Voto:
Ciao Antonio, quanto tempo... No, non ho mai visto nessun artista in carne e ossa. Le ragioni per una così enorme lacuna, da parte di un appassionato di musica, sono talmente numerose che non saprei neppure da dove cominciare per spiegarle. Diciamo solo che, da una parte, percepisco la fruizione artistica nel suo complesso come un evento squisitamente intimo, dall’altra, il mio istinto eremitico guarda con sospetto agli eventi pubblici, in quanto sono strutturalmente incapace di sentirmi a mio agio e, di conseguenza, rilassarmi o apprezzare qualcosa in un ambiente con una inusuale concentrazione di persone (e per alterare i miei fragili equilibri bastano veramente poche). Fortunatamente al giorno d'oggi esistono i DVD per i disadattati cronici come me (inutile dire che mi sono gustato tutte le produzioni del Maestro Steve, prediligendo, come era ovvio, lo splendido concerto acustico di "Hungarian Horizons").
Voto:
Grazie a tutti. Elio devo ammettere che, pur tenendo presente l’arcaico anno di registrazione, il blues-rock dei The Shiver non riesce a convincermi, in quanto tende a rimanere ancorato a parametri ampiamente collaudati, non ancora in grado di approfittare fino in fondo del fermento musicale dell’epoca.
Voto:
Grazie mille Gasta. Hjhhjij, non potrei essere più d’accordo con te.
Voto:
Grazie dei commenti. L’album in questione è davvero splendido e mi fa piacere constatare come la maggior parte di coloro che l’hanno ascoltato siano concordi nel ritenerlo una delle migliori uscite progressive degli ultimi tempi.
Voto:
Grazie mille ai visitatori e al calore con il quale hanno accolto quello che rientra di diritto tra le vette assolute del progressive d’oltreoceano.
Voto:
Ringrazio gli ultimi commentatori, affiancandomi a loro nella stima inesauribile per il Maestro Robert e sottoscrivendo l'ultima frase di Maurinok60, degna cifra di una nutrita lista di acute considerazioni.
Voto:
Grazie a tutti dell’attenzione riservata a questa gemma strumentale, che si merita i più alti e sentiti elogi. Una reliquia di folk jazz unica e degna di essere tramandata ai posteri.
Room Pre-Flight
12 mar 11
Voto:
Grazie agli antichi commentatori e a Elio. Sono contento che tu abbia finalmente avuto occasione di ascoltare e apprezzare un disco che forse tende a perdersi nelle sue numerosissime influenze, ma mantiene comunque un fascino innegabile.
Voto:
Oltre che ringraziare gli ultimi arrivati a commentare (con ritardo di anni), non posso non quotare Batpluto nel suo breve ma chiaro confronto dei figli acustici del Maestro Steve, tra i quali effettivamente "Bay of Kings" si distingue per una disarmante genuinità ed un sapore arcano e irripetibile. Sono comunque tutti saldamente posizionati ai massimi livelli concepibili, perciò queste distinzioni vogliono soltanto avere valore di curiosità o completezza.
Voto:
Vorrei ringraziare nonché sottoscrivere l'entusiasmo degli ultimi commenti, poiché, in effetti, la Baia dei Re è un luogo magico e segreto, impossibile da costringere nei limiti di un semplice rapporto numerico. Uno dei classici casi in cui il 5 risulta essere quantomeno stretto e inadeguato.