Opera che troppo facilmente viene dimenticata quando c'è da parlare di progressive italiano.

 La prima traccia 'Morning Comes' apre l'album in maniera perfetta con voce, chitarra acustica e organo in evidenza.

L'album d'esordio degli Acqua Fragile del 1973 è un brillante esempio di rock sinfonico italiano, con chiari richiami a Genesis e Gentle Giant. La voce di Bernardo Lanzetti, con vibrato unico, e gli arrangiamenti raffinati creano atmosfere evocative e movimentate. Nonostante la mancanza di originalità estrema, l'album si distingue per l'eccellente esecuzione e composizione. Ascolta l'album Acqua Fragile per scoprire un classico del progressive italiano!

 "Alone in Georgia è una piccola perla, dalle atmosfere delicate grazie a sapienti arrangiamenti di violini, cori e flauto."

 "Ne consiglio l'ascolto ad ogni amante della musica anni '70, chissà che qualcuno non se ne innamori, come il sottoscritto…"

La recensione analizza con passione il secondo album 'A Ballad Of A Peaceful Man' dei Gravy Train, evidenziandone atmosfere complesse e arrangiamenti raffinati. Le prime tracce sono particolarmente apprezzate per la loro energia e padronanza strumentale, mentre il finale del disco appare meno riuscito. Consigliato agli amanti del progressive e dell'hard rock anni '70, l'album emerge come una gemma da riscoprire. Scopri il fascino del progressive rock anni '70 con Gravy Train!

 Comincio con una parola che comprenderete solo leggendo la recensione: INAUDITA.

 La Gibson ES 335 si esprime in maniera inaudita tra le mani di uno tra i chitarristi migliori che le mie orecchie abbiano mai sentito.

La recensione descrive l'album 'Ssssh.' dei Ten Years After come una svolta verso l'hard rock, con assoli di chitarra straordinari di Alvin Lee e influenze ancora ben presenti del blues. Ciascun brano viene analizzato evidenziando la tecnica, l'energia e la qualità strumentale, riconoscendo il disco come un punto di riferimento per il genere. Il tono è entusiasta e ricco di dettagli tecnici e emotivi. Scopri adesso l'energia hard rock di Ten Years After con Ssssh.!

 "Probabilmente la migliore di tutta l'opera è 'Hear Me Calling' con l'assolo di chitarra in pieno stile Alvin Lee."

 "L’opera è l’ultima del filone prettamente blues, prima del passaggio a un sound decisamente più hard rock."

La recensione analizza Stonedhenge, il terzo album dei Ten Years After, evidenziando l'importanza degli assoli di Alvin Lee e l'influenza blues e psichedelica. Registrato nel 1968, il disco mostra una fase di transizione verso sonorità più hard rock. Alcuni pezzi brevi mettono in risalto il talento dei singoli musicisti, mentre tracce più lunghe combinano ripetitività e improvvisazioni. Un lavoro fondamentale per apprezzare l'evoluzione del gruppo. Ascolta Stonedhenge e scopri il blues psichedelico dei Ten Years After!

 Dall'ascolto di questo disco si può desumere che i componenti del gruppo erano tutti degli ottimi musicisti e non solo Alvin Lee.

 Una miscela musicale che rappresenta al meglio l'essenza dei primi Ten Years After, tra blues, boogie e rock and roll vecchia maniera.

Il live album 'Undead' dei Ten Years After, registrato nel 1968, mostra il gruppo al loro meglio, con assoli di chitarra, organo e batteria di grande intensità. La recensione mette in luce la qualità musicale di tutti i membri della band, non solo del celebre chitarrista Alvin Lee, consigliando il disco agli amanti del rock e del blues classico. Ascolta 'Undead' e immergiti nella magia del miglior live blues-rock anni '60!

 "God Of Darkness [...] è considerata insieme a 'Hand Of Doom' una delle prime canzoni che diede poi vita al genere chiamato doom metal."

 "Lo stile del chitarrista Trevor Thoms somiglia molto a quello di Tony Iommi, in particolare negli assoli sempre molto veloci."

La recensione esplora l'album 'Maiden Voyage' degli Iron Maiden anni '60, un'importante testimonianza di hard blues rock antecedente alla famosa band metal. Nonostante la qualità sonora non eccelsa, l'album presenta tracce significative come 'God Of Darkness', precursore del doom metal. La somiglianza con i Black Sabbath, soprattutto nello stile chitarristico, è sottolineata come un aspetto rilevante. Ascolta l'album Maiden Voyage per scoprire le radici nascoste dell’hard rock e del doom metal!

 «Ma chi cazzo è quel chitarrista?!»

 «Urla di chitarra, assoli iperveloci, riverbero e quant'altro in un'altra dimostrazione di bravura straordinaria»

La recensione celebra il primo album omonimo dei Ten Years After, evidenziando la tecnica e l'energia di Alvin Lee alla chitarra. Tra pezzi blues e rock, spiccano assoli impressionanti e performance dal vivo memorabili a Woodstock. Un disco consigliato specialmente agli appassionati di blues, per scoprire uno dei chitarristi più talentuosi del periodo. Ascolta il disco per vivere l’energia e la maestria di Alvin Lee!

 Le differenze di quest'opera rispetto alla precedente sono lampanti; viene praticamente abbandonato l'utilizzo dei sintetizzatori.

 Nel complesso un disco buono che rispetto al predecessore è suonato con una qualità leggermente superiore, e forse per questo perde qualcosa in entusiasmo e intensità.

Il Tempo Della Gioia, secondo e ultimo album di Quella Vecchia Locanda, segna un'evoluzione rispetto al debutto, con una riduzione dei sintetizzatori e un maggiore uso del violino. L'atmosfera è più distesa e pacata, con influenze classiche e jazz ben integrate. Le tracce principali mostrano soluzioni musicali raffinate e un miglioramento nella qualità sonora, anche se con un leggero calo di intensità emotiva rispetto al primo album. Scopri ora l'eleganza musicale di Quella Vecchia Locanda con Il Tempo Della Gioia!

 Sono tutti dei capolavori!

 Una pietra miliare del progressive italiano, dove non si trovano né pezzi trainanti né pezzi deboli.

L'album omonimo dei Quella Vecchia Locanda del 1972 emerge come una pietra miliare del progressive italiano. La miscela di flauto, violino e tastiere crea atmosfere uniche e coinvolgenti in ogni traccia. Ogni pezzo si distingue per qualità e coesione, senza punti deboli. L'opera è apprezzata per l'equilibrio tra intensità rock e melodia classica. Ascolta ora questo capolavoro del progressive italiano e lasciati trasportare dalle sue atmosfere uniche!

 "Questa opera merita assolutamente di entrare a far parte dell'elenco [dei migliori album italiani del 1972]... per l'originalità della musica espressa dal gruppo."

 "In poco più di mezz'ora è capace di far emozionare molto più di quanto non facciano la maggior parte dei dischi moderni in un’ora e passa di musica."

"An Escape From A Box" dei Circus 2000 è un album unico nel panorama del progressive rock italiano del 1972. L'opera si distingue per atmosfere psichedeliche e l'originalità del sound. La voce potente di Silvana Aliotta e le performance strumentali eccezionali rendono il disco un'esperienza coinvolgente. In poco più di mezz'ora trasmette emozioni profonde, superando molte produzioni moderne più lunghe. Ascolta subito 'An Escape From A Box' e scopri un gioiello nascosto del prog italiano!

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