mementomori

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 Più che un film, un’ammaliante sequenza di video-clip onirici volti più a cullare gli occhi e le orecchie che a stimolare cuore e cervello.

 Jarmusch guarda con appassionata, struggente e feticistica nostalgia un mondo fatto di polvere, vinili, chitarre d’epoca ed aggeggi analogici di ogni tipo.

La colonna sonora di 'Only Lovers Left Alive', realizzata da Jozef Van Wissem e SQURL, fonde rock psichedelico e folk berbero in un'atmosfera onirica e accattivante. Pensata per il film di Jim Jarmusch, si distingue per l'equilibrio tra le due anime musicali e l'uso ipnotico del liuto. Pur perdendo parte del fascino fuori dal contesto cinematografico, rimane un'opera musicale affascinante e coerente, ideale per gli appassionati del regista e della musica d'autore. Ascolta la colonna sonora per un viaggio sonoro unico e ipnotico.

 La sua performance saprà sospendere il trascorrere del tempo, assumendo i contorni di un autentico rituale.

 Ian Read si conferma artista onesto e di spessore, capace di calamitare l’attenzione su di sé presentandosi in T-shirt e senza muovere un dito.

La recensione racconta il concerto di Fire + Ice presso la Chiesa Anglicana di Genova, evento molto atteso dagli appassionati di neo-folk. Ian Read e i Blood Axis hanno offerto una performance intima ed intensa, tra classici e nuovi brani, in un'atmosfera di ritualità quasi ipnotica. Nonostante qualche momento di stanchezza, la serata si distingue per l'onestà artistica e il coinvolgimento emozionale. Un evento che conferma Ian Read come figura centrale del genere. Scopri l’atmosfera unica di Fire + Ice, ascolta ora l’evento che ha fatto storia nel neo-folk.

 Mi commuovo ad ogni passo di questo storico pezzo, al montare cerebrale delle chitarre nella fase iniziale, al prosieguo terremotante.

 Per me la dimensione live acquisisce una valenza superiore se chi sta sul palco è l’artista che quella musica ha concepito, scritta, arrangiata ed eseguita.

La recensione descrive con emozione il live dei Death (To All), una band tributo a Chuck Schuldiner. Pur riconoscendo il valore tecnico dei musicisti, emerge la sensazione di una cover band priva del carisma dell'originale. L'articolo riflette sul peso storico e emotivo delle canzoni eseguite e il significato del lascito di Schuldiner nel death metal. Scopri l’emozione e la storia dietro il tributo dei Death (To All), leggi ora la recensione completa!

 Si può camminare, oppure si può ascoltare “Lion Devours the Sun”, l’effetto terapeutico è più o meno lo stesso: catartico.

 La musica di Boduf Songs sta all’empireo dei cantautori come il nome di Burzum sta a quello del black-metal.

Lion Devours the Sun è un album minimale e introspettivo di Boduf Songs, capace di evocare un senso profondo di solitudine e dolore. Matthew Sweet utilizza arpeggi semplici e voci sussurrate per creare un'atmosfera cupa e catartica. L'opera si distingue per la sua autenticità e la capacità di trasformare il disagio interiore in musica essenziale e ipnotica. L'album guarda al cantautorato più minimalista contaminato da echi elettronici e atmosfere gotiche. Scopri l'intensità minimalista di Lion Devours the Sun, un album catartico da non perdere.

 “Un album estremamente personale, curato nei dettagli, splendidamente bilanciato nelle sue componenti.”

 “Questa freddezza si percepisce fin dalle prime reiterate (tedianti) note della lunghissima suite.”

The Serpent & the Sphere conferma gli Agalloch come protagonisti del metal estremo, sebbene non sia il capolavoro atteso. L’album è un lavoro riflessivo che ripercorre e sintetizza le sonorità del passato della band, con un concept filosofico e strutturale che ne definisce l’identità. Alcune scelte risultano troppo calcolate e meno ispirate, in particolare la performance del batterista, ma nel complesso l’opera è personale, ben curata e toccante, soprattutto nella parte finale. Ascolta The Serpent & the Sphere per scoprire un metal emozionante e riflessivo.

 Andrea Schroeder batte tutte le sue colleghe con una voce vibrante, sensuale e imperiosa.

 "Where the Wild Oceans End" è un disco di altri tempi che suscita nostalgia e sentimenti contrastanti.

Where the Wild Oceans End di Andrea Schroeder è un album maturo e raffinato che si distingue nel panorama musicale del 2014. Con atmosfere cupe e romantiche ispirate a Berlino, raccoglie influenze da grandi artisti come Leonard Cohen e Nico. La voce intensa della Schroeder guida un mix di rock, folk e post-rock, arricchito da arrangiamenti eleganti e un'interpretazione sincera. Il disco è un viaggio carico di nostalgia e potenza, un lavoro originale nonostante le radici classiche. Ascolta Where the Wild Oceans End e vivi un viaggio musicale unico.

 il cantautorato di Sweet, infarcito di elettricità ed elettronica come mai era capitato in passato, si emancipa dal format vincente 'un uomo, una chitarra'.

 quando è in stato di grazia Sweet si dimostra ancora una volta un artista capace di provocare la famosa lacrimuccia.

La recensione analizza l'evoluzione musicale di Matthew Sweet con Burnt Up on Re-Entry, evidenziando la transizione dal drone-folk intimista verso sonorità più elettroniche e dinamiche. Pur perdendo parte del fascino minimalista originale, l'album presenta momenti di qualità e sperimentazione che ne fanno un lavoro di interesse per gli appassionati del genere. È sconsigliato come punto di ingresso per nuovi ascoltatori, ma resta un passo importante nel percorso artistico di Boduf Songs. Scopri l'evoluzione sonora di Boduf Songs con Burnt Up on Re-Entry!

 "La Terra non si è spostata dal proprio asse quando i Sunn O))) e gli Ulver si sono trovati a Oslo in quella fatidica notte."

 "È il lento passaggio dalle tenebre alla luce che viene descritto attraverso queste note."

Terrestrials rappresenta una riuscita collaborazione fra Sunn O))) e Ulver, due realtà distanti musicalmente ma spiritualmente affini. L'album si sviluppa in tre lunghi brani caratterizzati da atmosfere ambient e drone, con una cura maniacale per le sfumature sonore. La presenza della voce di Kristoffer Rygg aggiunge un tocco epico e emozionante. Un viaggio tra luce e oscurità, che saprà soddisfare gli amanti della musica sperimentale e estrema. Scopri ora Terrestrials, il capolavoro drone-ambient di Sunn O))) e Ulver!

 "Finalmente un progetto che possiamo definire sinceramente apocalittico, come in Italia è difficile trovare."

 "A Fair Masquerade è un disco di quantità, ma non carente sul fronte qualitativo, anzi, ricco di momenti di alto livello."

Il debutto dei NID con "A Fair Masquerade" si distingue nel panorama italiano come un'opera neo-folk e industrial sincera e robusta. Il gruppo salentino mescola influenze apocalittiche con una forte personalità musicale. Pur con qualche limite tipico da album d'esordio, il disco colpisce per la sua ricchezza compositiva, atmosfere dense e la potente voce del cantante. L'opera esplora temi di solitudine e verità, affermandosi come una novità solida e promettente nel genere. Scopri il potente mondo sonoro e apocalittico dei NID con 'A Fair Masquerade', ascolta ora l'album!

 “Una massa sonora imponente e vischiosa le cui increspature sottendono ad un tumulto interiore di immani proporzioni.”

 “Un tour de force che richiede un notevole sforzo da parte dell’ascoltatore, ammaestrando il caos con un lavoro di chitarra corposo, epico, catastrofico.”

Il quinto album degli Indian, "From All Purity", rappresenta una piena maturazione artistica della band di Chicago. Mescolando sludge-metal potente con influenze doom, noise e black-metal, l'album si presenta come un'esperienza sonora intensa e claustrofobica. La produzione di Sanford Parker valorizza la forza corrosiva del suono, mentre le sei tracce risultano brevi ma devastanti. Pur non rivoluzionando il genere, l'album si distingue per coesione e impatto emotivo, posizionando gli Indian tra i protagonisti emergenti del panorama post-extreme-metal. Scopri l'intensità sonora di From All Purity, un inno al caos e alla potenza del metal estremo!