Voglio fare giustizia con questa mia recensione, una volta per tutte, ad uno degli album più criticati e bistrattati della storia della musica.

I Metallica tornano dopo ben cinque anni di assenza dal successo clamoroso ed inaspettato del Black album del 1991, disco che trasformò i quattro da band Thrash conosciuta ed apprezzata solo in ambito Metal a gruppo popolare e famoso in tutto il mondo. Molti fan di vecchia data già ai tempi li criticarono per il loro allegerimento del sound ma comunque ad inizi anni novanta i Metallica erano una band intoccabile e simbolo dell'audience metal al pari degli Iron Maiden. In questo lungo periodo di attesa vengono scritti moltissimi brani che inizialmente sarebbero dovuti finire in un doppio cd ma poi l'idea viene declinata. Nel giugno del 1996 finalmente il nuovo lavoro targato Hetfield e soci vede la luce. Tutti si aspettavano un disco sulla scia del precedente ed in pochi speravano  un ritorno alle sonorità di "Master of puppets", ma nessuno avrebbe mai pensato che i Metallica pubblicassero un album come "Load", così estraneo dai suoni Heavy/Thrash a cui avevano abituato tutti fino a quel momento. Il nuovo lavoro fu un vero shock per fan e critica musicale che subito accusarono il gruppo di essersi venduto, di aver pubblicato un album pop commerciale solo per fare soldi, dei capelli corti, dei vestiti e chi più ne ha più ne metta. I Metallica da band culto divenirono buffoni continuamente derisi dall'audience metal ed incensati da MTV.

Ora, in quegli anni si era creata una situazione davvero paradossale e ridicola che è andata ad inficiare molto sul vero valore di "Load", che fondamentalmente si tratta  dell'album più sperimentale della loro carriera, dove giustamente come tutti i più grandi artisti, hanno cercato di spingersi oltre i loro normali standard per mantenersi creativi e rimanere ancora a livelli altissimi. L'album riesce nell'intento, con la sua ottima miscela di Blues, Hard Rock, Country, Metal e Progressive, pur allontanandosi totalmente da tutte le precedenti release e rimane l'ultimo grande disco dei Metallica.

Si passa da pezzi dalla struttura semplice, quasi pop, come la cupa "Until it sleep" o la curiosa "Hero of the day" a veri e propri gioiellini come "Bleeding me", ipnotica e suggestiva dale mille sfaccettature(la migliore del disco e uno dei più bei pezzi mai scritti dai Metallica) che non ti fa pesare minimante gli 8 minuti di ascolto. Altra pietra miliare è la conclusiva "The Outlaw Torn", la traccia più metal del disco, epica ed allo stesso tempo opprimente e cupa. Piacevole e rilassante la ballata "Mama said" e molto belle "The house Jack built" e "Wasting my hate" con il loro andamento Blues/Hardrock.

Certo il resto dei brani è molto scadente ("Cure", "Poor twisted me" e "King nothing" sono obbrobri inqualificabili) e possiamo dire quindi che il disco non è costante però merita più di una risicata sufficienza solamente per i brani sopra citati.

Dopo le critiche  relative a Load e seguito i Metallica tornano nel 2003 con un disco ridicolo già a partire dal nome "St anger" e pensando di aver tirato fuori un nuovo"And Justice for all" (visti i suoni ciofeca fatti propositamente) cercano di riconquistare i fan, ma ricevono solamente vagonate di nuovi insulti. Tra poco dovrebbe uscire il disco nuovo, ma dalle dichiarazioni della band mi sa che all'ascolto mi farò grasse risate, poi tutto può essere...

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