Gianni Celeste
Lui e Murolo sono i massimi esponenti della canzone napoletana. di più
Luciano Ligabue
Grande gesto di umiltà quando rinunciò alla maglia numero 9 e scelse l' 1+8 di più
Toe Fat -Toe Fat
Band fondata dal cantante e leader dei Rebel Rousers, Cliff Bennett, che per questa sua nuova band si circonda di alcuni giovani e talentuosi musicisti, che suonavano già insieme più o meno da un paio d'anni: Ken Hensley, Lee Kerslake e John Glascock, tutta gente che si farà valere nel corso della carriera. Questo esordio omonimo dalla strambissima copertina un po' surrealista un po' metafisica è il più classico album di Rock/Soul/R&B dell'epoca, con qualche punta di Blues e di Rock/Pop Psych-Acido ovviamente, la roba più tipica che si poteva suonare in quegli anni e, non essendo particolarmente imprescindibile nel songwriting (non stiamo parlando di un capolavoro, insomma), capisco perché non abbia sfondato; rimane tuttavia un bel disco, senza alcun dubbio, molto divertente e piacevole da ascoltare, ben suonato e con tutte belle canzoni all'interno. Bellissima la cover di "Bad Side of the Moon" di Elton John (incisa quasi in contemporanea con l'uscita del singolo originale) e interessante un pezzo come "Just Like All the Rest" dove domina un bel flauto traverso la quale presenza, in questo tipo di disco, mi pare parecchio debitrice a quei Jethro Tull che Glascock conoscerà molto più da vicino 7 anni dopo. Per il resto belle canzoni di appassionante Rock-Soul bianco, trascinate dalla bellissima voce di Bennett, uno dei punti di forza del disco. Risalta molto nel suono il basso di Glascock, cosa buona e giusta. di più
Betty Davis -Betty Davis
Capolavoro vero, per me una delle vette del Funk e in generale uno dei miei dischi "imperdibili" degli anni '70. Il Funk più duro, acido, infuocato e sporco che si possa immaginare, sta tutto qui, mescolato e inacidito tra Acid-Rock e Soul del più duro, uscito dalla penna caldissima dell'ex signora Davis accompagnata da musicisti strepitosi, tra cui la ritmica dei suoi amati Sly & The Family Stone (un gigantesco Graham al basso ed Errico alla batteria, anche produttore del disco). Non se ne ha mai abbastanza ed infatti consiglio la versione con le tre bonus track perché sono altri tre pezzoni imperdibili, basti ascoltare "I Will Take That Ride", sensualità da gattaccia da strada. Meraviglioso. "Game is my Middle Name" cavalcata funk/funk-rock della vita. Incredibile gigantessa della musica anni '70. Grazie per tutto questo. di più
Enzo Jannacci -Ci vuole orecchio
Riascolto della nuova ristampa in vinile (che ho preso perchè si). "Si vede" non sembra un pezzo di quegli anni, per essere degli inizi degli anni 80 è molto all'avanguardia. Il disco è rimasto una bella bombetta, come da prassi di più
Dire Straits & Mark Knopfler -Private Investigations - The Best Of DIRE STRAITS & MARK KNOPFLER
Quanto di meglio da recuperare se cerchi una collection che combina Knopfler come solista e con i Dire Straits. di più
The Smiths
Un gruppo capace di trasformare la tristezza in bellezza come nessun altro. di più
Mahmood
Chi è, questo? Non mi sembra molto sveglio. di più
J-Ax
Troppo buono. di più
Negramaro
Haw! Haw! Haw! di più
Yoko Ono
Vero. Purtroppo. di più
Deftones -Koi no yokan
Davvero un grande disco, per me è nettamente il loro più bello insieme col cavallino bianco anzi, forse questo lo preferisco di un capello anche al pony. "Koi No (ZioKan)" è il classico disco perfetto, bello dall'inizio alla fine, ispirato in tutte le canzoni, compattissimo e del tutto omogeneo nella qualità dei brani, senza un singolo cedimento o momento buttato o meno riuscito. Ha, in pratica, la stessa compattezza del precedente "Diamond Eyes", anche quello un disco di fatto senza veri punti deboli, ma con una media qualitativa dei brani ben più alta, a mio gusto. Disco vibrante ed emozionante, se dovessi scegliere delle preferite tra le canzoni, boh, forse direi robette come "Leathers" "Entombed" "Rosemary", ma la scelta potrebbe benissimo cadere su altre tre, non cambierebbe molto. di più
Black Sabbath
Da ascoltare rigorosamente a volume altissimo. Straordinari a dir poco, soprattutto in versione live. di più
Screaming Trees
Un autentico viaggio tra grunge e rock psichedelico. Gli ultimi tre album, in particolare: immensi. di più
Judas priest -Unleashed in the east
Gran live, molto bello. Interpretazioni fedeli a quelle in studio, senza spazio per improvvisazioni o modifiche varie, ma con la grande spinta energica dell'esibizione dal vivo, ed è tanta roba. Alcuni brani rendono tantissimo ("Victim of Changes" "Genocide" "Hell Bent for Leather" ) ed è davvero ottima la resa live di "The Green Manalishi", qui mantenuta nel suo formato di canzone rock/hard/blues vibrantissima, quasi per distaccarsi rispettosamente da quelle che erano le esibizioni live dei Mac di Green, dove quel pezzo, e altri, diventava un fiume di stregonesca e geniale improvvisazione chitarristica da fuoco e fiamme. Fuoco e fiamme non mancano nemmeno qui, comunque. Nella versione con "Beyond the Realms of Death" il disco si apre e chiude con brani da "Stained Class". Ottimo live, bevandona energetica. di più
Mogol
4 stelle, ma solo per ciò che ha scritto con Battisti e per le prestigiose collaborazioni con altri fino agli anni '80. Per il resto, tantissime canzoni nella media e tanti bassi. di più