mien_mo_man

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 Dopo la (brutta) fine del grunge, la sopravvivenza è data non da chi finge per denaro, ma da chi onestamente si limita a fare qualcosa di meno roboante.

 La musica rock non pare fatta per i moderati, ma solo per gli estremisti, anche se finti o bugiardi.

Il debutto dei Semisonic, "Great Divide", si presenta come un album di rock alternativo onesto e moderato, lontano dagli eccessi del grunge. La scrittura melodica di Dan Wilson emerge con sensibilità, pur senza spingersi su territori estremi o innovativi. L'opera alterna pezzi più semplici a brani duretti, non offrendo hit memorabili ma mostrando una buona credibilità artistica. Il disco è una scelta per chi apprezza un rock sobrio e classico, ma potrebbe risultare poco coinvolgente per chi cerca energia e originalità. Scopri l'onestà musicale di Semisonic con Great Divide, un classico alternativo da riscoprire.

 Le canzoni di 'Home' e dei Deep Blue Something sono educate, cortesi, delicate, i ritornelli sono lievi anche se ci suona sotto una ritmica un po' chiassosa.

 Questo grunge smilzo, questa wave acustica, questi anni ottanta suonati da una band dei novanta... risultano gradevoli a condizione di non avere quel che ebbero grunge e dark: pretese.

La recensione analizza 'Home' dei Deep Blue Something come un disco che combina elementi di grunge, pop e new wave acustica. Le canzoni si presentano educate e delicate, con influenze da band come Alice In Chains, Screaming Trees e i Cure. L'album rivela un’anima nostalgica, con arrangiamenti particolari che ne limitano l'impatto, risultando un prodotto gradevole ma senza pretese significative nel panorama anni '90. Scopri l'alchimia di grunge e pop anni '90 con Deep Blue Something!

 L'album è un sottofondo che deve scorrere via veloce, e senza lasciar traccia.

 L'effetto di 'Rebel, Sweetheart' è farti venir voglia di fare qualcos'altro, qualunque cosa sia.

Rebel, Sweetheart dei Wallflowers (2005) è un album di pop rock americano privo di sorprese e slanci creativi. Jakob Dylan rimane ancorato a un sound tradizionale e prevedibile, con brani che spesso risultano banali o poco efficaci. Solo tre canzoni emergono leggermente, ma nel complesso l'album annoia e non lascia tracce memorabili. La recensione auspica un rinnovamento in futuro, magari con la carriera solista di Dylan. Scopri se Rebel, Sweetheart dei Wallflowers fa per te leggendo la recensione completa!

 Settanta per cento di soul, blues, gospel e spiritual, nonché fervore semi-(quasi-)religioso da pastori scalmanati dell'Alabama.

 Il bianco pallido dell'uomo nordico qui serve solo a sbiadire il nero lucido, creando un grigio plumbeo che è identico al colore delle nubi irlandesi in inverno.

L'album 'Songs from the Rain' degli Hothouse Flowers combina soul, blues, gospel e folk irlandese per creare un'atmosfera grigia e intensa, simile ai cieli invernali di Dublino. Il disco è ricco di brani orecchiabili, che pur nella loro varietà mantengono un filo conduttore emotivo e riflessivo. Solo una parte del sound richiama i produttori e mentori U2, mentre il resto si distingue per un'identità propria e profonda. Un lavoro che invita a immergersi nella musica e nelle atmosfere irlandesi. Un album di facile presa ma dal profondo valore artistico. Ascolta 'Songs from the Rain' e immergiti nelle atmosfere soul e folk d'Irlanda!

 Tre quinti dei Gin Blossoms, tra cui voce e chitarra solista, tirano fuori un disco senza fronzoli, tutto chitarre, senza sbattimenti.

 Disco interlocutorio, da side-project ma valido.

From Beyond the Back Burner dei Gas Giants, progetto con ex membri dei Gin Blossoms, offre un disco diretto e chitarristico che spazia da folk rock a metal leggero. Pur mancando brani di grande spessore, la varietà delle tracce e l'approccio senza fronzoli ne fanno un lavoro valido, seppur interlocutorio. Il disco risente delle disarmonie stilistiche ma conserva momenti interessanti, in particolare nei pezzi più rock e radiofonici. Scopri un rock diretto e genuino con l'album From Beyond the Back Burner!

 L’opera meno dylaniana della loro produzione.

 Jakob Dylan è più intonato, più sicuro, urla e si cimenta in acuti.

Red Letter Days mostra i Wallflowers in una fase di sperimentazione e indipendenza rispetto all’influenza paterna di Bob Dylan. Il disco mescola pop sofisticato con elementi rock più decisi e ballabili. Jakob Dylan si dimostra più sicuro e intonato, regalandoci un album variegato che esplora diversi stili senza perdere il proprio dna americano. Un lavoro solido per gli amanti della musica pop-rock e americana contemporanea. Scopri ora il nuovo sound dei Wallflowers con Red Letter Days!

 Ma come si fa a fare un disco così povero, così infelice, così senza vergogna?

 Questo possiamo affermare sia stato il punto più basso di tutta quanta la carriera di Todd Rundgren.

La recensione di One Long Year di Todd Rundgren evidenzia una produzione povera e senza migliorie degli arrangiamenti rispetto ai lavori precedenti. Il disco appare come un assemblaggio di contenuti già pubblicati, risultando poco curato e poco rilevante. L'autore considera questo album uno dei momenti più bassi nella carriera di Rundgren, criticando la scelta di riciclare materiale per un pubblico più vasto senza valore aggiunto. Scopri perché One Long Year è considerato uno dei peggiori album di Todd Rundgren!

 "Prendete dunque il vostro antieroe pseudomaledetto anni novanta preferito... e cercate di convincerlo che la vita può essere bella anche se ti piace il rock, e non la techno."

 "Brani che spaccano la radio in due, e ballads un po' troppo da bravi ragazzotti, ma coll’incedere giusto, senza sovradosaggi di pathos."

Feeling Strangely Fine di Semisonic è un album poprock anni '90 che coniuga modestia e semplicità, evitando eccessi e pretese. I brani come "Closing Time" e "Singing In My Sleep" dimostrano qualità e orecchiabilità, mentre le ballads riflettono un equilibrio tra malinconia e energia. Dan Wilson, autore del disco, riesce a dare voce a un sound autentico e ‘da ragazzi della porta accanto’, lontano dal patetismo tipico di alcune band del periodo. Un disco che, pur senza aspirazioni leggendarie, mantiene fresca la memoria di un'epoca musicale e una proposta onesta e valida. Ascolta Feeling Strangely Fine e riscopri il vero poprock anni '90!

 la voce di Mann, stridula e troppo compiaciuta, nulla a che vedere con l'oscurità affascinante delle strofe della sua celebre "Space Man"

 era ora di chiudere lo zoo

King Kong Groover di Babylon Zoo è un album con buone intenzioni ma carente nella realizzazione. La voce di Jas Mann risulta poco convincente e mancano brani potenti come 'Space Man'. Il disco cerca di ricalcare modelli precedenti senza apportare novità, risultando nel complesso freddo e poco ispirato. L'influenza di Bowie e il glam rock emergono senza però raggiungere lo stesso fascino. Scopri perché King Kong Groover non ha convinto i fan del glam rock!

 Al secondo tentativo, gli Hothouse Flowers riescono a mescere alla perfezione il pallore-rossore della pelle irlandese al nero di quella dei coloured d’America.

 La musica degli Hothouse Flowers, nella religiosa ricerca di ciò che è vero, pare ambire ad essere l’eco d’una voce millenaria.

La recensione celebra il secondo album degli Hothouse Flowers, Home, sottolineando la riuscita fusione di folk irlandese e soul afroamericano. L'album del 1990 si distingue per una pluralità di stili: dal gospel al blues, fino al pop più ballabile. La band esplora con originalità temi di spiritualità e radici culturali, creando un lavoro intenso e autentico, lontano da pomposità. L'autore apprezza la profondità e l'universalità della loro musica. Scopri l'originale fusione di folk e soul degli Hothouse Flowers in Home!

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