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tremendamente inferiore alla produzione Osanna, molto discontinuo stilisticamente. Bravo Giuseppe. PS Guarino, che disegnò la copertina adesso fa l'architetto
Riot Rock City
23 nov 07
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Voi metallari dovreste pure conoscere il sito www.truemetal.it, dove nel loro forum parlano di avere scoperto parecchie recensioni pubblicate su debaser dall'utente debaseriano/metallaro BathoryAria purtroppo scopiazzate dal loro sito....
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Giusto bubi...del resto il passaggio completo della personalità madre-figlio è anche sottolineato dalla sovraimpressione del teschio sulla faccia di Norman.
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ehehehe quel film era Psych out , in italiano Il velo sul ventre, con la solita combriccola di drogati, Nicholson, bruce dern e susan strasberg, ma il regista non me lo ricordo nemmeno se usassi la PSP2 di antipirla....
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e tu let there be rock che critichi aspramente i remake che non aggiungono niente, ti sei chiesto se la tua recensione sia davvero utile visto che già ce ne era una molto ben argomentata da parte di bubi?
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STIPE NON FARE LO STRONZETTO CHE MI E' FINITA LA CARTA IGIENICA...mica c'è l'avevo con te nullità da quattro soldi,mi riferivo ai conmmenti che antipirla ha distribuito in tutte le ultime recensioni tranne, stranamente, questa qui. Il tuo commento non l'avevo nemmeno visto, i pareri dei brufoli pustolosi come te non mi interessano.
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@lewis (e chiunque fosse interessato, antipirla compreso) non so se hai presente quel grandissimo disco del 1989 degli inglesi Walking Seeds "Bad Orb Whirling Ball" dove c'è una rilettura di Peter's Trip ECCEZIONALE!
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fateci caso... nei commenti sia antipirla che anticomunista scrivono in maiuscolo.......
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antipirla non fare il pirla, personalmente non so nemmeno come si usa sta P2P, però sono un grande appassionato di porno e credo che per tirarmela un pò recensirò quel gran film che è "The devil in miss Jones" girato da Gerard Damiano nel 1973, rivisitazione del mito di Faust in chiave femminile, con una grande interpretazione di Georgina Spelvin. Sei invitato alla lettura della recensione, magari impari qualcosa, come io ho imparato da tanti altri recensori che in questo sito se la tirano, tipo Lewis Tollani o Donjunio e chiedo perdono a qualcun altro in gamba che ho dimenticato...
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bella recensione compatta ed esaustiva, mastro Tollani, però le cinque stelle da solo questo disco secondo me non le raggiunge (se non in sinergia con il Trip cormaniano con in nuce il cast di Easy Rider). Il botto gli Electic Flag lo fanno con il successivo "A long time comin", dove la sezione fiati diventa preponderante per questa sorta di blues bianco, e darà il via ad una serie di epigoni cone Blood Sweat & Tears e i Chicago (a proposito: il primo album dei Chicago è qualcosa di straordinario.