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@OMAHACELEB: alla fine io rimango confinato agli ideali mentre ci vogliono delle soluzioni immediate, e qua ti do pienamente ragione. Il fatto che mi fa veramente incazzare é che ci scaricano addosso tutte le responsabiltá, mentre il problema degli imballaggi dovrebbero risolverlo i produttori. Se voglio comprare il latte devo prenderlo in tetrapak ma io lo vorrei in vetro, solo che non c´é, non mi lasciano possibilitá di scelta. Rimane comunque un problema secondario in quanto come tu saprai, i rifiuti urbani sono solo una piccola percentuale del totale. Io ho giá lavorato come responsabile dello smaltimento in una zincheria, niente di complicato, (tonnellate di acido cloridrico esausto con percentuali di zinco) e basta quindi contattare una ditta di smaltmento o di recupero, (quella col minor prezzo ovviamente), compilare il formulario e dargli i rifiuti. Poi ogni anno compilare e consegnare il MUD e coscienza a posto. Molto piú semplice che rompersi le palle tutti i giorni a fare la raccolta differenziata. Mi riferisco all´Italia é chiaro perché qua in Brasile é tutta un´altra storia.
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@Ludo: tu si, che mi capisci. Un bacione! @Piccolo: ma dai! son passati vent´anni, di jazz né ho ascoltato giá tanto( comunque sti qua non li conosco). Ciao! @Antonio: da te non me l´aspettavo!
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C´é un bel video si chiama "la storia delle cose" (The story of Stuff) l´avete giá visto? Magari si potrebbe recensire!
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Oltre tutte le considerazioni esiste un problema ovvero IL PROBLEMA: i processi produttivi dell´uomo sono lineari mentre la natura lavora ciclicamente, quindi si tratta di affrontare un radicale cambiamento di paradigmi. Questa é l´unica soluzione ed é di questo piú di ogni altra cosa che i politici dovrebbero occuparsi, perché se domani, Cina, India, Brasile etc raggiungono livelli di consumo come gli stati uniti siamo tutti fottuti.
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Poi secondo me l´arte contemporanea si é distaccata totalmente dal concetto di bello, spostandosi verso l´innovazione. Stockhausen é stato un innovatore (per quel poco che so) anche per aver concepito lo studio di registrazione come parte integrante della musica e delle registrazioni, quasi fosse uno strumento musicale, giusto?
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Quando mi avvicinai a questi tipi di musica del quale Giovannia é appassionato, mi resi subito conto che gli stessi concetti o idee nel mondo delle arti visuali sono molto piú apprezzati e valutati. Forse perché la musica é riproducibile mentre un´installazione é una cosa a se stante. E´ simile alla differenza di ascoltare questo cd o trovarsi coinvolti direttamente in questo tipo di esperienza. Sarebbe come paragonare il cd a un catalogo di un esposizione, ben diverso che vedere le opere dal vivo.
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@Alessioiride: ti ringrazio per la delucidazione. @Easycure: non era mia intenzione arrivare a questo fraintendimento. Volevo solo sottolineare che ai terrori del nazismo sono state dedicate decine di libri e film mentre agli orrori comunisti non é stato dedicato lo stesso spazio.
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Purtroppo ha ragione Brusko, non sono riuscito nel mio intento. E quasi tutti i commenti lo dimostrano, volevo solo riuscire ad aprire un dibattito costruttivo sulle mie considerazioni finali, visto che su Deb, spesso ci si scanna per una recensione musicale con attributi politici. Ho fallito perché le citazioni sono troppo forti e parziali, distogliendo quindi l´attenzione da quello che mi era prefissato. Per non avere equivoci vorrei dire che non ho nessuna simpatia per la destra, questo libro l´ho preso a casa dei miei che sono cattolici e berlusconiani, perennemente(pacificamente comunque), in conflitto con le mie idee politiche e religiose. Normalmente, nel campo politico preferisco leggere Chomsky. Ciao a tutti e grazie per i commenti intelligenti!
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@Liciafeet: aspettavo un tuo commento, come sempre educato e molto preparato. Complimenti!
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Interessante segnalazione, importante cogliere i lati piú spirituali e luminosi di una cultura che é stata eletta nemica della nostra civiltá.