Insect_Reject

DeRango : 3,24 • DeEtà™ : 5543 giorni

Voto:
A parer mio, il loro miglior album dai tempi di "Mechanize". Molte tracce sanno un po' di canto del cigno per la band per quanto sono drammatiche, ma con tutto me stesso spero non sia il caso e che zio Dino trovi un/una cantante all'altezza e i FF continuino ad esistere. 'Monolith' la mia preferita!
Voto:
A me è piaciuto molto!
Sono un fan accanito dei Korn e i primi 5 album per me sono le cose migliori che hanno mai fatto.
In un modo o nell'altro ammetto di essere sempre riuscito ad apprezzare qualcosa in tutti i loro album (anche quelli usciti in quel lungo periodo un po' sventurato della band, 2005-2013 -adoro specialmente See You on the Other Side e Untitled, probabilmente il loro album più "sperimentale"-).

Detto questo, considero The Nothing il loro miglior album dai tempi di Untouchables.

Ogni canzone è per me memorabile. Tutti i componenti sembrano appassionati e ispirati DI NUOVO (probabilmente la miglior performance di Luzier dietro le pelli da quando si è unito al gruppo), senza quella cosa forzata di dover "recuperare il vecchio Korn sound", ma semplicemente piazzando elementi classici del loro stile e allo stesso tempo quasi esplorando nuove sonorità.

Poi sembra quasi un concept (e potrebbe anche esserlo visti i lutti che hanno colpito Jonathan Davis nello scorso anno), con tanti bei momenti nella tracklist... impossibile per me non citare "Gravity of Discomfort", "Finally Free", "The Darkness Is Revealing", anche se "Idiosyncrasy" è di gran lunga la mia preferita... Letteralmente la Korn-song perfetta.

Mi hanno inoltre colpito alcuni dettagli qua e là lungo l'ascolto, le cornamuse nell'intro, l'interludio, certe sovraincisioni vocali di Davis, il bridge di "This Loss" o quella piccola parentesi quasi drum'n'bass su "H@rd3r".
Voto:
'Pretty Hate Machine' avrà sempre un significato particolare per me!
Quando avevo 14/15 anni ascoltavo principalmente metal e rock "puro", generi che tutt'oggi adoro e ascolto, ma all'epoca, vista anche l'età, erano ingenuamente l'unica cosa degna per le mie orecchie hahaha

Questo album assieme al seguente 'The Downward Spiral' e a 'The Land of Rape and Honey' dei Ministry, è stato essenziale nell'aprirmi la mente verso musica "ibrida"/multi-genere, oltre che spingermi direttamente ad approfondire riguardo la musica elettronica ed il suo oceano di sottogeneri.

Se c'è una cosa che mi è sempre piaciuta dei NIИ, è che la loro musica riesce ad essere catchy e pesante allo stesso tempo... Un pop abrasivo e sofisticato.
Questo album getta le basi per tutto ciò che poi diverrà il vero e proprio marchio di fabbrica di Trent Reznor e co. nei successivi lavori: canzoni apparentemente semplici e orecchiabili, ma che in realtà racchiudono varie sfumature ed elementi, dalla new wave al synthpop, dall'electro all'industrial, dal noise alla musica sperimentale.

Non è invecchiato benissimo come invece altri loro album usciti dopo, ma brani come 'Head Like a Hole', 'Terrible Lie', 'Sin' e 'Kinda I Want to' e pure quel melodramma che è 'Something I Can Never Have', me li ascolto ancora oggi con grande piacere!
Voto:
Più l'ascolto, più ci entro dentro.
Più ci entro dentro, più impazzisco.
Più impazzisco, più riesco ad immergermi in quella miriade di sfumature, riff, fill di batteria e vaneggiamenti di uno dei cantanti più unici di questo genere.

Per me 13 anni ben ripagati, anche solo ascoltando un brano immenso come 'Pneuma'.
Ok, "Aenima" e soprattutto "Lateralus" non si toccano, ma "Fear Inoculum" è praticamente lì, seduto alla destra di "10,000 Days".
Voto:
"..parodia dei cartoni di Gesù su Rai 2.."
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH AHAHAHAHA ECCO COSA MI RICORDAVAAAA

Comunque sì, spazzatura totale. Non so neanche perché ho torturato me stesso guardandone qualche spezzone, quando già quei cazzo di spot sono qualcosa di super fastidioso e repellente. Comunque da Canale 5 mi aspetto pure questo un giorno: Ingrandisci questa immagine hahaha

Recensione ATOMICA... che aggiungo immediatamente alle mie preferite.
Voto:
Ringrazio memedesimo del passato che decise di dare un ascolto a questa band, partendo dal disco omonimo (l'artwork mi incuriosì, per qualche motivo) e continuando col resto della discografia. Quella decisione, un po' così a cazzo, mi ha portato qui a godermi questo assurdo, contorto, oscuro, nero come la pece, grottesco, terremotante e direi... inaspettato, capolavoro.

"...è una passeggiata a piedi nudi su un tappeto di specchi frantumati, e lo spettacolo riflesso non è edificante." BRAVISSIMO.
Voto:
LET ME IIIIIN
LET MEEEE IIIIIN
LEEEEET MEEEE IIIIIIIN!
Voto:
Album strepitoso. Bravissimo a recensirlo!
Il disco che più ho ascoltato quest'anno, senza dubbio. Anche quando non so cosa ascoltare, "Veteran" è sempre lì, fresco come al primo ascolto, ricco di assurdità soniche che paiono uscite dal deep web e stravaganze musicali senza mai sconfinare in una sperimentazione noiosa o fine a sé stessa. L'opener '1539 N. Calvert' è, secondo me, una delle canzoni HH più belle dell'anno!

Apprezzo che nella recensione non hai nominato i Death Grips (o altra gente """simile""" -per quanto ci si possa assomigliare in un genere così aperto alla diversità stilistica- come .clipping o B L A C K I E, o i mostri sacri alla Dälek) manco una volta come termine di paragone, come fanno molti appena si accorgono delle tinte industrial/experimental dentro certo hip hop.
Se non l'hai fatto ascoltati pure "Black Ben Carson", altra discreta bomba di Peggy, uscito nel 2016!
Voto:
Bravo!
Album fantastico, tra gli highlights di questo 2018. 'Black Snow' (adoro il video, inquietante il giusto) l'ho ascoltata tantissimo, manco fosse un tormentone pop da classifica. 'We'll Take It' fa quasi paura, è praticamente biomeccanica messa in musica. 'Same', per come canta Anohni - su cui devo approfondire -, mi fa pensare a '21st Century Schizoid Man', ma in versione industrial/glitch.

In questa seconda fase del suo percorso artistico i suoi capolavori, per me, rimangono "Garden of Delete" e "Replica" (con "R Plus Seven" subito dopo), ma qui siamo ad altissimi livelli, e Lopatin rimane un maestro nel distruggere il suo sapere, fra suoni e influenze, e trasformarne i cocci in Musica. È un collage stravagante e senza tempo di elettronica gelida, malsana e inquinata, ma allo stesso tempo il tutto è molto puro, organico e umano... con estrema ricercatezza, senza pretenziosità o con la fisima di essere troppo sperimentale ad ogni costo.
Voto:
Sto riscoprendo la "fase Richardson" della Morte al Napalm proprio recentemente.
Qualche settimana ho (ri)consumato 'Diatribes' (in certe parti letteralmente pazzesco, quasi sludge/grind), e ora che dire? Dopo la tua recensione continuerò certamente il percorso.
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