Il vero capolavoro dei Rush è questo; senza dubbio il disco di massima ispirazione della band canadese.

 Il capolavoro dell'album per eccellenza è 'Xanadu' con i suoi tosti 11 minuti di durata.

Il disco "A Farewell to Kings" dei Rush rappresenta un salto in avanti nel progressive rock rispetto al precedente "2112". Le tastiere hanno un ruolo più centrale mentre le influenze hard rock si attenuano. Brani come "Xanadu", "Closer To The Heart" e "Cygnus X-1" mostrano una complessità e una sperimentazione sonore di alto livello. Considerato dalla recensione il massimo capolavoro della band canadese, si distingue per la struttura più complessa e l'atmosfera psichedelica. Scopri il capolavoro progressive di Rush e immergiti nella loro musica innovativa!

 "20 minuti di vero e proprio prog-rock, inizio molto sperimentale con strani effetti sonori... lasciarvi a bocca aperta."

 "Un album di gran spessore, magari un gradino sotto di quelli che verranno dopo, ma comunque con il merito di aprire un ciclo."

L'album 2112 segna una svolta sperimentale per i Rush, combinando influenze hard rock e psichedelia. La lunga suite centrale e le tracce brevi mostrano una maturazione verso il progressive, anticipando i successi futuri della band. Un disco di spessore che conquista gli appassionati di rock intenso ed emozionante. Ascolta ora 2112 e scopri il capolavoro prog dei Rush!

 "Sono pronto a scommettere che in molti, dopo aver sentito questa canzone, rimarranno in parte delusi dalle precedenti".

 "6 minuti che sono una vetrina per le tastiere, che creano toccanti atmosfere, suoni elettronici e deliziosi giri armonici."

La recensione analizza Disconnected dei Fates Warning, evidenziando la fusione tra metal potente e sperimentazioni elettroniche. L'album presenta strutture più immediate rispetto al precedente ma mantiene melodie originali. Brano di spicco è "Still Remains", con la partecipazione di Kevin Moore alle tastiere. Nonostante qualche limite negli assoli, l'album piacevole nelle sue atmosfere progressive merita l'ascolto. Ascolta Disconnected e scopri la nuova frontiera del metal progressivo!

 Un album potente caratterizzato da chitarre graffianti suonate con estrema determinazione e praticamente senza la minima impurità.

 Le canzoni, pur essendo accomunate da uno stesso stile, si presentano piuttosto diverse fra loro, evitando di annoiare chi le ascolta.

The Long Road conferma Nickelback come band di hard rock capace di unire potenza e melodia. Chitarre graffianti e voce espressiva caratterizzano 11 tracce più 3 bonus, con brani aggressivi e momenti più melodici. Le bonus track sono meno curate ma non compromettono l'apprezzamento generale. Un album consigliato agli amanti del rock moderno. Ascolta ora The Long Road e scopri il rock potente e melodico di Nickelback!

 L'album del massacro... massacro in positivo, però.

 "As I Am" è puro thrash metal in perfetto stile Metallica: chitarra pesante, tastiere quasi inesistenti, e anche un grandissimo assolo di Petrucci.

Train of Thought è il settimo album in studio dei Dream Theater, caratterizzato da un sound più estremo e aggressivo rispetto al passato, con forti influenze thrash e death metal. L'album evidenzia un approccio più duro, privilegiando la chitarra sulle tastiere, e mostra virtuosismi ma anche sperimentazioni. Nonostante alcune critiche da parte dei fan progressisti, l'album viene valutato positivamente per la sua determinazione e originalità sonora. Scopri il lato più estremo dei Dream Theater con Train of Thought!

 Questo „Six Degrees Of Inner Turbulence“ segna una seria svolta nella musica dei Dream Theater.

 Un album degno dei migliori Dream Theater, quasi alla pari dei vari „Images And Words“, „Awake“ e „Scenes From A Memory“.

Six Degrees Of Inner Turbulence segna una svolta nel sound dei Dream Theater, con sonorità più sperimentali e un approccio progressive inedito. L'album, diviso in due CD, offre brani di grande complessità tecnica e altamente emozionali, culminando nella suite epica di 42 minuti che dà il nome al disco. Supportato da una performance magistrale di tutti i membri, il lavoro è apprezzato soprattutto dai fan più aperti e progressisti. Ascolta l'album e scopri la profondità del progressive metal dei Dream Theater!

 Se non vi piace vuol dire che siete troppo tradizionalisti e poco aperti alle innovazioni.

 Dai, poi così tanto male questo disco non è; spero che questa recensione costituisca un invito a rivalutare quest'album.

La recensione analizza Falling Into Infinity, quarto album dei Dream Theater, giudicato da molti fan come una delusione rispetto ai precedenti lavori. L'album presenta sonorità meno aggressive, strutture più semplici e influenze commerciali dovute a pressioni dell'etichetta. Nonostante ciò, conserva momenti di virtuosismo e sperimentazione, rendendolo un'opera valida e meritevole di rivalutazione. Scopri e rivaluta l'album Falling Into Infinity dei Dream Theater, un mix unico tra virtuosismo e sperimentazione.

 Qual è stato l’evento storico dell’anno 1989? La caduta del muro di Berlino? No! L’uscita del primo disco dei mitici Dream Theater!

 Capolavoro clamorosamente mancato è invece 'The Ones Who Help To Set The Sun': inizio da manuale... ma quando attacca con le chitarre si trasforma in un riff scialbo, ripetitivo e poco creativo.

La recensione celebra il debutto del 1989 dei Dream Theater, apprezzando le influenze metal e progressive nonostante una produzione non perfetta. Charlie Dominici come cantante, i primi assoli di Petrucci e tastiere di Kevin Moore emergono come punti forti. Il disco è visto come un buon inizio, anche se lontano dai successi futuri della band. Scopri l'inizio di una leggenda del progressive metal ascoltando questo classico debutto!

 "Pensare che qualcuno li dava già per finiti!"

 "Peccato che sia finito qui!"

Scenes From A Memory segna un ritorno trionfale dei Dream Theater alle loro radici prog-metal, superando il precedente album più commerciale. Un concept album ricco di tecnica sopraffina e momenti emozionanti, con l'ingresso di Jordan Rudess che arricchisce il sound. La recensione mette in luce i brani più memorabili e le dinamiche del disco, definendolo un capolavoro da ascoltare più volte. Scopri il capolavoro prog-metal di Dream Theater, ascolta Scenes From A Memory ora!

 "Un disco che conferma tutte le caratteristiche che avevano contribuito a fare di 'Images And Words' un successone: tecnica, potenza e ricerca espressiva."

 "'The Mirror' è il brano forse più potente dell’album: ritmo ossessivo e martellante, uno stile quasi thrash, ma senza dimenticare la melodia."

Awake è un album che conferma la tecnica e la potenza dei Dream Theater, con un sound più pesante e sperimentale rispetto a Images And Words. John Petrucci usa una chitarra a sette corde per tonalità più cupe, mentre Kevin Moore passa a un approccio più atmosferico. Brani come "6:00" e "The Mirror" mostrano complessità e forza, con momenti di melodia e sperimentalismo. Nonostante qualche lieve calo di aspettative, Awake rimane un tassello fondamentale nella discografia della band. Scopri il sound potente e tecnico di Awake dei Dream Theater!

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