È un CD che ancora oggi, dopo oltre 20 anni, a volte mi capita di riascoltare con affetto e un po’ di nostalgia.

 Three chord songs on old guitars that sound just like a storm... But I keep my eyes to the sky.

La recensione racconta l'affetto per l'album di debutto di Stealin' Horses, una band del Kentucky con sonorità pop-country-rock anni '80. Pur non originale, il disco offre brani genuini, orecchiabili e carichi di nostalgia adolescenziale. La voce e la composizione di Kiya Heartwood sono al centro dell'attenzione, con una menzione speciale alla partecipazione di Neil Young. Un lavoro semplice ma dal valore affettivo e musicale ancora apprezzabile dopo oltre vent'anni. Ascolta Stealin' Horses e riscopri un classico nascosto degli anni '80!

 È uno di quei pochissimi dischi della mia collezione che non invecchia mai; sa mantenersi costantemente leggero ma non per questo superficiale.

 Le voci di Egan e Rafferty poi sono a mio avviso tra le più belle che i seventies abbiano mai partorito.

La raccolta "Stuck In The Middle With You" degli Stealers Wheel si conferma un classico senza tempo, capace di coniugare leggerezza e originalità. Il gruppo unisce country pop, folk e blues in modo fresco e genuino, con armonie e testi intimi ma mai banali. Nonostante il successo limitato, è un'opera che appassiona e unisce pubblico di ogni età. Le voci di Egan e Rafferty sono tra le migliori degli anni '70 e le tracce come "Star" e "Nothing's gonna change my mind" sono jewels da non perdere. Ascolta ora gli Stealers Wheel e riscopri un classico senza tempo!

 "Volete sapere qual è uno dei dischi più sottovalutati della storia del rock? Secondo me è 'Teenage Head' dei Flamin' Groovies."

 "Pensate, all’epoca si vociferava addirittura che Mick Jagger dopo aver sentito questo disco sostenne che era superiore anche al loro 'Sticky Fingers'."

Questa recensione elogia Teenage Head dei Flamin' Groovies come uno dei dischi più sottovalutati nella storia del rock. L'autore racconta il valore personale e l'importanza musicale dell'album, evidenziando melodie potenti e influenze marcate dagli Stones e Beatles. Particolarmente apprezzate le tracce come "Yesterday's Numbers" e il contributo vocale e ritmico della band. Un invito a riscoprire questa gemma nascosta degli anni '70. Riscopri oggi il capolavoro nascosto Teenage Head dei Flamin' Groovies!

 Al Stewart resta un artista tremendamente svalutato visto che tutte le sue canzoni si sono sempre rivelate molto godibili e rilassanti.

 Un disco non per tutti; probabilmente molto più adatto a chi nei '70 fu grande ammiratore di Bob Dylan, Donovan o Simon And Garfunkel.

La recensione celebra 'Zero She Flies', album di Al Stewart del 1970, per la sua alchimia tra folk e rock e la freschezza dopo 40 anni. L'autore apprezza la tecnica, la spontaneità e l'originalità di Stewart, artista sottovalutato ma autentico e appassionato. Tra i brani si distinguono pezzi strumentali e canzoni dallo stile unico con influenze di grandi cantautori dell'epoca. Ascolta ora Zero She Flies e riscopri il fascino autentico del folk rock.

 Un rock duro e selvaggio da suonare a testa in giù.

 Gli Status Quo rappresentavano e sono ancora oggi un'oasi incontaminata nel gigantesco universo rock.

La recensione celebra "Piledriver", il quinto album degli Status Quo, come manifesto del rock duro e genuino anni '70. L'autore racconta il legame personale con la band, sottolineandone l'energia travolgente, la semplicità autentica e la tecnica musicale sincera. L'album è descritto come una fonte di ispirazione giovanile e un esempio di passione senza compromessi. Nonostante le critiche alla loro semplicità, la band resta fedele al proprio sound, conquistando il cuore di molti. Ascolta "Piledriver" e rivivi la grinta autentica degli Status Quo!

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