JackBeauregard

DeRango : 2,99 • DeEtà™ : 1856 giorni

 Il film è molto debole, ha una trama esile e l'apice solo nel tasso alcolico molto, ma molto alto.

 Ma queste piccole perle annegano (anche nel vero senso della parola) tra i fumi dell’alcol e una parte centrale del film che gira un po’ a vuoto.

Il film 'Le città di pianura' di Francesco Sossai si rivela deludente: la trama è debole, i personaggi poco credibili e l'ambientazione veneta ridotta a stereotipi. Nonostante alcuni spunti curiosi e un discreto Filippo Scotti, il tutto affoga nei cliché e nell’alcol, lasciando poco impatto e entusiasmo nello spettatore. Scopri se anche tu condividi le impressioni di questa recensione prima di guardare il film!

 Non è possibile fare la recensione di un film che non è un film, non è un documentario e forse non è neppure cinema, ma un atto di dolore.

 Paradossalmente questa negazione dell'essenza del cinema si dimostra l'arma più potente per farci capire la mostruosità di quello che è accaduto.

La recensione esprime l’impossibilità di valutare 'La voce di Hind Rajab' con gli strumenti classici della critica cinematografica. Il film si trasforma in potente atto di dolore e denuncia, dove l’assenza delle immagini amplifica l’orrore vissuto dalla protagonista. L'opera è esaltata per il suo altissimo valore morale e civile, che va oltre le convenzioni del cinema tradizionale. Scopri come il cinema può diventare denuncia e riflessione sull’orrore.

 Il film alla fine pone più che altro delle domande ben precise, ma le risposte non sono mai univoche e lascia allo spettatore il compito di elaborarle per conto proprio.

 La sua indagine, dopo 'Terraferma', sembra continuare, prendendo in considerazione aspetti diversi di un mondo su cui è quanto mai opportuno (e lodevole) mantenere vivo l’interesse.

Elisa esplora il tema della redenzione e del recupero nell’insolito scenario di un carcere svizzero immerso nella natura. La protagonista Barbara Ronchi offre un’interpretazione intensa, supportata da un cast solido. Il regista evita giudizi facili e lascia domande aperte sul senso della colpa e sulle relazioni umane in contesti limite. Una riflessione profonda, senza risposte univoche. Scopri Elisa: lasciati coinvolgere da una riflessione profonda sulla colpa e il perdono.

 Qui siamo in trincea con soldati/infermieri che affrontano la realtà di ogni giorno, che lottano e riescono tuttʼal più a tamponare le ferite.

 Vivendo così intensamente il proprio lavoro non esenta dagli errori, causati dallo stress continuo… solo chi fa sbaglia.

Il film di Petra Biondina Volpe racconta l’ultimo turno di un’infermiera in un ospedale svizzero, mettendo in luce la realtà dura ma profondamente umana del lavoro sanitario. La performance intensa di Leonie Benesch e la regia immersiva evitano ogni pietismo, restituendo invece la dignità e la fatica quotidiana di una professione spesso trascurata. La pellicola denuncia la carenza di personale e i rischi connessi, offrendo uno sguardo autentico e toccante. Scopri come “L’Ultimo Turno” ti farà vedere gli infermieri con occhi diversi!

 Una regia straordinaria che crea un’atmosfera fatta di piccoli gesti quotidiani e profonde emozioni.

 La sensazione di aver vissuto accanto a questi personaggi, condividendo i sapori, gli odori e il freddo invernale riscaldato dal calore umano.

Winter in Sockcho, vincitore del premio per la miglior regia al Bergamo Film Meeting 2025, è un film che conquista con la sua atmosfera intima e poetica. La regia di Koya Kamura valorizza gesti quotidiani e animazioni, creando un racconto ricco di emozioni e profonde relazioni. Ambientato in una città al confine tra le Coree, il film intreccia storia, passioni personali e sensibilità artistica. I personaggi sono sfaccettati e coinvolgenti, la narrazione visiva e uditiva intensa e delicata. Guarda Winter in Sockcho e lasciati coinvolgere dalle sue emozioni uniche.

 Il momento dell’orgasmo è davvero culminante, giocato con grande eleganza e divertimento.

 Si ride spesso e si mantiene comunque il sorriso per tutto il film e anche parecchio tempo dopo essere usciti dal cinema.

Follemente di Paolo Genovese è una commedia che quasi raggiunge il livello di Perfetti sconosciuti, con battute rapide e ritmo serrato. Il film esplora le personalità e le emozioni in un primo appuntamento, interpretato magistralmente da Edoardo Leo e Pilar Fogliati. Nonostante qualche luogo comune, la storia scorre piacevolmente regalando momenti di tenerezza, erotismo e divertimento. È una visione consigliata per chi cerca una commedia elegante e coinvolgente. Scopri la commedia Follemente e goditi un film elegante e divertente!

 L'amore per le donne che traspare in ogni fotogramma della pellicola salva tutta l'opera di Ozpetek.

 Ci si può sedere insieme a Ozpetek e alle sue bellissime tavolate riccamente imbandite.

Diamanti di Ferzan Ozpetek è un film corale che esalta il ruolo delle donne attraverso intense performance e un omaggio ai costumi. Pur con qualche appunto su alcuni dialoghi e sviluppi narrativi, il film trasmette un forte senso di sorellanza e sensibilità femminile. La colonna sonora di Giorgia arricchisce ulteriormente l'opera, dedicata a grandi icone femminili del cinema italiano. Scopri l'intenso omaggio di Ozpetek alle donne in 'Diamanti', un film da non perdere!

 Souleymane pedala più veloce che può in questa baraonda metropolitana, per assicurarsi un futuro.

 Il finale è una lezione da manuale di regia, con la tensione che cresce fino alla commozione più sincera.

Histoire de Souleymane di Boris Lojkine è un drammatico film neorealista che segue le difficoltà di un rider immigrato a Parigi in attesa di asilo. La pellicola, priva di colonna sonora esterna, crea un realismo intenso e coinvolgente, mostrando ansie, ostacoli quotidiani e legami umani. Il finale, potente e commovente, mette in luce la tensione emotiva e il valore della speranza. Un’opera che invita alla riflessione sul delicato tema dell’immigrazione. Guarda Histoire de Souleymane e scopri un racconto potente sull’immigrazione e la speranza.

 Almodóvar è arrivato molto vicino a rendere esteticamente bella la morte.

 Un film che è una vera goduria per gli occhi.

Il film di Pedro Almodóvar, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, esplora temi delicati come la malattia, l’eutanasia e l’amicizia femminile con un’estetica raffinata e i colori emblematici del regista. Il cast, guidato da Tilda Swinton e Julianne Moore, offre interpretazioni intense in ambienti caldi e curati. Sebbene la trama appaia a tratti didascalica, il valore artistico e i riferimenti culturali rendono il film una grande opera emozionale. Scopri il nuovo capolavoro di Almodóvar e lasciati emozionare.

 All’ennesima scena di striptease, lap dance erotica, sesso, consumo di cocaina e superalcolici, ho cominciato seriamente a rompermi le palle.

 Probabilmente sono io che non capisco un cazzo di cinema, ma ho l’impressione che le recensioni lette siano un pochino esagerate e che il premio a Cannes sia stato un tantino troppo generoso.

La recensione di Anora di Sean Baker evidenzia aspettative alte dopo la Palma d'Oro a Cannes, ma sottolinea una prima parte eccessivamente lunga e ripetitiva. La commedia, che alterna momenti erotici e divertenti, perde però di sostanza nelle emozioni e nella caratterizzazione dei personaggi. Solo le prove degli attori principali offrono qualche spunto positivo. Nel complesso, una pellicola deludente rispetto al clamore mediatico. Scopri la recensione completa di Anora e scegli con consapevolezza il tuo prossimo film.

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