Quanto pesa, mi chiedo, una voce? E quanto un ricordo antico?

 Una voce piumata, tremante. Sicura. Con una voce che, in volo, attinge a quel candido pozzo di tutto ciò che per fortuna non è stato dimenticato.

La recensione celebra Anne Briggs come una figura chiave del folk britannico, la cui voce evoca un ricordo antico e prezioso. Il viaggio della cantante attraverso Inghilterra e Irlanda diventa metafora di un legame profondo con la tradizione e la memoria. L'album è descritto come un tesoro di autenticità e delicatezza, capace di toccare corde emotive senza risentire del tempo o della fama. Ascolta Anne Briggs e lasciati avvolgere dalla magia del folk autentico.

 Un treno azzurro perso per sempre. La nostalgia di ciò che mai fu.

 Resta solo quella voce che inonda dentro ogni innominato anfratto e lì resta, per sempre.

La recensione dipinge un viaggio emotivo e poetico dentro l'album 'Clube da Esquina' di Milton Nascimento e Lô Borges, evocando nostalgia e passaggi della memoria. Un racconto musicale che affonda nelle malinconie e nelle storie di vite vissute, con una voce carica di colori e suggestioni. L'album emerge come un viaggio senza tempo attraverso sentimenti che restano impressi e risonanti. L'analisi è lirica e immersiva, senza giudizi tecnici netti ma ricca di immagini evocative. Ascolta 'Clube da Esquina' e lasciati trasportare dalle sue emozioni uniche.

 Ciò che ci lega al silenzio è solo questa aria di festa.

 Un suono greve, nebuloso e nitido ad un tempo.

La recensione celebra le Pièces de Violes avec la basse chiffrée di François Couperin, composizioni che rendono omaggio al celebre Marin Marais con un dialogo musicale intenso tra viole da gamba e clavicembalo. Il testo evoca atmosfere barocche di profonda emozione e delicatezza timbrica, raccontando un contesto storico e artistico ricco di significati. È un invito a immergersi nelle sfumature sonore e nelle passioni della musica francese del Seicento e Settecento. Ascolta ora le Pièces de Violes di Couperin e immergiti nell'eleganza barocca.

 Il diavolo è l’inquietante, il trickster, lo straniero che strappa ogni maschera dal volto degli uomini.

 Un calcio in culo nient’affatto metaforico a questo formicolare di (dis)umanità.

La recensione esplora Il Maestro e Margherita di Bulgakov, un romanzo carico di paradossi e critica sociale ambientato nella Mosca degli anni '30. Il diavolo, Woland, e il suo seguito smascherano la meschinità umana, intrecciando realtà e finzione in un viaggio tra mondi paralleli. Il romanzo è un capolavoro che unisce magia, tragedia e satira feroce sul contesto sovietico. Scopri il capolavoro di Bulgakov e immergiti in un mondo di magia e inquietudine!

 Questi cinque invasati disegnano geometrie invisibili d’un mondo ipnotico, e con ritmi febbricitanti le mettono in moto.

 Insomma: un film per le orecchie.

La recensione celebra 'Astigmatic' del Krzysztof Komeda Quintet come un capolavoro del jazz polacco e della musica cinematica. L'album del 1966, formato da tre brani intensi, rappresenta una frenetica ricerca sonora e una originale espressione dopo-bop. La musica è descritta come un flusso ininterrotto, ipnotico e ricco di tensione emotiva, con i fraseggi del trombettista Tomasz Stańko che donano leggerezza e inquietudine. Un disco che è come un film per le orecchie, con un'impronta indelebile nell'arte europea. Ascolta ora 'Astigmatic' e immergiti nel capolavoro jazz di Komeda!

 Un tremolante inventare, di mondo in mondo, di suono in suono; una libertà erratica, anelante albe di molti colori.

 We can be in tune with time, we can be enslaved to time or we can be in total aspiration trying to catch time. There must be a fourth way: to flow with time.

La recensione esplora la natura e il contesto di 'Organic Music Society' di Don Cherry, evidenziando la sua ricerca musicale errabonda e la fusione di influenze culturali e sonore. Il disco, registrato nel 1971, è descritto come un viaggio sonoro ricco di sperimentazione e melodie dissonanti, capace di rappresentare un equilibrio dinamico tra tradizione e innovazione. La recensione sottolinea la capacità di Cherry di trasformare la musica in un'esperienza organica e cosmica, aperta alle molteplici sfumature del tempo e dello spazio. Ascolta ora Organic Music Society e scopri il jazz rivoluzionario di Don Cherry!

 Come far tacere il cuore mi chiedo, quando le fiamme salgono fino al cielo?

 Arrivate fino in fondo. E poi mandate tutto a monte, uscite, oppure no, legate ai polsi il cuore e viceversa.

La recensione celebra l'intensità emotiva del Concerto di Baghdad di Franco Battiato, eseguito nel 1992 in una città segnata dalla guerra. L'autore invita a immergersi nell'ascolto con il cuore aperto, tra dolore e calore, evocando il contrasto fra la vita e la morte. La voce di Battiato, tra ricordi e paesaggi sonori, diventa un'ardente lucerna di speranza e sofferenza. Un'esperienza musicale profonda che lascia un segno indimenticabile. Ascolta il Concerto di Baghdad e lasciati coinvolgere dall'ardore di Battiato.

 Ha indossato una maschera tribale (o una caldaia con le corna? entrambe: una pentola a pressione piena di afrofunk in iperagitazione).

 Una caccia breve ed indolore, quaranta minuti e spiccioli di frenesia: quattro battute di caccia registrate su solchi al PVC per la testa e le orecchie.

La recensione celebra 'Head Hunters' di Herbie Hancock come una composizione vibrante che fonde afrofunk e jazz fusion. L'album, breve ma intensamente dinamico, ripropone influenze africane con l'uso innovativo di sintetizzatori e percussioni. Hancock viene descritto come un artista camaleontico che riesce a scuotere ascoltatori e musicisti, dando vita a un suono futuristico e tribale. Il disco si distingue come un punto di svolta nella musica degli anni '70, capace di travolgere e affascinare. Scopri l'energia afrofunk di Herbie Hancock con Head Hunters, un classico imperdibile!

 Il tempo non è una freccia né un cerchio, ma un crocevia di aspettative, disattese o in attesa di nuove attese.

 Con voce di specchio, che le piccole cose allora riflesse nel suo iride ora dice a suo modo; cose che il tempo incessantemente consuma e che la sua voce rispecchia in ciò che esse ci promisero.

La recensione celebra l'album 'Promises', frutto della collaborazione tra Floating Points, Pharoah Sanders e The London Symphony Orchestra. Si evidenzia la capacità del sassofonista di evocare un tempo sospeso, immerso tra silenzi e promesse, mentre Floating Points crea un abito musicale armonioso. L'opera è descritta come una suite che riflette attese, memorie e sensibilità sonora a otto decadi di distanza dal suo protagonista. Ascolta 'Promises' per un viaggio musicale unico tra silenzi e promesse.

 Il maestro Zhuang sognò d'essere una farfalla, od ella sognò forse d'essere il maestro Zhuang?

 Una fusione di suoni che è fusione d'orizzonti e ritorno a casa, dove la casa, rinata da un tenue germoglio, è ora un arbusto di mille colori.

La recensione descrive Butterfly Dreams di Flora Purim come un viaggio musicale emozionante e spirituale. Tra bossa nova e jazz fusion, l'album è caratterizzato da atmosfere volatili e una sincera ricerca di sé. La voce della Purim si posa leggera su melodie che riflettono un continuo movimento e trasformazione artistica. Ascolta Butterfly Dreams e lasciati trasportare dal volo creativo di Flora Purim.