Post-post-black, appunto.

 Agape è l'album più intimo e personale di Herbst, e si sente.

Agape di Lantlôs sorprende sfuggendo alle aspettative del blackgaze, offrendo un album intimo e personale. Herbst abbandona le tendenze del post-black per un'espressione autentica e minimalista. Il disco, pur breve, è ricco di emozioni e mistero, richiedendo un ascolto attento per apprezzarne la profondità. Un passo avanti significativo nel panorama musicale post-black. Ascolta Agape e scopri il nuovo volto del post-black più intimo e innovativo.

 "'Tales Of Wanderings' è in sostanza un album inutile che non aggiunge assolutamente nulla di nuovo."

 "La sua voce qui, a metà tra mugugno e nenia soporifera, è quanto di più fiacco abbia mai fatto."

La recensione di Tales Of Wanderings degli Old Silver Key evidenzia una mancanza di originalità e passione nell'album. La collaborazione tra Neige e i membri dei Drudkh non riesce a creare un lavoro memorabile, risultando piatto e soporifero. Le tracce sono poche e poco stimolanti, con un songwriting scolastico e privo di carica emotiva. Nonostante il potenziale, l'album si perde in un brodino di soft-metal e post-rock generico, senza riuscire a innovare o appassionare. Scopri perché Tales Of Wanderings non convince e valuta tu stesso l'album.

 "Falling Deeper convoglia un'intensità lirica che i My Dying Bride non sono riusciti a riprodurre in oltre il doppio del tempo."

 "Gli Anathema hanno lavorato su un minutaggio ridotto per catturare lo spirito di ogni brano, focalizzandosi sulla sostanza a discapito della forma."

Falling Deeper non è un album tradizionale ma una raccolta di brani storici degli Anathema rielaborati in chiave sinfonica e introspettiva. L'album si distingue per la sua intensità lirica e arrangiamenti delicati, evitando eccessi barocchi. Rispetto ad altre prove simili come Evinta dei My Dying Bride, qui emerge un percorso di maturazione e sincerità artistica. L'opera è un ascolto obbligato per i fan della band e del doom gotico evoluto. Ascolta Falling Deeper e scopri l'anima sincera e sinfonica degli Anathema!

 “Parlare dei miei artisti preferiti è sempre stato un bel dilemma: qualsiasi cosa tenti di dire finisce per diventare un polpettone di cazzate altisonanti e nonsense.”

 “Have One On Me è già diventato il mio amante segreto. Non ditelo a nessuno, specialmente a 'Ys'... Giurin giuretta?”

La recensione esplora la complessità e l'ambizione di 'Have One On Me', il terzo album di Joanna Newsom. Il disco, lungo e articolato, segna un passaggio verso una maturità artistica profonda, differenziandosi dagli esordi e dal capolavoro precedente 'Ys'. Pur richiedendo tempo e attenzione, la varietà e la ricchezza stilistica rendono l'ascolto sempre nuovo e avvincente. Tra liriche sofisticate, arrangiamenti e un cambio vocale, è definito un lavoro libero e poliedrico, destinato a rimanere un amore segreto per l'autore. Ascolta ora Have One On Me e lasciati trasportare dall'arte di Joanna Newsom.

 "Illud Divinum Insanus: nient'altro che il nuovo fratellino di 'St. Anger' e 'The Unspoken King'"

 "Un imbarazzante collage di pseudo-esperimenti fuori tempo massimo e fiacche incursioni metalliche"

Illud Divinum Insanus segna un pesante passo falso per Morbid Angel dopo otto anni di attesa. L'album si presenta come un esperimento disastroso che fonde death metal con elettronica e industrial senza riuscire a convincere. La produzione è sterile e artificiale, i brani metal risultano deboli e poco ispirati, mentre le tracce più sperimentali risultano irritanti e prolisse. In tutto emerge un lavoro incoerente e deludente che tradisce la storica qualità della band. Scopri perché Illud Divinum Insanus ha deluso i fan del metal.

 «Evinta è un'opera colossale, ridondante, autocompiaciuta, ambiziosa, troppo ambiziosa.»

 «L'ispirazione si risolve in pura vanità sonora.»

Evinta dei My Dying Bride è un ambizioso ma ridondante album sinfonico-neoclassico che ripropone i classici della band in un modo prevedibile e privo di ispirazione. L'opera, lunga e carica di atmosfere gotiche, risulta vana e autoreferenziale, segnando una fase di stallo e declino creativo per la band. La recensione invita a riconoscere il naturale ciclo di vita artistico, auspicando un futuro lontano da questa forma di autocelebrazione. Scopri di più su My Dying Bride e leggi altre recensioni critiche!

 Che brividi, ragazzi. Quasi da non crederci.

 Ormai la frittata è fatta e quello che ci resta è una manciata di album da scremare per benino e una band che avrà anche perso di vista il proprio genio, ma di sicuro non la grinta.

La recensione analizza Lux Mundi di Samael mettendolo in relazione con la loro discografia, evidenziando una leggera stagnazione creativa. Nonostante la potenza e grinta di alcune tracce rimanga intatta, l'album soffre la mancanza di innovazione e freschezza nelle idee. Viene apprezzata la capacità di evocare atmosfere passate, mentre alcune canzoni appaiono ripetitive o anonime. Il risultato è un lavoro valido, ma non un capolavoro. Scopri se Lux Mundi è l'album giusto per il tuo viaggio nel metal elettronico!

 Questo album potrà comunque serbare tutte le sorprese e le incertezze che volete, ma su una cosa potremo sempre contare: il buon Garm.

 Musica per l'anima, musica profonda, austera, essenziale, minimale, impalpabile: questo è Wars of the Roses, questi sono gli Ulver del 2011.

Wars Of The Roses conferma l'evoluzione degli Ulver verso atmosfere intime, minimali e spirituali, pur mantenendo la loro natura sperimentale. L'album si presenta come un'opera complessa e personale, che richiede ascolti attenti per coglierne profondità e dettagli. Il lavoro vocale di Garm e l'uso equilibrato tra elettronica e neoclassico rendono l'ascolto intenso e suggestivo. Alcuni brani sono più eccentrici, ma complessivamente il disco si inserisce degnamente nella carriera della band. Ascolta Wars Of The Roses per immergerti in un viaggio musicale unico e profondo.

 I quattro brani proposti non sembrano nient'altro che rimasugli insipidi della sessione dell'ultimo album in studio.

 Hotar e la title-track sono i brani più brutti che i Negura abbiano mai scritto.

La recensione esprime forte delusione verso l'EP Poarta De Dincolo, evidenziando come il cambio di formazione e la produzione abbiano indebolito la qualità artistica. I brani risultano piatti e poco ispirati, lontani dai capolavori precedenti. L'autore dubita sul futuro della band sotto questa nuova configurazione ma spera che il prossimo progetto possa riscattarsi. Scopri perché l'EP Poarta De Dincolo delude i fan storici di Negura Bunget.

 «Questa nuova ‘Grande Messa’ sarà destinata a diventare col passare degli ascolti una ‘Grande Grigliata’. Di carne umana, ma questi sono dettagli.»

 «Un lavoro di classe come ‘The Great Mass’ è un’autentica manna per il mercato metalloso degli ultimi tempi.»

La recensione celebra The Great Mass dei Septicflesh come un lavoro maturo e ambizioso nel death metal orchestrale. Viene apprezzata la qualità delle orchestrazioni, la potenza del sound e le atmosfere mistiche, nonostante qualche riserva sul cantato pulito di Sotiris. Il disco si distingue in positivo rispetto ad altri lavori del genere e appare destinato a diventare un classico per gli appassionati. Ascolta The Great Mass e scopri il death metal orchestrale dei Septicflesh!

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