Giona

Certo che variazioni del genere potevano venire in mente solo a loro :)

Dopo tale dichiarazione d'amore, non posso certo esimermi dal ricercare il concerto in questione... :)

Ieri sera, dopo averlo trovato, l'ho ascoltato a ripetizione. Gran disco. Non lo voto (anche perché necessiterei di ben più ascolti), comunque è sicuramente un lavoro che non può, in nessun caso, andare sotto al 4.

Ehilà Jargon! Sui Cos posso scriverti un trattato, ma su questi Factor non ho proprio elementi. Ho fatto un giro sul Myspace, ascoltando qualche pezzo, e devo ammettere che le analogie vocali tra Pascale Son e questa (dotatissima) cantante saltano subito all'orecchio. Purtroppo uno dei miei innumerevoli limiti consiste nel non riuscire ad apprezzare la lingua spagnola, quindi, finché non avrò lavorato su questo mio pregiudizio mentale, non potrò votare un'opera come questa, nemmeno dopo averla ascoltata interamente (cosa che comunque farò al più presto, of course).

Complimentoni al maestro Supersoul ed omaggi a quello psicopatico di Kevin Ayers che, ogni tanto, tende ad andarmi di traverso, un po' come quando tento di ingoiare il Moment senz'acqua...

Ah ok, però purtroppo esistono :(

Caspita, addirittura "1"? Io lo riserverei per ben altri personaggi.

Ammetto di essere un po' prevenuto nei confronti della musica italiana in generale.. Quando mi avvicinai a questo gruppo, rimasi piacevolmente colpito dalle sonorità classicheggianti e dalla complessità delle composizioni, però fui anche piuttosto seccato da una costante non molto felice, accomunante i dischi che ho ascoltato di questi Gatto Marte: il finale. In "Danae", mi atterrì il cantato in italiano storpiato di "Belial", in "Gioco del Mago" fui scoraggiato dai coretti della ghost track di "Tarumba" e, soprattutto, nel live "Faust", dopo un ottimo spettacolo durato più di un'ora, rimasi agghiacciato di fronte alla riproposizione di "O Sole Mio". Talmente agghiacciato che infatti decisi di lasciar perdere e dedicarmi ad altro.. Sicuramente ho fatto male, perché musicalmente sono ineccepibili, però questi piccoli particolari mi impediscono di godermi appieno le loro opere. Magari proverò "Leolombrico", sperando che non mi giochi anch'esso brutti scherzi. Considerazioni personali a parte, questo è comunque un gruppo che meriterebbe ben altra visibilità di quella (praticamente nulla) che ha attualmente (e che ha sempre avuto). Meno male che c'è Jargon a tentare di riportare un po' di giustizia ;)

Thanks Elio ;)

Grazie Macaco, Jargon, Daytona, Cornell & Super! È sempre un piacere :) @Jargon: Ti riferisci a "L'Axe du Fou" vero? Anch'io sono del parere che non raggiunga "Soleil", però devo ammettere che il violino solista di questi due lavori (prima suonato da Frédéric Nore e poi da Karolina Mlodecka) crea una scenografia sonora davvero evocativa, della quale sento la mancanza nei primi due dischi della band, incentrati su un uso più "energico" (e decisamente meno fiabesco) dei fiati.