Voto:
Al Conte rinnoviamo la nostra stima: egli, antifascista per intuizione intellettuale, la merita in quanto nemico dichiarato, onesto, anche onusto di mitologhemi resistenziali: che "sta", etimologicamente, fermo nei suoi convincimenti propri dello "Zeitgeist", assumendo una postura che, pure da noi recisamente avversata, manifesta per ciò stesso una sua propria dignità (impreziosita, peraltro, da un titolo nobiliare cui va la nostra riverenza). Non crediamo poi che sia ignorante come afferma. Tutt'altro: il suo antirazzismo goliardicamente filtrato ne è il segno patente, il suo periodare alla G. Berto lo pone poi tra le persone "in ordine", che mascherano la propria rettitudine con una prosa apparentemente in disordine. Ezra Pound cantava in versi e se ne fotteva del metro: ma, in guerra, appoggiò la parte sana in lotta contro l'oro.
CIaltronius, come è usuale, coglie nel segno: a lui risponderemo in privato, con l'affetto --virtuale eppure reale-- che a lui ci lega. Ma anche l'intervento di Dislocation, pure moraleggiante, non è da meno nell'individuare alcune nostre iperboliche forzature, funzionali tuttavia allo scatenamento di un discrimine: non, si badi, del "dibattito" (noi essendo recisamente contro ogni forma di dialettica, che conduce all'oblio dell'Essere), ma del socratico dialogo: da cui emerge, inevitabilmente e spesso repentinamente, come insegna l'adagio zen, il semantema più negletto dell'evo postmoderno: la Verità. Che si trova ormai tra le gonne dell'ultima ragazza bianca sopravvissuta all'alluvione allogena, o tra le righe di qualche canzonetta citazionista di Claudio Cecchetto, o nelle declamazioni di un Drieu o di un Mishima appena prima del gesto assoluto; o, se dovessimo indicare un veicolo cartaceo degli ultimi decenni, nell"'opus magnum" "Cavalcare la tigre", che completa Nietzsche e attualizza Platone. Monaci o criminali: sia la virtù che il delitto conducono alla cella, ma si ricompongono nell'avversione al "sistema": un'alternativa che non ammette aristotelici principi di non contraddizione, e che pone l'urgenza di una scelta assoluta, con cui anche il geniale strimpellatore di Poggio Bustone e il romantico Castelnuovo avrebbero consentito.
Cameratescamente!
Voto:
Il più grande di tutti, con sul podio Tenco e Castelnuovo (e de Andrè a imparare, senza successo alcuno).
Voto:
Scusate, ma a noi il Titanic fa pensare alla vecchia Europa, che si trastulla nella Belle Epoque mentre il complotto demo-pluto-massonico è alle porte. Le fate ignoranti è il culmine della dissoluzione. Proprio ieri sognavamo che il lago di Bracciano fosse ricolmo di barconi di paria extraeuropei, lestofanti di ogni risma che attentavano alla vita delle comunità arioromane di Anguillara e Trevignano. Ma, provvidenzialmente, un manipolo di bianchi si ergeva a muraglia fisica contro l'alluvione allogena. Il guaio è che queste guerre razziali sono asimmetriche: da un lato l'etica aria di lotta e vittoria, fondata sull'onore e sul rispetto del nemico, dall'altro la guerriglia malmostosa, dissimulatrice e caotica della marmaglia levantina.
Voto:
io conoscevo Vannucci, il prete comunistoide amico di Turoldo, due modernisti da usare come spaventapasseri per quanto erano brutti; erano anche poetastri da quattro soldi ma glorificati dai divanetti ipocrito-farisaici del Ghetto e di Piazza del Gesù. A Cialtronio do 5 perché mi sta simpatico e non si perde in intellettualismi.
Voto:
Eccellente recensione. Il disco soffre dell'impossibilità teoretica, "post eventum", di comporre in una ben dissimulata integrazione l'ebreo Reed e la valchiria Nico (che cazzo di nome per un'aria di Occidente!). Strascichi della relazione tra i due inetti ne rendono l'ascolto impossibile a orecchie indoeuropoidi; si può intravedere tra i solchi dell'operina la fatale caduta da cavallo della bionda teutone. Le figurine di contorno (il sopravvalutato dandy Bowie, l'indemoniato da salottino "vintage" Pop, l'estenuato Warhol, lo ctonio deviato La Monte Young) rendono assolutamente indigeribile il parto osceno. In una parola, questo album fa veramente cagare.
Voto:
Io conoscevo gli Stone Soup, ottimo gruppo hard AOR, che rilasciarono un pregevole esordio nel '97 (S/T).
Voto:
sognante, nervoso, malinconico e felice…qualcosa tra una notte in bianco e la campanella della scuola a mezzogiorno..

Bravo! Con qualche attributo e due immagini ordinarie, eppure di rara profondità semantica, hai definito un paesaggio interiore cruciale, ed altrimenti sfuggente.
Voto:
Eccellente disco, eccellente recensione. A nostro modesto avviso, "Disintegration" è nella "top ten" dei dischi anni '80.
Voto:
Bravo, Cialtronius!
Voto:
E' un periodo molto buono, dopo quasi dieci anni di disoccupazione, lavori saltuari in nero, bollette pagate con l'emoglobina, e caloriferi spenti a meno tre gradi, da un anno, ho ripreso a lavorare.

Noi ce ne compiacciamo, augurandoLe ogni bene. Non ci interessano questi modernisti elettronici che Lei recensisce; ma mettiamo cinque, per incoraggiarLa lungo il duro cammino della esistenza umana: la cui fine coincide col Fine ultimo. "Vita est militia super terram". Teniamo però sempre in conto che il lavoro, e la sua presunta, assoluta necessità, costituiscono uno dei molti pregiudizi propri del mondo moderno.
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