Può un riff di chitarra entrare nell'immaginario e nella memoria collettivi quanto un'intera canzone?

 Il blu... andava a concludersi, ma erano tempi belli, nei quali un genio circondato da amici che sapevano suonare potevano buttare lì un piccolo capolavoro di colonizzazione rock-blues.

La recensione celebra 'Il tempo di morire' di Lucio Battisti come un autentico capolavoro rock-blues. Nonostante una struttura musicale semplice, il brano ha conquistato la memoria collettiva con un riff memorabile e un'atmosfera di improvvisazione autentica. La semplicità del testo e la qualità della registrazione contribuiscono a fare di questa canzone un classico amato da intere generazioni. Ascolta ora il capolavoro di Battisti e rivivi un pezzo di storia della musica italiana!

 È dal lontano 1979 che quando viene pubblicato un nuovo disco di Lucio Dalla si sente vibrare qualcosa.

 "Tutto sommato è meglio del solito" sono state le prime parole che ho pensato ascoltando questo disco.

La recensione analizza 'Angoli nel cielo' di Lucio Dalla con un misto di nostalgia e apprezzamento tecnico. Pur riconoscendo che l'album non raggiunge le vette delle grandi opere del passato, l'autore ne loda la qualità degli arrangiamenti e la voce del cantautore, trovandolo piacevole e ben confezionato. Una riflessione matura sul valore di un artista che ha fatto la storia del cantautorato italiano. Scopri l'evoluzione di Lucio Dalla ascoltando 'Angoli nel cielo'.

 Eh, no, caro prof, questa volta non ci siamo.

 Temo che ormai quest’andazzo comincia a togliere qualcosa, più che a dare...

La recensione critica valuta negativamente l'album 'In Cantus' di Roberto Vecchioni, sottolineando il mancato equilibrio tra musica d'autore e musica classica e la poca novità. Nonostante la qualità dell'orchestra e del piano, la voce di Vecchioni appare invecchiata e manchevole d'intonazione. Il disco risulta superfluo e poco necessario nella sua discografia, suscitando dubbi sul senso di questa pubblicazione. Scopri la nostra analisi e scegli meglio i tuoi ascolti musicali!

 Una canzone perfetta in assoluto.

 Un capolavoro pop, potremmo dire, nel senso più lato ed ampio del termine.

La recensione celebra "Every Breath You Take" come una canzone perfetta e senza tempo, lodandone la versione originale del 1983 contenuta nell'album "Synchronicity". Vengono analizzati gli arrangiamenti, il minimalismo sonoro e la voce studiata di Sting. Il brano è descritto come un capolavoro pop che ha segnato un'intera generazione, difficile da eguagliare nelle cover e nelle reinterpretazioni successive. Riascolta la versione originale e riscopri il capolavoro dei Police!

 Prince ci ha, ahimè, abituati all'iper-produzione.

 I talenti, come tutto, invecchiano, appassiscono e a volte muoiono.

La recensione analizza Lotusflow3r, triplo album di Prince, evidenziando come la quantità prevalga sulla qualità. Se il primo disco risulta ascoltabile, gli altri due perdono mordente, specialmente l'album solista di Bria Valente. Si rimpiangono i tempi d'oro di Prince e si suggerisce un ritorno a progetti più curati e meno prolissi. Scopri se Lotusflow3r merita il tuo ascolto o rimani fedele ai classici di Prince.

 Su Rod Stewart tutto si può dire tranne che il suo passato 'pop-rock' non sia degno di nota.

 Qui rischia di esserci solo la sempre stupenda voce di Stewart a interpretare pagine bellissime e consociutissime del soul americano.

Soulbook di Rod Stewart è un album di cover soul che valorizza la grande voce dell'artista e il suo approccio professionale, sebbene non reinventi i pezzi originali. Il disco è piacevole e adatto a un pubblico meno giovane, evocando nostalgia e divertimento senza ambizioni storiche. Un lavoro che conferma la carriera solida di Stewart nel reinterpretare grandi classici americani con rispetto e cuore. Ascolta Soulbook per un viaggio emozionante nel soul classico con la voce unica di Rod Stewart!

 Con Tarantino, il prezzo del biglietto è sempre ben speso.

 La qualità, la vera qualità, non stanca mai.

La recensione analizza Bastardi Senza Gloria, riconoscendo la maestria tecnica e lo stile inconfondibile di Tarantino, pur evidenziando un'eccessiva adesione ai suoi stilemi classici. L'ambientazione nazista aggiunge novità estetiche, ma il film non raggiunge la perfezione di opere precedenti come Kill Bill. Nonostante qualche retrogusto di già visto, resta un film di alta qualità che conferma l'importanza del regista. Scopri perché Bastardi Senza Gloria merita una visione attenta di Tarantino.

 L'illusione che il mondo dei cantautori non fosse finito. E invece lo è.

 Dylan morirà con un sacco di figli, amici miei, ma evidentemente nessun nipote.

La recensione riflette sul declino del cantautorato classico italiano attraverso l'album 'Manifesto Abusivo' di Samuele Bersani. Sebbene il disco contenga momenti di grandezza e sia tecnicamente ben realizzato, manca di immediatezza e anima. Bersani, pur evitando compromessi commerciali, sembra incapace di rigenerare un linguaggio cantautorale ormai in crisi. L'autore conclude con una nota malinconica sull'inevitabile trasformazione della musica d'autore. Scopri il nuovo album di Bersani e riflettiamo insieme sul futuro del cantautorato italiano.

 Uomo a cui non manca la voce, la chitarra, il "senso della canzone" e, in una parola, l'Arte.

 Un disco che carezza e non graffia mai, che accompagna e non infastidisce.

La recensione evidenzia come Colin Hay, ex voce dei Men At Work, presenti con American Sunshine un album soft, acustico e nostalgico. Pur non raggiungendo capolavori, il disco sa accompagnare con delicatezza, dimostrando la dignità artistica di Hay. Un lavoro piacevole che celebra la musica anni '80 senza forzature. Ascolta American Sunshine per un tuffo emozionante negli anni '80 con la voce autentica di Colin Hay.

 Per quasi tutti i critici un linguaggio peggiore, esecrabile, cattivo.

 Quel Vasco lì è altro. È linguaggio scorretto, canzoni parlate e a tratti bellissime.

La recensione analizza il live album 'Va Bene, Va Bene Così' di Vasco Rossi, sottolineandone il valore come momento di chiusura e apertura artistica. Il disco è apprezzato per il suo linguaggio diretto e provocatorio che ha segnato profondamente la musica italiana degli anni '80. L’autore evidenzia l’energia, la sincerità e la rottura con la tradizione del cantautorato classico. Non manca un confronto con altri autori e un elogio dell’impatto culturale dell’album live. Scopri il lato più autentico e provocatorio di Vasco con questo live storico!

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