perché Egli ci ha liberato. Grazie Gesù.

La recensione celebra 'Buonasera Dottore' di Claudia Mori come un simbolo della lotta per la libertà contro un regime politico oppressivo. Si sottolinea l'atmosfera di tensione e repressione degli anni '70 in Italia, evidenziando l'importanza del messaggio politico e del clima sonoro della canzone. Il testo è un invito a non perdere la libertà conquistata e un forte atto di opposizione a ogni forma di controllo e paura. Scopri il potere della musica come voce di libertà, ascolta Buonasera Dottore ora!

 Da Blissard, come per incanto, il pianeta mi ha aperto le sue braccia per ricordarmi di quando ero più verde, selvaggio e peccatore senza essere colpevole.

 Vorrei che anche lei, ora che torno a casa su questa Terra invasa dalla Normalità, con pazienza trovasse un nuovo approdo in me e tornasse ad amare il mio lato più verde, selvaggio e peccatore.

La recensione descrive Blissard dei Motorpsycho come un album che trasporta l'ascoltatore in un viaggio intimo e visionario, tra mondi sonori complessi e atmosfere esoteriche. L'autore si identifica con questo viaggio musicale, che risveglia il lato selvaggio e autentico dell'anima, contrapponendosi alla banalità della normalità quotidiana. Un'esperienza che invita a riscoprire se stessi attraverso la musica. Scopri Blissard e immergiti in un viaggio sonoro unico e travolgente.

 Quann l’hip hop a Napule nun era ‘nu pezzotto r’America, quann l’hip hop era ‘o rap e so sentev pur chi nun ha mai tenut nient a spartere co’ moviment.

 ‘Pe chi vò capì st’universo.. ‘Napule distrugge e crea’.

La recensione celebra 'Quarantunesimo parallelo' di La Famiglia come un’opera autentica di hip hop napoletano degli anni ’90. Evidenzia la forte fratellanza tra gli artisti e il legame con la realtà sociale di Napoli, espressa attraverso testi in dialetto intenso e musica sincera. L’album è descritto come un classico che unisce rispetto, critica sociale e passione musicale senza filtri. Scopri la verità dell’hip hop originale di Napoli con La Famiglia!

 Un piacevole collasso nervoso, figlio bastardo dell’intellighenzia avanguardistica fottuta dal cuore dell’Africa più nera.

 Dolce veleno che intorpidisce le cortecce cerebrali, mare inquinato le cui onde acide lasciano solo fosforescente schiuma chimica sulle nostre rive ingrigite.

La recensione celebra l'esordio dei Sonic Youth definendolo un'esperienza ipnotica e avanguardistica. Il disco viene descritto come un mix di suoni distorti e battiti tribali che coinvolgono e paralizzano l'ascoltatore. L'autore usa metafore evocative per trasmettere la potenza e l'originalità del lavoro, sottolineandone anche l'aspetto experimental e intellettuale. Scopri l'esordio unico di Sonic Youth e lasciati travolgere dal loro suono ipnotico!

 Impossibile definirla obsoleta. Ascoltatevi la title-track.

 In religioso silenzio, al buio di una cameretta piccolina tenerina ciccina amorevolmente condita di tutte le vostre paure.

La recensione celebra l'album 'A Saucerful of Secrets' dei Pink Floyd come un'opera psichedelica senza tempo, capace di emozionare e coinvolgere ancora oggi. Nonostante le difficoltà legate a Syd Barrett, il disco emerge come una pietra miliare che riporta atmosfere intense e vibranti. La scrittura è appassionata e vivace, ricca di immagini potenti che sottolineano l'impatto emotivo dell'album. Ascolta ora 'A Saucerful of Secrets' e immergiti in un viaggio psichedelico senza tempo!

 Rivedere questo film mi fa piangere.

 Quelli erano bei tempi, e che quelli di oggi sono tempi di merda.

La recensione si focalizza sulla forte carica nostalgica suscitata dalla visione del film Lady Oscar di Jacques Demy, più che sulla sua qualità artistica. Il film, pur non essendo un capolavoro, evoca ricordi intensi degli anni Ottanta e dell'infanzia dell'autore. La malinconia e il rimpianto per i tempi passati dominano il testo, accomunando il pubblico che condivide esperienze simili. È una riflessione personale sul valore dei momenti semplici e sul confronto con la vita moderna. Riscopri la magia e la nostalgia di Lady Oscar, guarda il film e rivivi i tuoi ricordi d’infanzia!

 Gente che, pigliando per il culo niente meno che gli intoccabili Clash, cantava "Never Been In A Riot".

 "Beetroot", vale a dire: i Television sequestrati dalla loro polverosa dimora newyorkese e sballottati di colpo in un baraccio di provincia.

Questo debutto LP dei Mekons presenta un post-punk originale, ironico e impegnato, che fonde influenze da Wire, Fall e Gang Of Four. Il disco si caratterizza per un approccio caustico alla critica sociale senza cadere nello sloganismo. Caratterizzato da musicisti abili e tracce dal carattere variegato, l'album è un piccolo classico del rock sotterraneo britannico, capace di evocare stati d'animo e atmosfere autentiche con semplicità ed efficacia. Scopri l'ironia e il post-punk britannico con l'album cult dei Mekons!