Voto:
Fosse solo per la presenza di Ribot, allora Capossela somiglierebbe anche a Costello o a Zorn ma non mi sembra che questi somiglino a Waits nonostante la presenza di Ribot e Cohen, questo succede solo a Vinicio...comunque hai ragione i testi non gli ho ascoltati molto, cercherò di rimediare, magari cambio idea anche sul disco. Ti farò sapere ciao :)
Voto:
questioni di punti di vista. per me non è importante come sono state registrate e in che luoghi o che strumenti utilizza o quanti musicisti suonano (anche perchè a volte troppa carne al fuoco può essere una cosa negativa, e secondo me questo è uno dei grandi difetti di ovunque proteggi), per me è più importante il risultato finale, e nonostante queste contaminazioni certamente affascinanti le canzoni non sono altro che delle scopiazzature di cose prese dai suoi vecchi album e da Real Gone di Waits. Poi il fatto che Brucia Troia abbia suoni della sardegna non vuol dire che sia originale, perchè la struttura della canzone, così come quelle contenute in tutto il disco, non è una novità. Comunque io stesso avevo già evidenziato la diversità di queste sonorità nel mio post solo che non ne sono rimasto affascinato come te, anzi ascoltando più attentamente il disco e andando oltre questa "facile ed affascinante diversità" mi sono accorto dei limiti che queste composizioni possiedono. Poi i gusti sono gusti, comunque mi pare che Capossela ha fatto di meglio.
Voto:
Delusione forte. Il disco ha ben poco da dire se si guarda bene sotto lo strato della facile diversità a tutti i costi. In realtà abbiamo un disco con composizioni banali e poco originali, una ripetizione di cose già fatte e già sentite, sia da lui che da altri, addirittura nei titoli (vedi in the colosseum di Waits), cercando di riprendere i suoni di mule variation in Non trattare e in altre di Real gone. Dove finisce l'ispirazione, l'influenza e dove in comincia l'imitazione ridicola e fine a se stessa per mascherare limiti e originalità? veramente irritante in certi momenti.
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Delusione forte. Il disco ha ben poco da dire se si guarda bene sotto lo strato della facile diversità a tutti i costi. In realtà abbiamo un disco con composizioni banali e poco originali, una ripetizione di cose già fatte e già sentite, sia da lui che da altri, addirittura nei titoli (vedi in the colosseum di Waits), cercando di riprendere i suoni di mule variation in Non trattare e in altre di Real gone. Dove finisce l'ispirazione, l'influenza e dove in comincia l'imitazione ridicola e fine a se stessa per mascherare limiti e originalità? veramente irritante in certi momenti.
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Ottimo disco, mi ricorda Your Arsenal.
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Finalmente l'ho ascoltato. Un disco esplosivo, straordinario, un vero e autentico capolavoro, il più psichedelico in assoluto dei flaming lips, ma anche progressive, pop, funky, dance, soundtrack. Candidato al miglior album del decennio.
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pessima. inoltre questa è una colonna sonora da urlo. evidentemente non ne capisci molto di colonne sonore
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concordo con il fatto che i motorpsycho come dice zigghio hanno poco a che vedere con Flaming Lips.
Voto:
E' sicuramente uno dei vertici più alti della discografia dei Flaming Lips, ma non so se sia effettivamente il migliore in assoluto, anche perchè questi paragoni, queste classifiche sono inutili per un gruppo che è in costante evoluzione sonora, non si può certo far finta di niente di fronte ad opere come Soft Bulletin e Zaireka solo per fare due esempi. La recensione denota una grave mancanza, ovvero la citazione di Hell's Angel's Craker Factory ben 23 minuti di pura follia sonora.
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