Voto:
la recensione è bella ma molto lunga. Alla faccia di chi considerava Rotten uno scimunito, ancora oggi c'è gente che prende da lui,( ad es. The Silver Mt. Zion Memorial Orchestra)
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diciamo un paio di anni, ma l'ultimo inedito è uscito l'anno scorso, un ep...
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E' il gruppo di Nikki Sudden che poi ha condotto una buon carriera solista (Jacobites) tra alti e bassi fino ad oggi. A me non sono mai piaciuti più di tanto, all'epoca erano tra quelli che sapevano suonare ancora meno degli altri, dal vivo erano inascoltabili oppure andavano sul palco senza voglia...come magari potete sentire nel disco doppio che uscì postumo con materiale live e Lora Logic al sax. Meno male che poi hanno imparato a suonare, soprattutto Epic che è stato batterista anche nei Crime & the City Solution...
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non lo so mien, hai snaturato un pò il tuo stile avvicinandolo a quello di blackdog: molto fumo e poco arrosto...E' un disco, anzi un doppio su cui c'era parecchio da dire, che praticamente è un disco solo di Hooker con i Canned Heat che suonano solamemte negli ultimi 5 brani dei 17, la prima facciata è tutta di Hooker solista con Wilson che lo accompagna in un paio di pezzi con l'armonica (grande, uno dei migliori armonicisti bianchi), che se sentite la versione di "Boogie Chillin no.2" su questo disco e poi "La Grange" dei ZZTop ditemi se non dovevano fargli causa a quei barboni, che qualche paio di mesi dopo l'incisione (e dopo Woodstock) Gufo Cieco Wilson morì per ovedose nel giardino della casa di Bob "the Bear" Hite (dove per inciso Hite campeggiava invece di vivere dentro casa...) che in questo album chiaramente non partecipa come cantante ma come produttore, che di questo disco quello che rimane veramente dentro è lo straordinario interplay tra Wilson e Hooker, con il grande bluesman meravigliato da come il Gufo fosse capace di stragli dietro...
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Gran disco, magari non tutti i brani reggono il confronto ma fu davvero una sorpresa inaspettata. Riguardo la copertina ho un aneddoto personale. Qualche anno dopo l'uscita del disco vidi per la mia città un fottìo di manifesti di una famoso istituto di design che reclamizzava i suoi corsi con un immagine scopiazzata da questa, due piedi in primo piano con un cartellino attaccato (al sinistro però) che diceva "Do not Disturb". Insomma mandai un email all'Istituto dicendo che più che una scuola di design erano di coping e loro girarono la lettera al (notissimo in Italia)) "ideatore" della pubblicità. Questi mi rispose dicendo di cadere dalle nuvole e quando gli inviai la copertina disse "Ah vabbè ma l'idea di fondo è diversa, loro al morto hanno scritto love me, io invece do not disturb, assume tutto un altro significato"...
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ah non preoccupatevi per la qualità della registrazione che non mi sembra scarsa come dice Opel, anzi è davvero buona, l'ottimo lavoro fatto in sede di missaggio e produzione dal fratello Chris (come del resto dice anche la recensione di Eliodoro) si sente.
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visto che questo sito serve a confrontarsi e discutere, direi che invece il primo brano è proprio quello che dà una visione fuorviante del disco, ascolta magari "Freezing Cold Like An Iceberg" e vedrai Robert Johnson "violentato" da Captain Beefheart, "Trance", "Cat and the rat" dove la tensione chitarristica non è affatto semplice e fiabesca ma piuttosto blues-schizoide. Magari in alcuni pezzi può ricordare il Devendra Banhart elettrificato (per restare ad un esempio recente), ma si sente che più che il folk inglese le sue influenze sono americane. Comunque onore a Oliver che rifiutò la distribuzione della Virgin. Ricambio gli auguri per le belle cose estive.
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ma che c'entra dire GLI Oliver.... non è mica un gruppo,l'ha detto pure il recensore: fece tutto da solo Oliver Chaplin in quel cottage, suonò e registro', in seguito il fratello tirò fuori i nastri per produrre il disco.
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per completezza d'informazione il disco fu ristampato in vinile (ancor prima della edizione in CD della Wooden Hill) dalla Tenth Planet nel 1993, benemerita etichetta nata da qualche anno che ristampava e vendeva per corrispondenza album che erano diventati rarissimi, come quello famosissimo (per i cultori) dei Mirkwood che è uscito su cd (per la prima volta!) solo a maggio di quest'anno ristampato dalla Red Admiral Records (gran disco).
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Oliver è il personaggio (nascosto)di cui parlavo nel commento della recensione di Bon Iver. questo è un alchimista manipolatore di chitarre e strumenti vari, legato all'idea dell'assoluta libertà dell'artista del tutto alieno ad ogni logica commerciale. La recensione è molto fuorviante perchè non c'è nessun mondo fiabesco o fatato, ma piuttosto tensione e ruvidezza come può essere scabro un blues di Robert Johnson, una ballata elettrica di Bob Dylan o una composizione pazza di del Capitano Cuordibue. 17 istantanee sonore disturbanti. Questo non è mica Donovan.