The Unforgettable Fire

Recensire un'album degli U2 è difficile. Molto difficile! Recensire questo album è ancor più difficile! Non sapevo se farla lunga o corta sta rece, alla fine l'ho fatta lunga :)
Questo disco è uno del "trio delle meraviglie", ovvero uno dei tre album che hanno reso gli U2 un gruppo famoso a livello mondiale. Sento già le voci dei mega-fan :"Il più grande, il più grande"! (Gli altri due sono "War" e "The Joshua tree").

Dopo il gigante successo di "War" soprattutto con "Sunday Bloody Sunday" gli U2 si ritrovarono in primo piano sulla scena mondiale di quel tempo, e dopo un estenuante world-wide tour si rifugiarono direttamente nel famoso "Slane Castle" irlandese per tirare fuori un nuovo album. Trovarono anche un nuovo produttore: Brian Eno (che si portò appresso Daniel Lanois).
Durante quel periodo ci fu un grande cambiamento nel loro modo di suonare.
La prima cosa che si nota ascoltando il disco è l'evoluzione del suono di The Edge. Il suono statico e distorto dei primi tre dischi lascia spazio ad un suono pulito e pieno di delay che caratterizza l'intera produzione. Una scelta quasi obbligata, figlia dell'atmosfera rilassata dello Slane Castle e dall'esigenza di rinnovarsi.

Dal punto di vista musicale le canzoni sono delle lunghe improvvisazioni, pezzi ritagliati e suonati in diverse occasioni e poi messi insieme e resi omogenei! I testi enfatizzano ancor di più questo modo di lavorare , essendo in molti punti criptici e ambigui. Bono infatti era un po' in crisi per quel che riguardava la scrittura , e in alcuni punti i testi non sono più che bozze. Il cantante comunque è rimasto colpito dalla morte di Martin Luther King, e i riferimenti a quel fatto si rincorrono lungo tutto il disco. Alcune canzoni sono un po' tirate via, altre sono bellissime. La voce è comunque lo strumento predominante, Bono qui da la prova di essere un grande cantante.
Personalmente darei 5 punti al disco,il mio preferito, ma forse un 4/5 è più appropriato.

---- Se volete leggere una piccola introduzione alle canzoni più belle del disco, proseguite sennò saltate giù di sotto
L'album si apre con "A sort of homecoming", un lungo pezzo cantato che si presta a molte interpretazioni,ma che riporta sempre allo stesso tema: il ritorno a casa. Ritorno da un tour mondiale, ritorno da una guerra (il testo sembrerebbe parlare di questo), ritorno a sè stessi. Il titolo è di fatto una citazione : "Poetry is a sort of homecoming" . . Chissà!
"Pride" : che dire della canzone più famosa e primo singolo dell'album? Niente, a parte che l'ultimo verso è chiaramente un riferimento a M.L.K. Nata durante il tour di War è stata completamente riscritta successivamente.
"Wire" è un bel pezzo ritmato, che parla di droga. Colpisce, questo posso dire. E riporta un po' su il ritmo del disco.
"The Unforgettable Fire", la canzone che da il titolo all'album, si riferisce alle due bombe atomiche lanciate durante la seconda guerra mondiale. Il contenuto è invece completamente diverso. Solo che gli piaceva il nome e l'hanno tenuto. Il pezzo è però molto bello dal punto di vista musicale!
A metà del disco si presenta "Bad". La canzone più profonda di tutto l'album e la più difficile da capire. Parla di un'amico che è morto di overdose di eroina. Il riff di The Edge si ripete all'infinito, e nel finale Bono regala all'ascoltatore il meglio della sua voce. (Poche volte gli riesce a farla dal vivo sta' canzone)
Indian Summer Sky non si capisce. A me piace perchè si ascolta bene e interrompe la lentezza intrinseca dell'album. Bella musica. Bella ritmica. Ma .. BO!? Mi ricorda vagamente storie di Indiani ,anche come sound.
L'album si conclude con due tributi, il primo a Elvis (la base è A Sort Of... rovesciata) doloroso e sofferente con "Elvis Prestley and America", che racconta la rovina di un uomo (o almeno ci prova, visto che il testo è parecchio improvvisato). L'altro , con M.L.K , è un tributo a Martin Luther King, una specie di addio - ninna nanna, commovente e conclusivo per l'album. --------

In questo album ci sta più anima degli U2 che in tutti gli altri messi insieme. L'anima irlandese, un po' triste ma profonda di questo gruppo emerge chiaramente dalle note e dalla voce delle canzoni. Assolutamente non inflazionati, i magnifici 4 si sono presi il loro tempo (anche troppo perchè alla fine hanno dovuto far veloce per rispettar le date). Magari inizialmente non colpisce tanto, ma dopo un po' fa morire. Effetto U2! Anche un po' lento nel totale, per chi era abituato agli altri dischi. 4/5 perchè non è ancora la perfezione, che arriverà con "The Joshua Tree", dopo il viaggio in America.
sorry.. è l'ultima volta che scrivo una rece così lunga! ma non ho resistito! Peraltro non sapevo che genere mettergli, ho messo un po' a caso! Che genere è!? AIUTOOOOOOOOOOOOOO

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