Ricerca su DeBaser Recensioni Avant-Rock

 Nascere è una roba pazzesca.

 Gli Steaming Coils suonano letteralmente "quello che è in Terra sta in Cielo", il Paradiso è sempre ovunque.

La recensione esplora The Tarkington Table degli Steaming Coils come un viaggio musicale e spirituale intenso e impegnativo, capace di evocare ricordi ancestrali e stimolare una riflessione profonda sulla realtà e la coscienza. L'autore riflette sul senso della vita e sull'importanza di un risveglio collettivo contro l'apatia e la conformità sociale. L'album non è una passeggiata d'ascolto, ma una sfida per chi cerca un'esperienza artistica e animica profonda. Scopri il potere trasformativo di Steaming Coils e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 Robert ci racconta l’inganno delle matrioske che siamo, facendoci vedere le sue bamboline tutte della stessa grandezza, un socialismo mistico.

 Dove l’urgenza di Rock Bottom è devastante, qui la frittata si è stabilizzata alla velocità della luce dell’immobilità dell’eternità.

La recensione descrive l'album Old Rottenhat di Robert Wyatt come un'opera che unisce un minimalismo musicale a un'intensa denuncia sociale. Le sonorità elettroniche semplici evocano ricordi d'infanzia mentre le melodie delicate offrono conforto e riflessione. L'autore apprezza la maturità emotiva rispetto ad album precedenti, sottolineando l'evoluzione del musicista verso un'introspezione più luminosa e meditativa. Scopri il viaggio introspettivo di Robert Wyatt in Old Rottenhat, un classico da riscoprire.

 Mi importa solo che c’è. Che adesso ci sono queste nuove, tredici, splendide canzoni.

 In POPtical Illusion si percepisce una vena ironica non presente in Mercy... una voce che lancia strali contro i potenti ma invita a ripartire dagli errori.

La recensione racconta l'impatto emotivo dell'ultimo album di John Cale, POPtical Illusion, evidenziandone la potenza creativa nonostante la complessità del genio dietro la musica. Tra ironia e rabbia, le tredici tracce combinano synth, hip-hop e avant-garde in un lavoro che invita a riflettere sui tempi difficili e a non mollare. L'autore trova conforto nell'ascolto e riconosce l'importanza di Cale come maestro senza tempo. Ascolta ora POPtical Illusion e scopri il genio contemporaneo di John Cale.

 Se io dovessi dare una definizione pura di underground mi baserei esclusivamente su quei superbi tre pezzi concretamente 'never ending night'.

 Il sostanzioso libretto allegato al sonoro copre tutti i cambi di stagione facendoci partecipi di musica non nota che non gioca alla danza della realtà indotta.

La recensione introduce 'Viva Los Angeles', una compilation di brani underground californiani degli anni '80, caratterizzata da atmosfere sperimentali e sonorità alternative. Tra nomi come Savage Republic e Randall Kennedy emerge un percorso musicale intenso e coinvolgente, capace di evocare visioni parallele e stimolare riflessioni sonore profonde. Il vinile, corredato da un libretto, offre un'esperienza completa per appassionati di musica non convenzionale. Esplora l’universo sonoro di Viva Los Angeles e lasciati trasportare dall’energia dell’underground californiano.

 La parola d'ordine è "MOSTRUOSO": un mostro di bellezza, un mostro di bravura, un mostro di potenza...

 Il comune denominatore è la chiave per accedere all'impersonale, all'eliminare ogni considerazione, all'accettazione del mostruoso che ognuno di noi ha dentro.

La recensione esalta l'album 'Welcome' dei 17 Pygmies come un'opera potente e visionaria che mescola bellezza e mostruosità per creare un'esperienza musicale intensa. L'album invita a una riflessione profonda sulle nostre paure e verità interiori attraverso una musica evocativa e una narrazione simbolica. Il canto di Louise Bialik e l'apporto musicale di Robert Loveless e Philip Drucker contribuiscono a un'atmosfera magica e incantata, capace di portare l'ascoltatore verso una pace interiore. Il disco rappresenta un circo emotivo, capace di turbare e incantare. Scopri l'affascinante universo sonoro di 17 Pygmies con 'Welcome'!

 «Non ho altro che il mio nome... non sono altro che il mio nome»

 «L'energia non si scioglie, indurisce con me. Voglio continuare a lavorare, a reagire al mondo che cambia ed essere testimone della bellezza del nostro pianeta»

La recensione approfondisce l'album Post Pop Depression di Iggy Pop, evidenziandone la svolta riflessiva e la maturità artistica a quasi 70 anni. L'opera esplora temi come la vita, la morte e l'immortalità attraverso testi potenti e una musica con groove ipnotici. Nonostante l'età, Iggy mantiene un'energia vitale e un'anima da provocatore, offrendo una testimonianza intensa e nostalgica del suo percorso. Un disco che suona ancora fresco e significativo a distanza di anni. Scopri l'intensa profondità di Iggy Pop in Post Pop Depression, un capolavoro senza tempo!

 Il concreto pericolo di prendere l’abbaglio di considerarli dei ciarlatani del rock si scioglie quando ci rendiamo conto che le loro pozioni musicali fastidiano al gusto per un momento, rispetto al piacevole retrogusto che si presenta dopo qualche ascolto.

 Vorrei comunicare una sensazione all’ascolto che solo l’ascolto può chiarire, dove un flusso celatamente drammatico è denso e coinvolgente nella sua mistificazione di musica leggera.

Leap, secondo album del 1989 dei White Glove Test, si presenta come un'opera che miscela rock barocco, pop e wave con melodie sognanti e malinconiche. La musica ipnotizza l'ascoltatore con atmosfere nostalgiche e ballate coinvolgenti, scandite da una profondità emotiva intensa. L'album trasmette una sottile ironia e un senso di rimpianto senza cadere nel patetico, proponendo una lettura sonora unica e affascinante. È un disco che cresce con gli ascolti, rivelando un fascino discreto ma persistente. Ascolta Leap e lasciati coinvolgere dal suo fascino unico e nostalgico.

 "Alex Turner che parlava di me, me lo stava sussurrando all’orecchio."

 "‘Do Me A Favour’ è incazzata, triste, audace ma anche delicata... è me in quel periodo, un vulcano di emozioni contrastanti."

La recensione racconta come l’album Favourite Worst Nightmare degli Arctic Monkeys sia stato una vera ancora in un momento difficile dell’adolescenza dell’autore. Tra malinconia e rabbia, le canzoni di Alex Turner accompagnano una rinascita carica di energia e introspezione. I brani più intensi come "Do Me A Favour" e "505" sono descritti con grande partecipazione emotiva e senso di appartenenza personale. Ascolta Favourite Worst Nightmare e lasciati trasportare dalle emozioni degli Arctic Monkeys!

 No, lui bello bello se ne esce con “Dormiveglia” che non è bello, non è bellissimo ne un capolavoro ma un disco che rientra nella categoria “clamoroso”.

 Novello Steven Wilson, e a non dire che a SW oggi je piacerebbe scrivere un disco simile, MM ci annichilisce con la semplicità di scrittura e con la bellezza pura.

Dormiveglia rappresenta un traguardo clamoroso nella carriera di Marco Machera, confermando il suo stile riconoscibile e una scrittura semplice ma profondamente emozionante. L'album mescola sapientemente pop e influenze progressive, arricchito da prestigiose collaborazioni. Il risultato è un disco compatto e atmosferico, capace di emozionare e coinvolgere, evocando anche un toccante tributo a un amico scomparso. Scopri Dormiveglia e lasciati coinvolgere dalle atmosfere uniche di Marco Machera.

 «La fiaba aliena dei 'denti e unghie' si srotola sul selciato lastronato di romane vie Francigene plasmando le orme di Karel IV con musiche che non omettono bizzarrie regali.»

 «Il ritmo ammaliante fa smuovere zone normalmente ferme sorprendendo nel constatare una biomeccanica non preventivata.»

L'album Dítkám di Zuby nehty si presenta come una fiaba sonora complessa e suggestiva, con atmosfere che mescolano mitologia, esoterismo e musica d’effetto. Il ritmo sorprende con un movimento arcaico e alieno, capace di evocare sensazioni profonde e visioni interiori. La recensione sottolinea una dimensione sensoriale e temporale sospesa, invitando l’ascoltatore a un’immersione meditativa e inquietante. Ascolta Dítkám e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico e misterioso.

 Con questa performance si getta un plaid sopra lo specchio nero e lo si cortocircuita nel suo stesso non riflesso.

 La tentazione di cacciare più persone possibili è sempre lì, ma persegue un corrosivo obiettivo celeste.

L'album di John Trubee & the Ugly Janitors of America mescola jazz rock, funky e sperimentazione con un tono caustico e ironico. Tra suoni dissonanti e testi provocatori, il disco critica la superficialità e l'inconsapevolezza della società contemporanea. Una performance audace che invita alla riflessione attraverso sofisticate stratificazioni sonore e umorismo corrosivo. Ascolta ora questo album unico e lasciati sorprendere dalla sua ironica provocazione!

 Qua invece ci fai indigestione con tutte le ciliegie che ti propina il serpentello Philip Charles al posto della mela.

 Si galleggia su questo tappeto volante che con l’affiorare di un blando mal di mare perpetua una compassione di ricominciare l’eterno ritorno del rimettere la puntina sul vinile.

La recensione celebra la raccolta di brani di Snakefinger, capace di offrire una selezione perfetta e sorprendente. Il disco si distingue per la sua atmosfera caotica e criptica, capace di evocare ricordi e suscitare un coinvolgimento emotivo profondo. La musica, pur lontana da schemi convenzionali, invita a un viaggio interiore e a una diversa percezione della realtà. L'autore evidenzia anche riferimenti a maestri musicali che arricchiscono l’esperienza d'ascolto. Ascolta ora la compilation che trasporta oltre i confini del suono!

 Quando finalmente risolveremo che non necessariamente la bellezza è associata con un bel visino, ma può manifestarsi nauseabonda, potremo anche noi arrabattarci a mettere su un Greatest Hits dei nostri luoghi oscuri.

 Non si narrano storie davanti al fuoco, sul rogo si bruciano sensi di colpa che non ci appartenevano.

La recensione esplora l’album 'Greatest Hits 1977-1981' di Duševní Hrob come un’immersione in un underground instabile e oscuro, ricco di atmosfere inquietanti e poetiche. L’opera non punta alla perfezione ma abbraccia la bruttezza come forma di verità. La musica si colloca prima del post-punk californiano, offrendo uno sguardo sui recessi dell’animo umano e delle contraddizioni esistenziali. Un disco per chi vuole scoprire i lati più nascosti e disturbanti della musica alternativa. Scopri l’oscurità sonora di Duševní Hrob e immergiti nell’underground d’altri tempi.

 The Beggar sta aggrappandosi al cuore, pian piano, con spire avvelenate e appuntite che lasciano cicatrici profonde.

 Ancora lì, a non scendere a compromessi, a fare musica tra le più trafiggenti e penetranti che io abbia mai ascoltato.

La recensione esprime inizialmente delusione per un apparente abbandono del massimalismo tipico di Swans, ma The Beggar conquista progressivamente con un equilibrio tra melodia e sperimentalismo. L'album si presenta come un'opera intensa e attuale, con la semi Title Track di 44 minuti come momento culminante. La musica riflette la poetica matura di Michael Gira, confermando Swans come una delle realtà più penetranti e influenti del rock contemporaneo. Scopri l'oscurità e la bellezza di The Beggar, ascolta ora l'ultimo capolavoro dei Swans!

 Ci sono album talmente complessi che li si deve ascoltare, far macerare nei ricordi, poi riprendere per scoprire nuove sfumature.

 128 minuti di musica, avvinghiata su se stessa, per niente ostentatrice ma estremamente comunicativa.

L'album Éons di Neptunian Maximalism è un'opera complessa e stratificata, nata da due anni di ascolti approfonditi. Con oltre due ore di musica strumentale che fonde jazz, drone, krautrock e psichedelia, il disco racconta la storia della Terra in tre parti. Un lavoro di improvvisazione denso e coinvolgente, che richiede attenzione e dedizione, ma ricompensa con un'esperienza emozionante e unica. Ascolta Éons e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico e avvolgente.

 Le atmosfere, gli stridii, i carillon, le giostre crepuscolari, acchittate "al di sopra del rock", non scadono mai in maniera.

 Marnie ci invita ad un viaggio diretto nella visualizzazione di lande aliene dove le creature che ci abitano sono come le sue bizzarre installazioni artistiche.

L'album Songs Hurt Me di Marnie propone un viaggio sonoro caratterizzato da atmosfere inquietanti e sintetiche che sfuggono a una comfort zone tradizionale. La musicista abbandona filtri di accomodamento per esplorare un mondo psichedelico e alieno, tra suoni primitivi e contaminazioni alchemiche. L'opera si distacca da cliché e offre una riflessione sonora intensa e ambigua, con un'impronta artistica riconoscibile e una forte componente psicologica. Un lavoro che invita ad accogliere le proprie paure e a navigare tra suggestioni profonde. Ascolta Songs Hurt Me e immergiti nell'universo sonoro di Marnie!

 "UGLY riprende i flirt occasionali con la scena punk del suo esordio, estendendo il discorso."

 "Il vivace e coloratissimo rap del padrone di casa è una vera e propria intrigante giungla verbale."

L'album "UGLY" di Slowthai rappresenta un punto di svolta nella sua discografia, combinando con successo punk e rap in un'esplosione sonora ordinata e affascinante. Con collaborazioni di spicco e un mix di generi che spaziano dallo ska all'alt-rock, l'artista dimostra maturità e chiarezza artistica. La scrittura abrasiva e fluida rende l'opera unica, lontana dai cliché commerciali. Un lavoro imperdibile che conferma il talento eclettico di Slowthai. Ascolta ora UGLY e lasciati conquistare dal potente mix di punk e rap di Slowthai!

 Uccidiamo Kim, fatale sin dal titolo, è un album eccellente, estremamente originale, che coniuga canzone d’autore, rock, world music, jazz e avanguardia fuori da schemi codificati.

 “siamo quasi già tutti morti. La vita è troppo corta per tutti i sogni" (F.R. Cambuzat).

La recensione analizza Uccidiamo Kim, album di François Régis Cambuzat, evidenziandone l’originalità e la fusione di rock, jazz e world music con testi di forte impatto sociale. Il disco rappresenta la fine dei Kim Squad e l’inizio di un percorso più riflessivo e sperimentale. Le canzoni offrono intensità emotiva, pur con qualche limite nel missaggio. L’album è considerato un’opera seminale e un punto di svolta nella carriera di Cambuzat. Ascolta Uccidiamo Kim e scopri l’originalità di François Régis Cambuzat!

 Il senso profondo di fare musica è annullare tutta la spazzatura che ci sommerge...

 ‘Fonte di vita e motore primo’ è il suono su cui si accanisce il tasto repeat e accoglie e ospita un vagare e divagare di magie ritmiche, melodie stranite, rumori di fondo e tante altre cose bellissime.

La recensione esplora 'Beans On Toast With Pythagoras', l'album del progetto One More Grain guidato da Daniel Patrick Quinn. Il disco si distingue per un approccio creativo che valorizza l'inconscio e la spontaneità, con suoni ipnotici, droni e divagazioni jazzistiche. La musica è descritta come surreale, malinconica e ricca di atmosfera, caratterizzata da una raffinata intelligenza artistica che evita facili colpi di scena. Un'esperienza sonora unica che si sente autentica e profondamente coinvolgente. Scopri l’universo sonoro unico di One More Grain con questo album coinvolgente!

 Il mostro è libero, anche se il corpo geme.

 Musica che puoi solo amare alla follia o odiare in toto.

La recensione esplora 'Monster' di David Thomas come un viaggio oscuro e visionario nel mondo dell'avant-garde rock. Si evidenzia la lotta personale dell'artista con i suoi demoni interiori, simboleggiati da Crocus Behemoth, e la sua evoluzione musicale solista dopo i Pere Ubu. L'autore invita a scoprire un'opera potente e fuori dagli schemi, capace di affascinare o respingere, ma impossibile da ignorare. Ascolta 'Monster' e scopri la musica visionaria di David Thomas oggi stesso!