La musica dei Burma non è solo brutale e frenetica: è anche ricerca, contaminazione, sperimentazione, in una parola, avanguardia.

 Un album epocale e senza dubbio di 'rottura', che non ha goduto di molta fortuna commerciale, ma giustissimo così!

La recensione analizza l’album 'Vs' dei Mission Of Burma, evidenziando la loro originalità e sperimentazione nel punk hardcore del 1982. L’album fonde brutalità, elettronica e influenze psichedeliche in un’operazione d’avanguardia. Tra citazioni musicali e atmosfere rarefatte, 'Vs' emerge come un capolavoro sottovalutato, fondamentale per la scena punk underground. Scopri l'album Vs dei Mission Of Burma, un classico punk da riscoprire!

 Piuttosto mi spaccerei le braccia piuttosto di ascoltare sti deficienti che vanno di moda tra i truzzi.

 Non comprate questo album per nessun bisogna lasciamo bruciare sui loro soldi.

La recensione esprime un forte rifiuto verso il gruppo Finley, accusato di essere un fenomeno di moda per un pubblico considerato superficiale. L'autore preferisce generi metal più duri e invita a non comprare l'album. La critica si concentra su autenticità e stile musicale. Scopri altri artisti metal autentici e lontani dalle mode passeggere!

 Dove il denaro canta, la musica tace è una ingenua, ma profonda verità.

 Il tanto agognato ed atteso "capolavoro" finirà per essere il suo personale Godot.

Il nuovo album di Moltheni, Toilette Memoria, conferma l’attitudine intimista e minimalista tipica dell’artista marchigiano, con sonorità più piene e collaborazioni di rilievo. Pur non rappresentando una svolta definitiva, l’album riflette un percorso ancora in transizione ma ricco di spunti interessanti e atmosfere agrodolci, in cui testi profondi e musiche delicate si fondono con naturalezza. Ascolta Toilette Memoria per scoprire l’intimità e la profondità di Moltheni.

 Il loro lavoro più significativo di quella perfetta macchina pop chiamata XTC sia 'Drums & Wires'.

 Un viaggio tra gli umori più affascinanti del pop alla fine degli anni ’70, con la capacità di ritrovare la centralità della melodia in mezzo a tanta avanguardia.

La recensione esalta Drums And Wires degli XTC come il loro lavoro più significativo, ben oltre Skylarking. Pubblicato nel 1979, è un capolavoro della new wave con melodie sofisticate e arrangiamenti innovativi. Il disco si distingue per la produzione di Steve Lillywhite e la creatività di Partridge e Moulding. L'album equilibra con maestria avanguardia e melodia, mantenendo una freschezza che ne sottolinea l'importanza storica. Ascolta Drums And Wires e rivivi l’energia della new wave anni '70!

 Il miglior album di sempre di Mr. Glenn Hughes, padrone e mattatore di tutto il disco.

 Impossibile rimanere impassibili dinnanzi a questo indiavolato Punchy Funky!!!

La recensione celebra 'You Are The Music, We’re Just The Band' dei Trapeze come il miglior album di Glenn Hughes, un mix originale di rock-blues e funk-soul. Vengono sottolineati i brani chiave 'Way Back To The Bone' e 'Coast to Coast', evidenziandone le qualità musicali e il valore innovativo. Nonostante l'album sia poco riconosciuto e difficile da reperire, è ritenuto un capolavoro imprescindibile per i fan del genere e dell'artista. Scopri e ascolta questo capolavoro unico di Glenn Hughes, un must per ogni amante del rock e funk!

 Quanto vorrei risentirla ancora, questa voce, dio solo lo sa.

 È un rock melodico nebbioso, infreddolito, crepuscolare.

La recensione riscopre 'Further', il debutto del 1997 dei Geneva, un album brit-pop con atmosfere intime e nebbiose che ha impressionato la critica. La voce di Andrew Montgomery è protagonista, capace di rendere un sound malinconico e unico. Nonostante il rapido scioglimento della band e il discreto secondo album, 'Further' rimane un gioiello oscuro e personale, distante dalle mode del periodo. La recensione invita a rivivere queste atmosfere evocative e a non dimenticare un gruppo che, seppur breve, ha lasciato un segno. Scopri l'atmosfera malinconica di 'Further' e lasciati avvolgere dalla voce di Andrew Montgomery.

 Colpa del jazz. Che permette di giocare con tutto. Uno sport da eterni bambini, dopotutto.

 Un disco che pare un libro, per la sua capacità di evocare storie, luoghi, persone, oggetti.

La recensione racconta l’incontro tra Enrico Rava e Stefano Bollani, sottolineando il loro spirito giocoso e l’atmosfera particolare del disco Montréal Diary/B. L’album cattura la magia di un concerto estivo e rivela una jazzistica creatività fatta di storie, colori e sensazioni, con brani memorabili come «Theme for Jessica» e «Tango for Vasquez y Pepita». Un disco che unisce leggerezza e profondità, tipico del jazz italiano contemporaneo. Scopri l’incanto jazz di Rava e Bollani in Montréal Diary/B, un viaggio sonoro da non perdere!

 I Lubricated Goat dimostrano di saper far convivere l'estetica del disgustoso tipica del punk con una solida conoscenza musicale.

 La convivenza di tragedia e comicità pone la band sullo stesso piano dei Butthole Surfers.

Il debutto del 1987 dei Lubricated Goat si distingue nel panorama rock australiano per la sua miscela di punk trasandato e raffinata avanguardia. Stu Spasm e la sua band creano atmosfere oscure, claustrofobiche e grottesche, richiamando influenze da Birthday Party a Frank Zappa. L'album evidenzia alternanze tra momenti di profonda disperazione e surreale ironia, con una produzione che sorprende per la sua originalità e complessità sonora. Ascolta ora il debutto rivoluzionario dei Lubricated Goat e scopri un nuovo volto del rock australiano!

 "Guccini, che tutti additano come simpatico emiliano bonaccione, è in realtà persona sleale e rancorosa."

 "Se fosse stato meno ampolloso, pretenzioso, un pò più vivace a livello musicale, meno deprimente, sarebbe stato un ottimo esempio di cantautorato italiano."

Questa recensione analizza con severità l'album "Stanze di vita quotidiana" di Francesco Guccini, evidenziando testi spesso pretenziosi e musiche monotone. L'artista appare troppo costruito e poco ispirato, con alcune eccezioni. Le critiche ricevute all'epoca furono dure, e persino Guccini stesso ha in seguito rinnegato l'album, riconoscendone i limiti. Rimane comunque una testimonianza importante della fase creativa dell'autore nel contesto della canzone italiana degli anni '70. Scopri la controversa analisi di Guccini e approfondisci la storia del cantautorato italiano.

 Una lunga preghiera, in bilico tra meditazione e violenti scoppi di realtà.

 Quando, dopo 41 minuti e 58 secondi, la musica muore... muore anche la mia superbia, finisce la mia lussuria, finisce la mia avarizia, finisce la mia invidia.

La recensione celebra 'Lament' di Giya Kancheli come un'opera profonda e spirituale dedicata alla memoria di Luigi Nono. L'album fonde meditazione e scoppi emozionali attraverso violino, soprano e orchestra. Le liriche di Hans Sahl arricchiscono il percorso di purificazione, accompagnato da interpretazioni intense di Maacha Deubner e Gidon Kremer. Un ascolto che trasforma e purifica l'anima, sospeso tra ragione e mistero. Ascolta Giya Kancheli - Lament e vivi un'esperienza musicale unica.

 "Il profeta è la voce che colma il silenzio tra la folgore e il tuono: è un serpente incappucciato, folle e sensuale."

 "'The First Born Is Dead' rimane uno degli affreschi più sofferti e più belli di Nick Cave, puro espressionismo musicale intriso di poesia."

La recensione celebra "The Firstborn Is Dead" come uno degli album più intensi e poetici di Nick Cave. Il disco unisce elementi blues, rock e gospel per creare atmosfere apocalittiche e visionarie. Le tematiche centrali sono i fantasmi del Sud americano e la figura messianica di Elvis. La voce di Cave emerge come strumento principale, capace di emozionare con lamenti, rabbia e dolcezza. Un capolavoro musicale e letterario, profondo e coinvolgente. Ascolta ora l’album e immergiti nelle atmosfere cupe e poetiche di Nick Cave.

 Liar è un vero e proprio sfogo, con riff contorti ma una batteria troppo vorticosa e un cantato incespicante.

 Non si può non riconoscere impegno nel suonare e voglia di non scadere nei soliti luoghi comuni.

La recensione analizza il demo dei Longdrop, un progetto thrash-death con influenze death-brutal e metalcore. L'autore evidenzia un impegno apprezzabile ma alcune imperfezioni tecniche e scelte stilistiche discutibili. Le tracce presentano testi oscuri e cambi di ritmo che danno varietà, mentre la qualità della registrazione rispecchia i limiti di un demo autoprodotto. Nonostante lo scioglimento del gruppo, il lavoro mantiene un carattere sperimentale e personale. Scopri il demo dei Longdrop e immergiti nel thrash-death sperimentale!

 So che si poteva fare molto di più, ma il tempo è tiranno.

 Non si può non riconoscere impegno nel suonare e voglia di non scadere nei soliti luoghi comuni.

Il demo dei Longdrop presenta un mix di generi metal, dal thrash al death brutal, con elementi di metalcore. Nonostante alcune criticità tecniche e di registrazione, l'opera mostra impegno e originalità, con testi oscuri e riffs interessanti. L'autore, parte integrante del progetto, offre un giudizio equilibrato evidenziando sia punti di forza che limiti. Il gruppo è ormai sciolto e il demo non è commercializzato, ma rappresenta un esperimento sincero e personale. Scopri il demo unico dei Longdrop e immergiti in un metal autentico e sincero!

 Provate ad immaginare Luigi Tenco che canta negli Einsturzende Neubauten.

 Il Futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che sia già accaduto – Rainer Maria Rilke.

La recensione celebra l'album d'esordio dei La Crus, un gruppo milanese che rinnovano la canzone italiana fondendo poesia classica e sonorità post-punk ed elettroniche. L'opera è definita un ponte tra passato e futuro musicale, con atmosfere intense e originali. L'album spicca per la sua capacità di evocare emozioni profonde attraverso un mix di elettronica industriale e jazz, richiamando grandi autori italiani con un tocco contemporaneo. Viene sottolineata la riuscita sperimentazione che apre nuovi scenari per la musica italiana. Ascolta La Crus e scopri il nuovo volto della canzone italiana.

 "'Freddy' è un autentico capolavoro di stravaganza, di aggressività, di ferocia demoniaca, di non-sense."

 "Maestri della bizzarria di scuola zappiana, ma al tempo stesso fedeli seguaci del più puro verbo punk."

La recensione celebra 'Locos Por El Sexo' dei Tragic Mulatto come un album imprescindibile del noise e post-hardcore degli anni Ottanta, esaltando la follia creativa e la sperimentazione sonora tipiche della band. La traccia 'Freddy' è nota come autentico capolavoro, che unisce aggressività, stravaganza e tecniche vocali uniche. L'album, edito da Alternative Tentacles, emana un forte spirito punk e bizzarro, posizionandosi tra le gemme nascoste del periodo e merita di essere riscoperto dagli appassionati. Ascolta Locos Por El Sexo e immergiti nel lato più selvaggio e folle del punk anni '80!

 "La varietà della strumentazione è il valore aggiunto dell'opera; tra glockenspiel, banjo, archi e ottoni vari, le soluzioni non risultano mai scontate."

 "Un senso di troppo perfezionismo pervade i cori celestiali di 'Central And Remote', 'Marla' può tanto commuovere quanto far sbadigliare e 'Colorado' dura il doppio di quanto dovrebbe."

Yellow House dei Grizzly Bear è un album affascinante e ricco di strumentazioni originali che però soffre di una eccessiva omogeneità nel suo svolgimento. L'inizio brillante lascia spazio a momenti meno ispirati e a una durata di alcune tracce che appare eccessiva. L'opera mostra potenzialità non ancora pienamente espresse in un panorama musicale pieno di meteore. Scopri l'alternativa indie di Yellow House e valuta tu stesso le sue sfumature sonore.

 Un capolavoro di perfetto minimalismo. Strutturato in maniera geometricamente perfetta: un’equazione di note.

 Un lavoro ‘perfetto’ nel senso più razionale ed oggettivo del termine, ma non solo.

Maximizing The Audience è il quinto album di Wim Mertens, un capolavoro di minimalismo strutturato in modo geometrico e carico di emozioni. L'album si apre con la lunga traccia ipnotica 'Circles' e prosegue con un trittico musicale che disegna metaforicamente un cerchio. La title track è il fulcro emotivo di un disco che bilancia perfettamente rigore razionale e intensità sentimentale. Un'opera imprescindibile e diversa dal precedente Struggle For Pleasure. Scopri l’equilibrio perfetto tra minimalismo e emozione di Wim Mertens oggi stesso!

 Sono le parole con cui si apre una canzone, e forse una nuova era di uno dei più grandi (e forse un po’ sottovalutati) autori italiani.

 Un disco duro, teso, dominato da un’umore cupo e da una risposta a una malinconia che affiora nonostante si tenti di affrancarsene.

La recensione esalta "Il Falco e il Gabbiano" come un’opera intensa di Enrico Ruggeri, caratterizzata dall’incontro tra sonorità elettroniche e rock esistenziale. Temi di contrasti umani e interiori dominano il disco, che rispecchia un’autentica evoluzione stilistica dell’artista, richiamando influenze punk e chanson francese. L’album è descritto come profondo, riflessivo e dalla forte personalità, con testi che esplorano malinconia e desiderio di volare. Ascolta ora "Il Falco e il Gabbiano" e scopri il rock esistenziale di Enrico Ruggeri.

 Mai come in questo caso, di fatto, la forma coincide con la sostanza, l’orrore e la repulsione si fondono con le immagini altrettanto terribili evocate da questa musica straziante ed angosciosa.

 Il teatrino dell’agonia che Anna/Varney è in grado di allestire è davvero qualcosa che va oltre l’arte oscura, una performance terribile che trascende la dimensione strettamente musicale.

La recensione celebra 'Songs from the Inverted Womb' di Sopor Aeternus come un'opera intensa e coerente, che unisce immagine e musica in un'esperienza teatrale e dolorosa. I temi predominanti sono la morte, il rapporto traumatico con la madre e la solitudine, narrati attraverso atmosfere cupe e arrangiamenti barocchi. Pur meno intensità rispetto a lavori precedenti, il disco mantiene un'elevata qualità e un approccio innovativo, perfetto per gli amanti dell'oscurità musicale. Ascolta ora Songs from the Inverted Womb e immergiti in un viaggio oscuro e intenso.

 "In questa sinfonia, lo dico senza esagerare, ho infuso tutta la mia anima."

 "Il finale della sesta è uno dei più assurdi e strani nella storia delle sinfonie. Ha una conclusione inaspettata, tanto che il silenzio sembra la vera conclusione dell'opera."

La recensione analizza con passione la Sinfonia n.6 "Patetica" di Tchaikovsky, sottolineandone il valore simbolico e l'intensa introspezione emotiva. L'opera riflette il tormento personale del compositore e la sua capacità di unire potenza e delicatezza orchestrale. Si evidenziano il carattere rivoluzionario del finale e la profondità dell'interpretazione, con un confronto tra due famose esecuzioni. Un capolavoro che rimane un monumento alla sofferenza umana e all'arte. Ascolta la Sinfonia n.6 "Patetica" per vivere l'intensità dell'animo di Tchaikovsky.