The Punisher

DeRango : 1,09 • DeEtà™ : 7239 giorni

 "Troppo vacuo. Sarebbe stata una genialata PRIMA di Vespertine o Medulla, sarebbero sonorità coraggiose suonate 'allora' ma adesso no."

 "Una colonna sonora per un film stralunato e pretenzioso... un disco profondamente moscio, rarefatto e oserei dire vacuo."

La recensione analizza l'album Drawing Restraint 9 di Bjork, una colonna sonora sperimentale per un film del marito regista. Pur riconoscendo la fama della cantante, il testo sottolinea come l'opera risulti vacua, poco ispirata e di difficoltosa fruizione, priva di energia e innovazione rispetto ai suoi lavori precedenti. Il giudizio complessivo è negativo, descrivendo il disco come una fatica moscia e poco coinvolgente. Scopri se Drawing Restraint 9 di Bjork è davvero per te, leggi la recensione completa!

 Qui tutto è già stato detto (e li ringraziamo enormemente per questo) ma dov'è la novità?

 Meno genio e più artigianalità: darei un 4 a quello che rappresentano, ma un 2 al valore intrinseco dell'album.

La recensione critica l'album Takk dei Sigur Rós per la mancanza di vera innovazione musicale, pur riconoscendo il talento e l'atmosfera sofisticata. Secondo l'autore, le canzoni risultano troppo simili a quelle dei lavori precedenti e non giustificano il prezzo. Si auspica un futuro con maggiore originalità. Scopri la nostra critica dettagliata e valuta tu stesso il nuovo album di Sigur Rós.

 Venghino siòri al Festival Del Già Sentito, alla Fiera dello Scopiazzo, alla Sagra delle Orecche Gonfie... il Circo delle Citazioni è arrivato anche qui.

 Come dite, che l’avete già visto questo circo mille volte? beh, come non darvi torto... La musica "copia&incolla" fa sempre questo effetto.

La recensione critica i 22-20s per un album che sembra un collage di influenze già sentite e poco originale. Viene sottolineata la sensazione di trovarsi davanti a un rock giovanile derivativo, simile ai Libertines e altri gruppi noti, e una certa stanchezza verso il 'rock per giovani' copia-incolla. L'autore usa un tono ironico e pungente per evidenziare questa mancanza di freschezza. Scopri se i 22-20s valgono la tua attenzione nel panorama rock attuale!

 Brani triti e ritriti coi soliti giretti di DO, i soliti impasti vocali molto 60ies, qualche botta di suono moderno... un dischetto caruccio caruccio che piace tanto a grandi e piccini ma che in fondo non dice assolutamente nulla di nuovo.

 Ma qual è il progetto di questi freni di Torino? Cosa mi/ci vogliono dire? Perché un album così uguale a centomila già sentiti?

La recensione denuncia la mancanza di originalità e ispirazione nell'album 'Jack In A Box' dei Turin Brakes, definito un disco pieno di cliché e svolte già sentite. L'autore si interroga sul perché il gruppo sia riuscito a pubblicare ben tre album così monotoni, confrontandoli sfavorevolmente con i più creativi King of Convenience. Nonostante alcune buone intenzioni e rimandi a sonorità vintage, il risultato sembra poco incisivo e privo di un progetto chiaro. Scopri se 'Jack In A Box' dei Turin Brakes fa per te leggendo la recensione completa!

 Le canzoni scorrono via in maniera piacevole e soporifera, senza che nessuna si distingua per originalità dalle altre.

 La parola 'capolavoro' poi dovrebbe significare appunto il capo, la somma, l'apice, ma chissà perchè quando si scomodano i grossi nomi si tira fuori un capolavoro all’anno, mah!

La recensione analizza 'Chaos and Creation in the Backyard' di Paul McCartney come un album ben prodotto ma complessivamente sottotono. Le canzoni scorrono piacevoli ma senza originalità e senza raggiungere l'orecchiabilità dei suoi lavori passati. La critica mette in dubbio l'uso eccessivo del termine 'capolavoro' associato all'album. L'opera viene vista come un insieme di brani discrete, con qualche spunto di interesse, ma senza picchi memorabili. Scopri se 'Chaos and Creation in the Backyard' è l’album per te!

 Eccolo qui, affaticato e stanco, dietro l'inseparabile pianoforte, a tenere in piedi le fila di un album che, nonostante gli strombazzamenti del marketing, non è poi 'sto capolavoro annunciato.

 Per me è SOLO una gigantesca macchina di marketing/promozione e quant'altro messa in piedi ad hoc, guarda caso, a ridosso della morte avvenuta pochi mesi fa.

La recensione evidenzia come 'Genius & Friends' sia un album stanco e poco ispirato, più frutto di una strategia di marketing che di passione artistica. Nonostante le prestigiose collaborazioni, il disco appare ripetitivo e privo di novità. L'autore sottolinea la difficoltà di Ray Charles dovuta all'età e mette in dubbio la reale necessità di pubblicare l'album. Una critica severa ma rispettosa verso l'artista. Scopri perché questo album non convince, leggi la recensione completa!

 Venghino sìori al Festival Del Già Sentito, alla Fiera dello Scopiazzo, alla Sagra delle Orecchie Gonfie...

 Tutto già sentito, tutto già detto, un po’ Clash, un po’ Green Day o primi Pogues… Accomodatevi.

La recensione critica duramente l'album omonimo dei Libertines, sottolineando come il disco sia un concentrato di citazioni e imitazioni di band storiche come Smiths e Beatles. L'autore evidenzia la mancanza di creatività e originalità, definendo il risultato un 'circo delle citazioni' e un prodotto già sentito più volte. Nonostante alcune buone idee, l'album appare troppo derivativo per emergere veramente nel panorama musicale. Scopri se The Libertines meritano davvero la tua attenzione!

 NULLA che mi faccia accapponare la pelle, NULLA che mi faccia sobbalzare sulla sedia, NULLA che si avvicini minimamente al lavoro precedente.

 Sembra un disco più di maniera dove i nostri citano e ricalcano se stessi in una formula che ha portato loro un successo senza precedenti.

La recensione critica il quarto album di Massive Attack, 100th Window, definendolo una delusione rispetto al precedente capolavoro Mezzanine. Pur mantenendo alta la qualità sonora, manca di innovazione e tensione emotiva. L'autore vede l'album come troppo lineare e già sentito, con poche tracce capaci di emozionare davvero. Il disco è giudicato inferiore e forse segna l'inizio di un declino musicale del gruppo. Scopri le sfumature di 100th Window e confrontalo con Mezzanine!

 Musica ad alto tasso di ripetitività, con riff molli come una tavoletta di burro esposta al sole d'agosto.

 Peccato per la copertina, vero e proprio 'cult' della grafica anni '80, ripresa e riprodotta nei migliori libri del genere.

La recensione sottolinea la delusione per l'album That What Is Not dei P.I.L., definendo la musica noiosa, ripetitiva e poco ispirata. Nonostante la splendida copertina, l'opera non convince e risulta difficile da ascoltare più volte. L'autore esprime anche un forte disappunto verso il personaggio di John Lydon e la sua carriera post-Pistols, definendo l'album una 'truffa' del rock. Scopri se That What Is Not vale davvero la tua attenzione, leggi la recensione completa!

 La musica è assolutamente anonima e ripetitiva che serve solo da paliativo alla voce di Morrissey, unica stella a brillare in tanto ciarpame mascherato da canzoni.

 A raffica contro tutto e tutti, forte del personaggio mezzo fascio e mezzo checca che il nostro si è cucito addosso in tanti anni di militanza.

La recensione evidenzia come You Are The Quarry sia un album deludente, caratterizzato da musica anonima e ripetitiva che sostiene solo la voce di Morrissey. Le provocazioni liriche risultano forzate e non sufficiente a compensare le carenze musicali. L'autore sottolinea la distanza dalle tematiche emotive del passato, mostrando un Morrissey in declino. Nonostante l'apprezzamento critico generale, la recensione rimane scettica sull'effettiva qualità dell'album. Scopri se davvero Morrissey ha perso lo smalto leggendo la recensione completa!

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