Il suo nuovo disco mi sembri essere piuttosto buono. Anzi, fottutamente buono.

 Una cruda e spietata analisi dell'impero britannico, partendo dalla battaglia di Gallipoli, metafora delle guerre odierne.

La recensione celebra il ritorno di PJ Harvey con Let England Shake, un album intenso e politicamente impegnato. Pur distante dalle sonorità crude passate, il disco si distingue per testi profondi e arrangiamenti curati. Un lavoro che conferma la voglia di sperimentare e la forza artistica della cantautrice inglese. Scopri l'intensità di Let England Shake, un capolavoro di PJ Harvey da non perdere!

 Quel che importa è che gli amanti del quintetto troveranno in questi solchi molti motivi per essere lieti.

 La stessa che racconta sui titoli di coda una ragazza: "My face was just laughing".

La recensione esalta il cofanetto live dei Mogwai come un'opera riuscita e coinvolgente. L'autore apprezza la qualità delle registrazioni dal vivo, la selezione di brani tenuti insieme armonicamente e l'esperienza complessiva arricchita da vinili, DVD e materiali extra. Pur partendo da un pregiudizio verso i live, si dimostra conquistato dal fascino del prodotto, ideale per fan e collezionisti. Scopri il potere coinvolgente dei Mogwai con questo imperdibile box set live!

 Il titolo è quanto mai indicativo. Tra gli autori dell’omicidio di uno degli album psichedelici per antonomasia, BJM propongono loro stessi.

 Avercene di gruppi e dischi così, in questi periodi magri.

La recensione evidenzia come The Brian Jonestown Massacre con Who Killed Sgt. Pepper? confermino la propria maestria nella psichedelia mescolata a influenze baggy e dance. L'album presenta collaborazioni di rilievo e omaggi a icone come Joy Division e Beatles, pur con qualche scelta meno riuscita. Un lavoro ricco e appassionato che arricchisce il panorama psichedelico contemporaneo. Ascolta Who Killed Sgt. Pepper? e scopri la nuova psichedelia di BJM!

 Forse uno dei dischi più tristi dell'anno, sicuramente anche uno dei più intriganti ed affascinanti.

 La tristezza lascia aperta la porta al domani. E questo connubio, di dolore e visione, mi pare infine il maggior pregio di The Antlers.

Hospice dei The Antlers è un concept album intenso e struggente, nato dall'isolamento del cantautore Peter Silberman. Racconta una storia d'amore in un reparto di malati terminali con delicatezza, combinando tristezza e speranza. La musica, caratterizzata da droni, pianoforti e voci eteree, si avvicina a Sigur Ros e Arcade Fire. Spicca la traccia 'Kettering' come uno dei momenti più emozionanti del 2009. Ascolta Hospice per immergerti in un viaggio emozionale unico e avvolgente.

 "Died Pretty suonano rock senza fronzoli, quello che ci immaginiamo stia in paradiso."

 "Un cantante... Ronald S. Peno, con il carisma di uno sciamano, a volte tenue, a volte iracondo, ma sempre ispirato."

La recensione celebra 'Free Dirt' dei Died Pretty come un pezzo imprescindibile del rock australiano anni '80. L'album, prodotto da Rob Younger, unisce rock crudo, psichedelia e melodie evocative, con performance ispirate di Ronald S. Peno e la band. Le canzoni, potenti e ricche di pathos, rappresentano un salto qualitativo e una testimonianza della vitalità del rock di quel periodo. Un disco senza momenti deboli che incarna passione e sincerità. Ascolta ora 'Free Dirt' e riscopri il cuore pulsante del rock australiano!

 Non c'è una canzone che mi sia rimasta impressa, anche dopo ripetuti ascolti.

 Il minestrone, poiché gli ingredienti non sono dosati, risulta indigesto.

La recensione analizza il debutto album 'Tentacles' dei Crystal Antlers come un lavoro confuso e poco ispirato. La scrittura appare carente, la voce del cantante fastidiosa e il mix di generi indigesto. L'autore esprime delusione e riflette sulla crisi dell'alternative rock e sulla chiusura della etichetta Touch And Go Records, lasciando una sensazione di stallo per il futuro musicale. Scopri perché Tentacles non convince e approfondisci lo stato dell'indie rock.

 "Provate ad immergervi in 'I (Fuck) Mountains': musica per la mente, il cui fluire in una dimensione onirica avvince."

 "Il rifacimento di 'Atmosphere' è una perla assoluta, suonata come fosse 'I'm Waiting for the Man', chiudendo perfettamente il cerchio."

L'esordio del 2004 dei Pink Mountaintops si distingue per un sound psichedelico e destrutturato, differente rispetto al più hard rock gruppo Black Mountain di Stephen McBean. Il lavoro è un viaggio onirico che fonde influenze anni '60 con atmosfere cupe anni '80, culminando in una versione intensa e originale di 'Atmosphere' dei Joy Division. Il collettivo di Vancouver mostra una forte personalità e gusto raffinato. Un album da riscoprire in attesa di nuove uscite. Scopri ora l'esordio psichedelico dei Pink Mountaintops e lasciati trasportare dalle loro atmosfere uniche.

 "Le promesse non vengono mantenute."

 "Polly Jean è, come ai bei tempi, tetra, mordace ed arrabbiata, ma Parish non la sostiene affatto."

La recensione evidenzia una certa delusione rispetto al terzo lavoro di PJ Harvey insieme a John Parish, giudicato meno convincente rispetto ai precedenti. Pur apprezzando l'opening track e alcune atmosfere dark e malinconiche, il critico trova l'album troppo prevedibile e poco supportato nella fusione tra testi e arrangiamenti. Il disco è considerato sufficiente, ma privo di quel mordente e innovazione che si sperava. Scopri i dettagli di questo album e approfondisci l'evoluzione artistica di PJ Harvey e John Parish!

 Il pregio maggiore mi sembra sia che Iride assomigliano a molte cose, senza peraltro assomigliare troppo a qualcuno in particolare.

 "d'IO"... è la miglior canzone italiana che ho sentito ad oggi quest’anno.

La recensione di Casa, primo album degli Iride, evidenzia un lavoro post-rock fresco e dinamico, con canzoni brevi e ben strutturate. Il cantato in italiano è discutibile per qualità e comprensibilità, ma la produzione e le parti strumentali risultano notevoli. La ballata finale "d'IO" è lodata come uno dei pezzi più emozionanti ascoltati nel 2009. Il disco, gratuito sul sito della band, merita più ascolti e promette margini di miglioramento futuri. Ascolta Casa degli Iride, il post-rock italiano che merita una chance!

 "Sei brani totalmente schizzati, usciti dalla mente malata di Anthony Perkins (che) Ti prende la mano, si nasconde sotto il letto."

 "Per un momento, per quanto breve, Bologna pare New York."

La recensione celebra l'esordio dei Gaznevada con il mini-lp 'Dressed To Kill', prodotto nel 1981 e oggi difficile da trovare. Il disco è descritto come una pietra miliare della new wave italiana, con influenze funk, suoni dance e atmosfere noir che riflettono la vivace scena culturale di Bologna alla fine degli anni '70. Nonostante alcuni pezzi meno memorabili, l'album è apprezzato per la sua originalità e il forte valore storico. Il testo evoca un viaggio nel tempo e nello spazio toccando suggestioni newyorkesi e momenti iconici dell'epoca. Ascolta 'Dressed To Kill' e rivivi la nuova ondata musicale anni '80.

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