Stavo girellando senza requie in libreria quando, dall'impianto stereo in sottofondo che aveva trasmesso fino a quel momento di tutto un po', ho intercettato delle note che mi hanno fatto drizzare le orecchie. Ho chiesto lumi al commesso e lui, con aria complice, mi ha mostrato la copertina di Ballate Per Piccole Iene: "ho messo su questo... ganzo, eh?". Io avevo captato molto poco, ma le orecchie erano ancora belle drizzate così ho deciso su due piedi: lo compro. vediamo se è veramente ganzo. Da quel momento lo sto consigliando a chiunque mi capiti a tiro, lo sto ascoltando e riascoltando e riascoltando, è diventato la mia "nuova ossessione", per dirla con i Subsonica: voglio imparare a memoria ogni parola, ogni accordo, ogni distorsione di questo CAPOLAVORO. Sì, è indubbiamente un capolavoro la nuova fatica di Agnelli & Soci, un disco ruvido, grondante dolore, rabbia, disincanto, un disco che ti perfora da parte a parte, con i suoi refrain ossessivi e claustrofobici che ti si abbarbicano al cervello, piantano le tende e non si scollano più. melodie aspre ma anche dolcissime, attraversate da una voce versatile, camaleontica, che si fa ora carezzevole ora stridula, regalando brividi e scossoni.
L'inizio è bruciante, con La Sottile Linea Bianca, così come brucianti sono Ballata Per La Mia Piccola Iena, Ci Sono Molti Modi, La Vedova Bianca, Il Sangue Di Giuda e gli altri brani. Molti di questi pezzi, a mio parere, sono accomunati dal tema dell'amore distruttivo, autolesionistico: "siamo vivi per usarci", "c'è qualcosa che è dentro di noi che è sbagliato e ci rende simili", "lo so che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora", sono l’esempio di questo interpretare l’amore in modo tutt'altro che zuccheroso, come l'incontro con qualcuno che ti usa, ti succhia energie e raziocinio, ti lascia senza pelle.
Però, in tutto questo nero che avvolge l'album c'è comunque spazio per la speranza. mi riferisco, in particolare, a un ammonimento, contenuto in E' La Fine Quella Più Importante, che secondo me è una vera perla di saggezza: "non lasciar che il tuo percorso ti divori il ventre", non lasciare che la cupezza ti vinca. Da tenere bene a mente.
Elenco tracce testi samples e video
06 Carne fresca (05:08)
Fai ciò che devi
non guardare mai giù
perchè sei ciò che vedi
se c'è un senso sei tu
E tutto è tranquillo
intorno a te
Sei carne fresca
non so dirti perchè
Ma è dentro te che sei solo
E' dentro te che sei re
Tutto è calmo
intorno a te
Tutto è calmo
intorno a me.
08 Chissà com'è (04:05)
Certo lo so non ho più niente da dire
Nè da rimpiangere o da fallire
Devo solo comprare ormai
Della seta rossa al mio male
Con la quale farlo stare zitto
Sei diventato un fiore alto e disperato
Perché è il tuo modo di gridar che vorrei
Capita di non farcela
Come quando perdi il tuo uomo
O il tuo cane
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Anche il tuo mondo prima o poi invecchierà
Ora sei il verbo che nessuno userà
Capita di non farcela
E di essere il coltello
Ed insieme la ferita
Chissà chissà com'è
Se è come me è quasi amore
Chissà chissà com'è
Se è come me non ha cuore
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Altre recensioni
Di SouthMan
Questa volta Manuel Agnelli & company hanno avvolto l’album in un unico filo conduttore: la stanchezza.
Ragazzi gli Afterhours hanno toppato questa volta. Forse mi ricrederò, ma per ora è così.
Di enryka
Ballate Per Piccole Iene: un lavoro intenso e doloroso, che fa male già dal primo ascolto.
Traccia dopo traccia il disco si insinua sotto pelle, raggiunge i punti nevralgici del corpo per poi fare radici nell’anima.
Di Giordyboy1
Il CD sanguina! Le lettere sono rosse e colano giù! C'è del sangue qui dentro!
Una delle canzoni più belle mai scritte. E il resto è ancora pelle d’oca, cuore in gola, rabbia, disperazione, amore, delirio e classe.
Di Aerith
È come respirare aria stagnante... ma in quella malinconia in fondo si sta bene.
La sottile linea bianca: sensuale e delicata, rappresenta lo stile Afterhours alla perfezione.
Di enkrist1
Ballate per Piccole Iene è un piccolo capolavoro sporco di inventiva, colmo di intuizioni rock che andrebbero bene in un disco indie di quelli tosti... sicuramente non italiani.
Manuel Agnelli sa scrivere due o tre rime giuste, con una sufficiente dose di acido e distruttività; forse questo è il segreto degli After.