pier_paolo_farina

DeRango : 9,02 • DeEtà™ : 6999 giorni

 La canzone vale l’acquisto dell’album.

 Patto è bravo a fare il Cocker, ma ‘sticazzi sembra raccontare il disco.

Bloodletting è un album postumo dei Boxer, band inglese attiva a metà anni '70, influenzata da jazz, blues e rock. La recensione evidenzia la malinconia evocata dall'ascolto, ma anche la bellezza e il valore delle performance di Mike Patto e Ollie Halsall. L'opera è composta da brani originali e cover, tra cui spiccano gli assolo chitarristici e le reinterpretazioni di classici. Non un capolavoro, ma un must per gli amanti della musica britannica anni '70. Scopri l'album Bloodletting dei Boxer e lasciati emozionare dalla sua anima unica.

 La loro bravura è stata mantecare di continuo queste 1+2=3 ispirazioni senza far emergere alcuna di esse in modo smaccato.

 Questi son dischi che necessitano di lunga assimilazione… professionalità e brillantezza saltano subito all’orecchio ma per cominciare ad apprezzare le melodie sono necessari ripetuti ascolti.

La recensione celebra il primo album del quintetto neo-progressive Cairo, evidenziandone la competenza musicale e la capacità di unire influenze come Yes, ELP e Kansas. Pur richiedendo ascolti ripetuti per apprezzarne appieno le complesse composizioni, spicca la suite finale "Ruins at Avalon Gate" per brillantezza e varietà. L'album è definito professionale e raffinato, ideale per appassionati di progressive. Scopri l'album Cairo e immergiti nel neo-progressive di qualità!

 Ne viene fuori una performance autenticamente esplosiva ed elettrizzante, niente a cui possano avvicinarsi i successivi lavori dal vivo pubblicati in carriera.

 L’Elton giovanotto è dinamite, un fiore sbocciato, anzi una santabarbara spalancata.

Elton John nel live in studio 17-11-70 mostra tutta la sua energia e talento giovanile. La performance, autentica e potente, contrasta con le opinioni negative su di lui e fa emergere la qualità del suo pianismo e voce. Un documento unico che riflette un anno decisivo della sua carriera. Ascolta 17-11-70 e scopri l’energia autentica del giovane Elton John!

 Un grazie di tutto anche al baffuto, poi barbuto, ora deceduto Gary Brooker, un grande.

 Ora che Brooker non c'è più, ascoltarlo sarà un’esperienza con un altro sapore, un pizzico di malinconia in più.

La recensione celebra l'album The Well's on Fire dei Procol Harum come una delle migliori produzioni del gruppo dopo gli anni d'oro. Il disco è apprezzato per la qualità compositiva e l'atmosfera elegante, favorita dalla riunione di Gary Brooker e Matthew Fisher. Pur con alcune tracce meno incisive, l'album evoca nostalgie profonde, soprattutto alla luce della recente scomparsa di Brooker. Un omaggio sentito a una carriera leggendaria. Ascolta The Well's on Fire e rivivi la leggenda di Procol Harum!

 "W la democrazia, finché dura."

 "Il contributo di McDonald al gruppo? Musicalità, musicalità assoluta!"

La recensione celebra Ian McDonald, recentemente scomparso, sottolineando il suo fondamentale contributo in 'In the Court of the Crimson King', capolavoro storico del progressive rock. Il disco emerge come esempio di creatività collettiva tra McDonald, Greg Lake e Robert Fripp. L'autore evidenzia l'importanza dell'album e la qualità musicale senza dimenticare le fragilità artistiche di McDonald nella sua carriera solista. Un tributo sentito a un musicista dal talento autentico e duraturo. Scopri la magia di King Crimson e onora il talento di Ian McDonald ascoltando questo capolavoro.

 Il basso nodoso e perfetto di Dave Schools tiene coesi i solisti in una jam psichedelica da spavento.

 Southern rock morbido e rotondo come in Europa non saremo mai capaci di fare.

Il disco Ball dei Widespread Panic del 2003 è un lavoro ricco di atmosfere Southern rock e psichedeliche con influenze di Santana e sonorità anni '70. La recensione mette in luce la qualità degli arrangiamenti e la coesione del gruppo, pur segnando il passaggio delicato tra i chitarristi Houser e McConnel. Brani come 'Nebulous' e 'Meeting of the Waters' evidenziano la capacità della band di creare momenti ipnotici e coinvolgenti. Un album da scoprire e amare per gli appassionati di rock americano. Ascolta Ball e lasciati trasportare dal groove unico dei Widespread Panic!

 La media qualitativa è altissima, non ci sono fillers ed il suono, la produzione, la varietà, la libertà espressiva hanno il vento in poppa.

 Risultato finale: una figata!

La recensione esamina 'Til the Medicine Takes', sesto album dei Widespread Panic, evidenziandone la poliedricità e la qualità artistica. Il disco alterna momenti funk, rock blues e country, mostrando grande libertà espressiva e una produzione curata. Con una line-up solida e arrangiamenti vari, la band conferma la sua maturità senza ricorrere a brani di riempimento. È un lavoro robusto e coinvolgente, apprezzabile sia dagli appassionati di musica americana sia dai cultori delle jam band. Scopri l'energia unica di 'Til the Medicine Takes' dei Widespread Panic!

 Una formazione di mirabile qualità media, una perla nascosta qui in Italia, un privilegio conoscerli a fondo.

 In meno di quattro minuti il ritmo cambia una dozzina di volte fra tre o quattro soluzioni diverse, e insomma non ci si annoia di certo.

La recensione esamina il quinto album 'Bombs & Butterflies' dei Widespread Panic, evidenziandone la qualità media elevata e l'evoluzione stilistica rispetto al disco precedente. Si apprezza l'equilibrio tra rock, funk e ballate southern rock, con particolare menzione degli arrangiamenti e della performance degli strumenti. Pur non superando il secondo album, resta un lavoro solido e rappresentativo della band. Scopri ora l'universo musicale di Widespread Panic con 'Bombs & Butterflies'!

 La nuova produzione fa suonare i Widespread leggermente più mainstream, più gruppo sudista fra i tanti che ensemble votata al groove.

 Il meno interessante lavoro dei Panic sin qui, e forse in assoluto. Ciò non vuol dire che non sia più che dignitoso.

Il quarto album dei Widespread Panic, Ain't Life Grand (1994), presenta un suono più duro e meno funk dovuto al cambio di produttore. La voce del tastierista John Hermann appare debole rispetto a John Bell, che rimane il punto di riferimento vocale. Il disco si sposta verso un rock sudista più mainstream, perdendo parte della spontaneità e delle jam psichedeliche tipiche del gruppo. Alcuni brani emergono per interesse melodico, ma nel complesso l'album risulta meno memorabile rispetto ai precedenti. Scopri l'evoluzione rock dei Widespread Panic con Ain't Life Grand!

 «“Pleas” è dotato di un’eccelsa e memorabile melodia, pur poggiata su accordi ordinari: un must dal vivo.»

 «Che bravi!»

Everyday, il terzo album dei Widespread Panic, offre un mix di rock blues e funk arricchito da assoli di chitarra e tastiera. La band consolida la formazione e si distingue per melodie memorabili e brani intensi come "Pleas" e "Pickin’ Up the Peaces". L'album è un must per gli amanti del rock dal vivo, nonostante qualche eccesso in lunghezza su alcune tracce. Scopri l'energia dal vivo dei Widespread Panic con Everyday!

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