alia76

il problema di questo disco è, fondamentalmente, la produzione. lei sa scrivere e sa cantare ma già con "we are born" si stava spostando su un pop un po' troppo plasticoso per i miei gusti. tuttavia il suo "some people have real problems" rimane un disco notevole che ascolto ancora molto volentieri.

disco epocale per un genere, un suono, un mood, uno stile di vita. impossibile prescinderne

terry Hall enorme ovunque.

io stravedo per gli Erasure ma dopo "erasure" appunto, questo cowboy mi è sembrato un mezzo flop. niente a che vedere poi con quel quasi capolavoro di "loveboat". cowboy non lo ascolto quasi più e la cosa non mi dispiace. Gli Erasure alternano buoni dischi a un paio interlocutori (dopo Loveboat si fanno apprezzare solo "nightbird" e "union Street"). penso siano alla frutta ma almeno 5 / 6 dischi fondamentali me li hanno regalati.

bravo. anche io non ho mai capito tutto sto hype. un disco davvero inutile

un disco che continuo ad ascoltare ed a interrompere dopo 7 tracce. anche la tanto osannata Oysters non raggiunge le vette delle sue opere 90's. e comunque joni mitchell le è superiore. JOni è superiore a tutte.

disco splendido ma sbagli quando dici "ci racconta com'è avere cinquant'anni e rendersi conto che la propria vita familiare non la soddisfa più.". il disco NON è autobiografico. se ascolti l'intervista di presentazione del disco ti rendi conto che Natalie dice di fare ritratti non per forza legati alla propriia biografia e inoltre dice di quanto preferisca la sua maturità alla sua giovinezza.
p.s. il mese scorso ho avuto la fortuna di vederla suonare live a londra e di abbracciarla. per me è una spanna sopra tantissime. al momento tori amos compresa

io volevo sapere lui tecnicamente cosa ha fatto. da mezzo video sul tubo ho inteso che fosse lì fondamentalmente a schiacciare play.

mi ricordo che "labyrinth" la ascoltavo abbomba per caricarmi prima dei lanci dall'aereo quando ero sotto naja.

io amo questo artista ma questo disco non mi ha mai attirato. è un disco, a detta dello stesso Almond, zarrissimo e ultradatato. nonché dalla gestazione travagliatissima e imposto dall'etichetta. quando a Almond si lasciano fare le cose in assoluta libertà, secondo me, gli vengono le cose più belle (the stars we are, i dischi dei Mambas, quello con Cashmore, ecc)