andisceppard

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 Quello che a me fa impazzire, del jazz, è questo suo fregarsene della cronologia.

 Come a prenderti per mano e a dirti - sorridendo - ciao, è il 1971, è un anno difficile, è musica difficile. Sono qua, e ti aiuto.

La recensione celebra Duke Ellington e il suo album Afrique del 1971, un anno cruciale per il jazz e la cultura. A 72 anni, Ellington si reinventa e pubblica un capolavoro che combina radici, innovazione e profondità emotiva. L'album rappresenta una prova di forza e grazia, un ponte tra tradizione e avanguardia musicale. Scopri come Duke Ellington ha reinventato il jazz nel 1971: ascolta Afrique ora!

 Mi va di mettere le cuffie, di sparare a palla questa meraviglia, di ballare, di non pensare a niente.

 Succede così, che la sento alla radio. E non la sentivo da secoli.

La recensione descrive l'impatto emotivo che la canzone 'Statesboro Blues' degli Allman Brothers Band ha sul recensore. Più che un'analisi tecnica, emerge il piacere di lasciarsi trasportare dalla musica, ballare e sentirsi felici. Viene inoltre ricordato brevemente Duane Allman e il suo legame con il jazz, ma senza voler apparire esperto. Ascolta Statesboro Blues e lasciati trascinare dall'energia degli Allman Brothers!

 Naima è una ballad dolcissima, senza troppi virtuosismi, da ascoltare ad occhi chiusi.

 Studiare come si evolve Naima nel corso degli anni è un modo per intuire cosa fosse per Coltrane l'amore e come la vita lo abbia cambiato.

La recensione esplora la ballad Naima di John Coltrane, nata nel 1959 e dedicata alla sua prima moglie. Viene evidenziato come il brano sia diventato uno standard amato e reinterpretato in diverse fasi della carriera del musicista. Il testo invita a osservare l'evoluzione emotiva e musicale di Naima nel tempo, riflettendo sull'amore e la vita di Coltrane. Ascolta Naima e scopri l'anima di John Coltrane in ogni nota.

 Johnny suona il sax... lo suona languido e sensuale. Lo suona senza espressioni nel viso.

 Billy l’ha scritta sul letto in cui morirà. L’ha scritta per Johnny Hodges.

La recensione racconta la complessa figura di Johnny Hodges, sassofonista lirico e riservato nell'orchestra di Duke Ellington. L'album Blood Count è descritto come un tributo struggente scritto dal suo amico Billy Strayhorn, eseguito con dolcezza e malinconia. La narrazione mette in luce la profondità emotiva e la storia personale dietro la musica, evidenziando il contesto storico e le relazioni artistiche fondamentali. Ascolta Blood Count e immergiti nell'anima intensa di Johnny Hodges.

 Ci sono certe cose che non le senti da almeno vent'anni, ma appena le senti ti risvegliano una cosa che avevi dentro e che non ti ricordavi più.

 Non ho mai saputo cosa cantasse quella donna. Non ho mai capito le parole. Ma non ha importanza. Credo cantasse una cosa così bella che con le parole non si può esprimere.

La recensione racconta con tono personale e introspettivo la scoperta dell’intensità emotiva del lieder di Gustav Mahler, Ich bin der Welt abhanden gekommen. Il testo prende spunto da un’esperienza quotidiana e ricordi legati alla musica classica, sottolineando come un brano possa risvegliare emozioni sopite da tempo. Il tutto senza tecnicismi, focalizzandosi sul potere evocativo della musica. Ascolta il capolavoro di Mahler e riscopri emozioni dimenticate.

 Al Di Meola ha una velocità nel muovere le dita sulla chitarra che è impressionante.

 Per un’ora e mezza ci impressiona, proponendo una serie di brani che mandano in estasi il pubblico.

La recensione racconta l'esperienza del concerto di Al Di Meola al Blue Note di Milano. Con il suo virtuosismo alla chitarra e un accompagnamento coinvolgente, Al Di Meola ha offerto una performance varia e appassionante. L'atmosfera è resa speciale dalla presenza sul palco di musicisti caratteristici e da un pubblico entusiasta. Non sono mancati momenti di leggerezza e una comunicativa autentica tra artista e spettatori. Scopri l'energia di Al Di Meola e non perdere i suoi prossimi concerti!

 È il 1956. E Prez, il Presidente, incontra il Mozart Marxista, Teddy Wilson.

 Ha meno di cinquanta anni, ma sa che non gli manca molto. Non ci vogliono i poteri paranormali di cui è convinto di essere dotato per capirlo. Basta uno specchio.

La recensione esplora l'album 'Pres and Teddy', secondo lavoro del quartetto formato da Lester Young e Teddy Wilson nel 1956. Il testo intreccia riflessioni personali, riferimenti storici al jazz degli anni '50 e alla drammatica vita di Young. Viene evidenziata la rilevanza emotiva della musica, tra standard e brani inediti, nonché la delicatezza del duo nella creazione di un'atmosfera intima e malinconica. Ascolta 'Pres and Teddy' e immergiti nell'intensità del jazz anni '50.

 Jimmy e il suo trombone. Se ne vanno Dove Volano I Fenicotteri.

 A questo trombone dolce, sensibile, sensuale.

La recensione è un omaggio a Jimmy Knepper, trombonista jazz sensibile e valido, non geniale ma sempre presente nella scena. Si racconta il rapporto difficile ma significativo con Charles Mingus e si ricorda la sua carriera. Il testo si conclude con un saluto emozionale all'artista scomparso nel 2003. Scopri la storia di Jimmy Knepper e immergiti nel jazz autentico!

 Un uomo, che parla da solo. E che parla a tutti, perché parla col cuore.

 Quando è seduto alla batteria ha una grazia che non sai resisterci.

La recensione racconta l'esperienza coinvolgente di un concerto al Blue Note di Milano con DeJohnette, Ravi Coltrane e Matthew Garrison. La vicinanza al palco rende l'ascolto unico e intimo, amplificando la grazia e la maestria dei musicisti. Tra aneddoti personali e dettagli sui musicisti, l'autore trasmette il fascino della serata con un tono emozionale e appassionato. Scopri l'emozione del jazz dal vivo con DeJohnette e Coltrane al Blue Note Milano!

 Appena lo metti ti viene in mente un vecchio golfino... ti fa sentire bene.

 Senti il rispetto. Di uno verso l’altra. Di una verso l’altro.

La recensione mette in luce il legame autentico e rispettoso tra Ella Fitzgerald e Louis Armstrong nell'album "Ella and Louis". Pur non essendo appassionato del disco o dei due artisti, l'autore apprezza la genuinità, la dolcezza e la grinta del loro duetto, che trasmette un senso di calore e intimità. L'album viene paragonato a un vecchio golfino confortevole, capace di far sentire bene chi lo ascolta. Ascolta ora "Ella and Louis" e vivi un pezzo di paradiso jazz.