Grasshopper

DeRango : 5,88 • DeEtà™ : 7641 giorni

 Quando parla Gaber l’effetto è opposto a quello della pubblicità, in cui anche i cessi parlano.

 Il suo disco è un'appassionata dichiarazione di non appartenenza al Pensiero Unico, quello in cui 'Il tutto è falso, il falso è tutto'.

La recensione analizza 'Io non mi sento italiano', album testimoniale di Giorgio Gaber, definito un artista unico nel panorama italiano. Il disco si distingue per una satira profonda contro l'ipocrisia collettiva e il pensiero unico, sostenuta da testi pungenti e musiche di contorno. Gaber tocca temi quali il patriottismo, i sentimenti umani e la crisi culturale italiana con un tono ironico ma anche commovente. Un'opera per chi ama pensare criticamente e riflettere sulla società italiana contemporanea. Ascolta Gaber e scopri una satira unica che sfida il pensiero comune!

 Wind And Wuthering è un bellissimo disco, che da cima a fondo regala sensazioni tipicamente autunnali e crepuscolari.

 Le lacrime sono in agguato anche nello struggente finale di 'All In A Mouse’s Night'.

Wind & Wuthering rappresenta uno degli ultimi capolavori dei Genesis prima del declino causato dall'abbandono di Steve Hackett. L'album propone atmosfere malinconiche e sinfoniche, con il contributo centrale di Tony Banks e brani intensi come "One For the Vine" e "Afterglow". Solo qualche pezzo risulta più leggero, ma nel complesso l'opera è un gioiello del rock progressivo. Ascolta Wind & Wuthering e lasciati coinvolgere dalla sua intensa atmosfera autunnale.

 Con il senno di poi si può pensare: ma come hanno fatto a non accorgersi che una voce più 'gabrieliana' di quella di Peter Gabriel ce l’avevano in casa?

 Difficile se non impossibile trovare un punto debole: il funerale dei Genesis è rimandato a data da definire.

La recensione analizza l’album 'A Trick of the Tail', segnando l’importante cambio di voce nei Genesis dopo l’addio di Peter Gabriel. Phil Collins emerge come valida alternativa con una performance energica, mantenendo l’elevata qualità musicale del gruppo. L’album si distingue per la creatività melodica e arrangiamenti vari, bilanciando brani rock più intensi e composizioni più dolci e barocche. Viene lodata la capacità della band di rinnovarsi senza perdere il proprio carattere. Ascolta A Trick of the Tail e scopri la rinascita dei Genesis!

 "La star naturalmente è Teresa, con il suo miracoloso mix di amara malinconia da cantante di fado e di composta raffinatezza new age."

 "Momenti che ti inchiodano ad ascoltare come inebetito, quelli che traducono in musica la sensazione di trovarsi davanti all’Oceano."

La recensione elogia Madredeus - Antologia come un capolavoro che fonde tradizione portoghese e world music moderna. La voce di Teresa Salgueiro, accompagnata da arrangiamenti delicati di chitarre, violoncello e accordion, crea un’atmosfera ipnotica e malinconica. L’album è descritto come una esperienza sonora profonda, capace di evocare l’immensità dell’oceano e la ricchezza culturale portoghese. Ascolta Madredeus Antologia e lasciati trasportare dalla magia portoghese.

 "Hai voglia di dire che ormai da più di un ventennio si è convertito alla forma-canzonetta, ma in realtà non ha mai smesso un attimo di sperimentare."

 "Battiato è un po' il Mahler della canzone: capace di trarre sublime melodia da immondizie musicali."

L'imboscata di Franco Battiato si conferma un album originale e ricco di sperimentazioni, in cui la poesia e la filosofia si intrecciano con mood musicali vari, dal sinfonico al reggae. Il disco mostra un artista sempre innovativo, capace di accostare elementi classici a sonorità moderne mantenendo alta la qualità. Le collaborazioni con Manlio Sgalambro aggiungono profondità tematica e intellettuale all'opera. Un lavoro che commuove e sorprende senza tradire lo stile unico di Battiato. Ascolta L'imboscata e lasciati sorprendere dalla genialità di Battiato!

 "La pianta del tè, il cui fascino notturno, lunare e misterioso è dovuto al contrasto tra i vellutati flauti di canna andini e le percussioni ostinate e inquietanti."

 "Un verso illuminante alla Paolo Conte: 'I londinesi sono ombrelli in pena...'. Geniale, come tutto questo disco."

La recensione celebra 'La pianta del tè' come l'album che consacra Ivano Fossati come eccellenza musicale. Il disco si distingue per arrangiamenti impeccabili, intrecci di influenze etniche e classiche e testi ermetici ma affascinanti. Vengono ammirati in particolare i brani 'La pianta del tè' e le collaborazioni con Fabrizio De André e Francesco De Gregori. Un lavoro caratterizzato da una cura maniacale nei dettagli e da atmosfere suggestive. Scopri l'incanto di 'La pianta del tè' di Ivano Fossati oggi stesso!

 La sua inquieta fame di ricerca musicale comincia ad essere saziata grazie alla scoperta del primitivo fascino dei suoni tribali africani.

 "The Rhythm Of The Heat", con partenza in sordina e magico crescendo di tensione, creato sia dalla batteria che dalla voce di P.G.

Peter Gabriel IV segna il punto di svolta artistica della carriera solista di Gabriel, che fonde ritmi tribali africani con elettronica sofisticata. L'album si distingue per batterie decise e la sua forte impronta etnica, evidenziata in brani come "The Rhythm Of The Heat" e "Kiss Of Life". La presenza di una sola ballata, "Wallflower", arricchisce il disco con un tocco emotivo e melodico. Un'opera matura e innovativa, apprezzata per la sua originalità e forza ritmica. Scopri il capolavoro ritmico di Peter Gabriel e immergiti nei suoni tribali africani!

 È un Fossati in stato di grazia quello che nel 1990 ci offre quest'altro saggio di creatività.

 "Passalento" è in assoluto una delle canzoni più ispirate e commoventi dell'intera carriera di Fossati.

Discanto (1990) è un album di Ivano Fossati caratterizzato da una creatività in stato di grazia, con testi profondi e musiche ricche di suggestioni. Sebbene qualche testo risulti complesso, le melodie e gli arrangiamenti compensano ampiamente. Brani come "Lunario di Settembre" e "Passalento" mostrano la maturità artistica di Fossati, supportata da collaborazioni di qualità come quella con Fiorella Mannoia. Un disco raffinato e intenso, tra tradizione e innovazione. Ascolta Discanto e immergiti nell'arte di Ivano Fossati.

 "The Doors fu un qualcosa di assolutamente inaudito in un'epoca in cui imperava ancora la semplicità dei Beatles."

 "'The End' è una cottura a fuoco lento, un dondolarsi di suoni distorti e quasi incerti, in cui predomina la chitarra 'etnica' di Robby Krieger."

La recensione celebra l'album d'esordio dei Doors come un capolavoro unico che ha rivoluzionato il rock degli anni '60 con il timbro cupo di Jim Morrison, l'uso innovativo dell'organo di Manzarek e la chitarra visionaria di Krieger. La varietà dei brani spazia dal blues al rock psichedelico, con momenti di grande intensità emotiva e sperimentazione sonora. Il disco si distingue per la sua atmosfera oscura e ipnotica, culminando con l'epica traccia finale 'The End'. Ascolta ora l'album storico dei Doors e immergiti nel rock psichedelico definitivo!

 "Strange Days riesce a non far rimpiangere troppo il predecessore."

 "Alla disperazione assoluta e senza fiato di 'The End' è subentrata una dura e concreta rabbia."

La recensione analizza Strange Days, il secondo album dei Doors, sottolineandone la continuità e l'evoluzione rispetto al debutto. L'atmosfera allucinata pervade l'intero disco, con momenti di grande intensità vocale e strumentale, anche se non sempre geniali. I brani principali vengono descritti con attenzione, evidenziando i contributi di Morrison, Manzarek e Krieger. Il finale lungo e apocalittico, 'When The Music's Over', chiude il disco con una rabbia più concreta rispetto alla disperazione del primo LP. Ascolta Strange Days per immergerti nel mondo oscuro e psichedelico dei Doors!