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certo che te la saluto, per non essertela fatto pure tu significa che vai ben oltre il pirlame, qualcosa ti manca pure a livello fisico, oltre che intellettivo.
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si c'è (...) l'ho, e sarebbe pure interessante da recensire perchè guarda un pò è convinta che tutti gli architetti sono dei pirla.
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spero che parecchia gente prima di schiaffare il solito 1 dettato dalla visione della copertina oppure dal loro infallibile fiuto che li fa riconoscere quando un disco è monnezza , abbiano avuto anche l'occasione di ascoltarlo. Gaglioffi provenienti dalla combriccola zappiana non possono mai fare schifo totale, c'è il grande lavoro di Terry Bozzio alla batteria, Cucccurullo che non alla chitarra, Patrick O' Hearn al basso, mica dei fessi qualunque. E' un prodotto dell'epoca, ben fatto per far muovere i culi nelle danceterie di New York e San Francisco, mica a Roccabascerana o a Roccasecca, dove si pittano le facce come i Kiss...Il paragone vocale con Nina Hagen e siouxie mi sembra del tutto fuorviante, ci sta più quello con Blondie. Ricordo che questi cani sciolti un paio di anni dopo vollero fare qualcosa di più sperimentale, , ma vendette niente, mentre questo disco fece soldi a palate
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5 anni è il termine della prescrizione, per usucapire bisogna che passino 10 anni ....
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fratello lewis eravamo tutti più gggiovini, forse per questo le cose ce le ricordiamo più belle :-)Dopo averlo provato, magari prova pure una recensione. Io stasera mi risento il mio "1992.the love album" (r)accattato nello scatolone superscontati dell'epoca...
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@donjunio, e chi se no poteva farla una recensione su Fred Neil (con una l in meno), dai commenti che ho letto a quella ne estrapolo uno che è esplicativo "queste recensioni tengono in piedi il povero DeBaser", ma forse la maggioranza degli utenti affollerà quelle dei 14enni che promettono recensioni sulle cugine...@melissa, è vero, i finali sono simili ma hanno prospettive diverse, Bruno (ben integrato nella società facilona del boom) si salva e la morte di Roberto gli dà una coscienza nuova, Billy e Capitan America sono i diversi da annullare e muoiono entrambi, non possono vivere nemmeno on the road, rimane forse loro l'ultraterreno paradiso dei fricchettoni :-)
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@kosmo tra i superscontati o "forati" ho preso dei gran dischi, ad esempio quello di Gavin Friday o quelli dei Carter The Unstoppable Sex Machine (chi si ricorda gli USM diventa automaticamente mio amico/a fraterno)
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devi avere qualche problema alla tastiera, mien :) Porca miseria quel film lo conosco a memoria, in realtà c'è un'altra canzone di country blues urbano di Dylan interpretata alla grande con piglio duro da McGuinn "It's Alright Ma (I'm Only Bleeding)" proprio nella scena dove attraversano il contesto urbano, mentre c'è ne è un'altra stile bucolico a più voci dei dei Byrds "Wasn't born to follow" quando le moto sfrecciano sulla route 66 in mezzo alla natura. Questo regalo di Dylan a McGuinn,invece non mi ha mai entusiasmato,l' arpeggiato della sua rickenbacker sembra debitore di quello di Everybody's Talkin' eseguita da Harry Nilsson (che poi il brano è del grande Fred Neill, a cui qualcuno dovrà dedicare una recensione prima o poi)nella colonna sonora di Un uomo da marciapiede uscito lo stesso anno. Riguardo il finale del film, se lo riguardi bene ( o leggi la mia recensione del film) E' metafisico. L'inquadratura finale vede solo la moto di Capitan America in fiamme sulla strada, il suo corpo non c'è...è già altrove
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mah vortex, vedo adesso il tuo commento e sono dubbioso su quel "sbaglia chi considera la scena neo garage come solo un revival dei bei tempi andati". Prendi un personaggio come Shelley Ganz che con i suoi Unclaimed è un guru del revival garage. Ganz ancora oggi ascolta esclusivamente Chocolate Watchband, Count Five, Music machine ed è convinto che quello che è venuto dopo il 1966 si può tranquillamente buttare nel cesso e tirare lo sciacquone. Talmente fissato che costringe gente che vuole suonare in altro modo ad andarsene (vedi Sid Griffin che lo lasciò per suonare pisley con i Long Ryders).Prendi questo disco di Mike Stax oppure "Don't open Till doomsday" (1987)dei Chesterfield Kings. Puro garage anni '60, sia musicalmente che esteticamente.
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mi pare che l'hai presa un pò troppo alla larga popolo italiano per arrivare ai Tell Tale Hearts :-) Stax più che dare un occhio è un fulminato per i Pretty Things e questo disco è un omaggio soprattutto a loro. Prendi un disco come quello dei grandiosi concittadini Gravedigger V (poi Morlocks) e vedi tutta la differenza tra Stax che è un inglese (come del resto i Pretty Things) che recupera la tradizione r&b sixties e un Leighton che invece è un americano 100% devoto al culto Iggy e a gruppi minori psichedelici texani degli anni 60. Quando si parla di garage anni '60 pochi tirano fuori gli olandesi Outsiders del grande Wally Tax (RIP)o magari gli australiani Master's Apprentice che sono stati fonti d'ispirazione per il revival degli anni '80 (Jeff MonoMann Connelly e i suoi DMZ/Lyres soprattutto). Bravo tu che li hai indicati per i Tell Tale Hearts, che qui hanno fatto un discone.