Stavo girellando senza requie in libreria quando, dall'impianto stereo in sottofondo che aveva trasmesso fino a quel momento di tutto un po', ho intercettato delle note che mi hanno fatto drizzare le orecchie. Ho chiesto lumi al commesso e lui, con aria complice, mi ha mostrato la copertina di Ballate Per Piccole Iene: "ho messo su questo... ganzo, eh?". Io avevo captato molto poco, ma le orecchie erano ancora belle drizzate così ho deciso su due piedi: lo compro. vediamo se è veramente ganzo. Da quel momento lo sto consigliando a chiunque mi capiti a tiro, lo sto ascoltando e riascoltando e riascoltando, è diventato la mia "nuova ossessione", per dirla con i Subsonica: voglio imparare a memoria ogni parola, ogni accordo, ogni distorsione di questo CAPOLAVORO. Sì, è indubbiamente un capolavoro la nuova fatica di Agnelli & Soci, un disco ruvido, grondante dolore, rabbia, disincanto, un disco che ti perfora da parte a parte, con i suoi refrain ossessivi e claustrofobici che ti si abbarbicano al cervello, piantano le tende e non si scollano più. melodie aspre ma anche dolcissime, attraversate da una voce versatile, camaleontica, che si fa ora carezzevole ora stridula, regalando brividi e scossoni.
L'inizio è bruciante, con La Sottile Linea Bianca, così come brucianti sono Ballata Per La Mia Piccola Iena, Ci Sono Molti Modi, La Vedova Bianca, Il Sangue Di Giuda e gli altri brani. Molti di questi pezzi, a mio parere, sono accomunati dal tema dell'amore distruttivo, autolesionistico: "siamo vivi per usarci", "c'è qualcosa che è dentro di noi che è sbagliato e ci rende simili", "lo so che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora", sono l’esempio di questo interpretare l’amore in modo tutt'altro che zuccheroso, come l'incontro con qualcuno che ti usa, ti succhia energie e raziocinio, ti lascia senza pelle.
Però, in tutto questo nero che avvolge l'album c'è comunque spazio per la speranza. mi riferisco, in particolare, a un ammonimento, contenuto in E' La Fine Quella Più Importante, che secondo me è una vera perla di saggezza: "non lasciar che il tuo percorso ti divori il ventre", non lasciare che la cupezza ti vinca. Da tenere bene a mente.
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