«L’incedere è quello di “A Rainbow Curved Air” e “Sister Ray”, ovvero dare tutta l’anima nelle note ed emanare più suoni tramite l’espansione della melodia.»

 «Cale essendo produttore esecutivo del disco ha modificato alcuni suoni, alterando alcuni aspetti che non piacquero insomma a Riley.»

La recensione analizza l'album 'The Church Of Anthrax', frutto della collaborazione tra John Cale e Terry Riley. Il disco unisce elementi di rock, jazz e minimalismo psichedelico, con momenti di grande ispirazione ma anche alcune carenze di coinvolgimento. Pur non raggiungendo pienamente le aspettative, è un esempio significativo della creatività degli anni Settanta. Scopri l'incontro tra rock e minimalismo con 'The Church Of Anthrax'.

 Facendo scorrere il disco, come si dice "a loop", si entra in un quadro impalpabile, di spiragli di sole e leggera foschia.

 Questo è il messaggio mastodontico e immane della Germania artistica: perdizione, alienazione e abisso.

La recensione celebra 'Sowiesoso' dei Cluster come un punto di svolta nel krautrock e nella musica ambient tedesca degli anni '70. Con la produzione di Conny Plank e le influenze di Brian Eno, il duo crea atmosfere primaverili, delicate ma profonde. L'album si distingue per le sue sequenze motorik e un approccio più accessibile, mantenendo l'anima sperimentale della band. Viene inoltre contestualizzato storicamente e artisticamente il background tedesco e l'importanza del duo nel panorama musicale europeo. Ascolta ora Sowiesoso e immergiti nelle atmosfere uniche dei Cluster!

 L’ambient è surreale, immaginifico, estasiato, con cambiamenti di mood: si inizia con toni cupi, oscuri, per poi planare su territori paradisiaci, celestiali.

 La titletrack è uno dei primi brani registrati in una cattedrale, con un crescendo efficace e un organo che rapisce l’orecchio.

La recensione analizza 'In Den Gaerten Pharaos' dei Popol Vuh come un'opera fondamentale del krautrock tedesco, caratterizzata da atmosfere mistiche e sperimentazioni sonore. L'album si distingue per l'uso del Moog e l'influenza di suoni orientali e mantra, offrendo un'esperienza musicale immersiva e spirituale. La titletrack, registrata in cattedrale, è particolarmente lodata per la sua profondità e originalità. Il testo sottolinea anche il distacco dagli stili elettronici minimalisti contemporanei, avvicinandosi a un linguaggio sonoro più etereo e liturgico. Ascolta 'In Den Gaerten Pharaos' e lasciati trasportare in un viaggio sonoro mistico unico.

 "Stratos & Co. sono tutto tranne che un'etichetta o una costrizione."

 "Un lavoro con qualità audio ottima e performance che superano la 'matematica' della sala di registrazione."

La recensione celebra l'album live 'Area(A)zione' come un esempio di eccellenza nel prog italiano e free jazz. La qualità audio è alta e le performance, soprattutto quelle di Stratos, sono vibranti e coinvolgenti. L'album si distingue per la varietà musicale e per l'impatto emotivo, confermando gli Area come una band innovativa, coerente e impegnata politicamente. Il live è consigliato anche per gli appassionati di musica sperimentale e jazz rock. Ascolta subito Area(A)zione e immergiti nell'emozione del vero progressive italiano!

 "Non si può dire se ci sia stato un miglioramento e una crescita dall’omonimo primo disco a oggi, perché c’è sempre un cambiamento, una nuova rotta."

 "Credo profondamente che sia sbagliato fare paragoni... Qui non c’è la voglia di superare le vette di Jeff Buckley o di sentirsi fighi nel riprendere gli arabeschi degli Area."

La recensione evidenzia come Verdena, con Endkadenz Vol. 2, continui un percorso di sperimentazione sonora e psichedelia rinnovando il proprio sound. L’album si distingue per l’uso di synth, cori e reminiscenze anni Settanta, confermando la crescita artistica del trio bergamasco senza cadere in ripetizioni. Il disco si propone come un’esplorazione musicale intensa, capace di mantenere alta la suspense e l’interesse tra i volumi pubblicati. Scopri il nuovo viaggio musicale di Verdena con Endkadenz Vol. 2!

 Non c'è di più bello di ciò che non è lineare, limpido e che desta sempre interesse, curiosità.

 Il quintetto Canterburyano esordisce nell’importantissimo 1968, fa da spalla ad Hendrix e si fa notare unendo jazz con una psichedelia sgangherata.

La recensione celebra il debutto dei Soft Machine, un disco del 1968 che fonde psichedelia e jazz in modo innovativo, influenzando generazioni future. Il sound, introspettivo e sperimentale, si lega profondamente al movimento Canterbury e alla figura carismatica di Robert Wyatt. Viene inoltre evidenziata la particolarità del loro approccio musicale, ricco di atmosfera e malinconia, che anticipa tendenze post-punk e dream pop. Scopri l'origine del Canterbury Sound con l'album di debutto dei Soft Machine!

 Qualsiasi nota emani un synth nel 2000 è l'eco del primo sibilo elettronico sfornato negli anni 60.

 The Robots, una bibbia per i Daft Punk.

La recensione celebra l'album The Man Machine dei Kraftwerk come un capolavoro di musica elettronica e krautrock del 1978. L'autore sottolinea l'importanza del sound sintetico e dell'innovazione sonora che ha influenzato artisti come Daft Punk, Bowie e Moby. L'album è descritto come un punto di svolta che ha ampliato le possibilità della musica elettronica con brani memorabili come The Robots e The Model. Ascolta The Man Machine e scopri le radici della musica elettronica moderna!

 Forse il pezzo più bello dei Campo di Marte. Un brano sublime dove tutto è così perfetto che a volte non mi capacito come queste band non siano riuscite ad uscir fuori dal loro guscio.

 Un finale che mette d'accordo tutti sulla qualità, sulla capacità artistica e compositiva della band, furba anche nel riprendere varie influenze del periodo e rivalutandole nel proprio stile.

La recensione celebra 'Campo di Marte', unico album dell'omonima band italiana di progressive hard rock, apprezzata per virtuosismi, atmosfere e varietà stilistiche. Pur non avendo raggiunto celebrità, il gruppo offre brani coinvolgenti che fondono influenze anni '70 con elementi folk e psichedelici. La qualità compositiva emerge soprattutto nei passaggi strumentali e nel canto mai eccessivo. Un disco che merita attenzione dagli appassionati del genere e della scena prog italiana. Ascolta Campo di Marte e riscopri il vero prog italiano anni '70!

 Lo potremmo definire un trionfo per il sintetizzatore, che come mai lo troviamo così espresso e divino.

 Si ha come l’impressione di essere catapultati in un paesaggio lunare, ricco di stelle, dal quale non ci si riesce ad allontanare.

Fragments of Light è il primo album del trio fiorentino Sensation's Fix, pietra miliare dello space rock italiano del 1974. La musica, dominata dal sintetizzatore e da atmosfere psichedeliche, anticipa tendenze new wave e prog europeo grazie alla maestria di Franco Falsini. Le undici tracce offrono un viaggio sonoro tra paesaggi lunari e melodie evocative, con influenze dai Gong ai Camel. Un disco di grande fascino, ideale per gli appassionati di elettronica e progressive. Ascolta subito Fragments of Light, il capolavoro space rock italiano che ha fatto storia!

 "October Witches è il momento più alto dell'album, dove tutto sembra perfetto."

 "La tastiera Hammond viene trasformata in una Fender, con un suono compatto e diretto."

L'album omonimo degli Still Life è un autentico esempio di dark progressive anni '70, caratterizzato da atmosfere gotiche e una poderosa presenza di tastiere Hammond. Tra brani folkeggianti e momenti hard psichedelici, spicca la traccia "October Witches" come momento di massimo splendore. La voce di Martin Cure conferisce pathos e originalità a un disco che conquisterà sia i nostalgici che i fan contemporanei del prog. Ascolta Still Life e immergiti nel miglior dark progressive anni '70!