Questo cd è diventato subitissimo il mio cd preferito perché sono rimasto subito affascinato dall'atmosfera demoniaca e sanguinolenta.

 Qui seriamente ragazzi, non si gioca; è piena di contenuti e di testi intelligenti e mai banali che sono poi una caratteristica di tutto il genere metal.

La recensione celebra il ritorno potente e oscuro dei Morbid Angel con l'album 'Illud Divinum Insanus'. Nonostante l'assenza del leggendario batterista Pete Sandokan, il disco si distingue per atmosfere sataniche, velocità, e testi profondi. Le tracce sono descritte come massacranti e infernali, capaci di lasciare un'impressione duratura agli amanti del metal estremo. Un album consigliato per chi cerca sonorità aggressive e contenuti non banali. Ascolta subito il ritorno demoniaco dei Morbid Angel e immergiti nel metal più estremo!

 Sidi Mansour è un brano che vi esalterà qualunque sia la vostra condizione al momento dell'ascolto, impossibile resistergli.

 Uno dei migliori dischi usciti nel 1994, peccato che se ne siano accorti in pochi.

Sidi Mansour di Cheikha Remitti è un album che unisce la vibrante tradizione del rai con sonorità rock, funk e sperimentali. La collaborazione con musicisti leggendari come East Bay Ray, Flea e Robert Fripp dona una freschezza unica a questo disco del 1994. Le ritmiche ipnotiche e la voce potente di Cheikha offrono un'esperienza sonora autentica e coinvolgente. Un'opera che celebra l'incontro di culture diverse con grande maestria e originalità. Poco apprezzata all'epoca, rimane oggi un capolavoro riconosciuto. Scopri l'epica fusione di rai e rock con Cheikha Remitti adesso!

 Il sound è ottimo, curato, jazzy, rilassante e (tenetevi forte perché arriva la bomba!) c'è pure il basso leggendario di Ron Carter a pompare in "Verses from the Abstract".

 Finalmente possiamo goderci un po' di rap fatto da gente simpatica e non come quegli scassa minchia dei rapper da MTV.

La recensione celebra l'album The Low End Theory di A Tribe Called Quest come un capolavoro di jazz-rap dagli anni 90. Si evidenzia il talento di Q-Tip e Phife, la produzione di Ali Shaheed e la presenza iconica del basso di Ron Carter. L'album si distingue per un approccio originale e rilassante, accessibile anche a chi non comprende appieno l'inglese o lo slang. Viene consigliato di ascoltare tracce come "Jazz (We've Got)", "Excursions" e "Butter". Ascolta The Low End Theory e scopri il jazz-rap che ha fatto la storia!

 A Dramatic Turn Of Events è un cd a forma di cerchio, dal diametro di svariati millimetri e non molto spesso, con il buco in mezzo tipico di molte cose quali ad esempio i cd stessi, le ciambelle che riescono e l'ozono.

 Se ci fosse stato scritto Iron Maiden quello sarebbe stato un cd degli Iron Maiden, poi tu come glielo spieghi a un fan degli Iron Maiden che dentro ci sono i Dream Theater? Ci rimane male.

La recensione prende in giro con ironia i dettagli più scontati e banali della confezione del cd 'A Dramatic Turn of Events' dei Dream Theater, mescolando descrizioni dissacranti e originali. L'autore evidenzia la continuità e la tradizione della band, pur senza addentrarsi in un'analisi musicale approfondita. Il tono non è né entusiasta né critico, ma piuttosto giocoso e sarcastico. Scopri con ironia il nuovo album dei Dream Theater, leggendo questa recensione unica!

 A me i Dream Theater piacciono, infatti li mangio.

 Ti ho pensata tutta la notte e sono giunto alla conclusione che era meglio se dormivo.

La recensione non prende sul serio l'album "A Dramatic Turn Of Events" dei Dream Theater, ammettendo di non averlo ascoltato. L'autore riempie il testo con battute e SMS sensuali, mostrando una vena ironica e irriverente. Non fornisce analisi musicali o opinioni reali sull'opera, ma diverte con il suo umorismo fuori tema. Scopri l'album e forma la tua opinione su Dream Theater!

 Peggio di così, non è possibile fare, ne converrete ...

 Essere o non essere, questo è il dilemma! - Ar cane??? E chi se l’incula er cane!

La recensione utilizza un aneddoto ironico per esprimere una forte delusione verso l'album 'A Dramatic Turn Of Events' dei Dream Theater. Con sarcasmo, l'autore sottolinea quanto l'opera sia, a suo avviso, un fallimento, senza entrare in dettagli tecnici o analitici. Il tono generale è di disappunto e critica tagliente. Scopri perché questa recensione è così tagliente, leggi ora!

 Oh. Altrimenti mica me lo spiegate comeche fate senpre a critircare questo inmenso gruppo - anche elettrogieno - di aglieni musicali proveniente dal profondissimo spazio profondo.

 Qua c’è tanta, anche se c’è chi dice anche troppa, di quella musica musicata alla perfezione che non se sentiva così già dal disco prima di questo.

La recensione celebra con tono provocatorio e appassionato l'album 'A Dramatic Turn Of Events' di Dream Theater, sottolineando la straordinaria tecnica e il virtuosismo musicale del gruppo. L'autore difende con forza la qualità del disco e il contributo del nuovo batterista Mike Mangini, sfidando le critiche superficiali. La musica viene definita un'esperienza autentica, potente e elettrizzante. Ascolta ora l'album e lasciati travolgere dal virtuosismo di Dream Theater!

 "I Pylon mi facevano ballare, mi facevano 'sballare'."

 "La scaletta ondivaga di questo ciddì, fra hit cinefile di film mai girati e proto-electro, metaforizza il disincanto verso una società che dimentica i propri eroi."

La recensione esplora l'album 'Chomp More' dei Pylon, simbolo underground degli anni '80, capace di evocare forti emozioni e nostalgie. Viene descritto come un mix originale di wave, punk e proto-electro, capace ancora oggi di coinvolgere e ispirare. La narrazione emotiva collega la musica a ricordi personali, sottolineando l'importanza della band nel panorama alternative. Un'ode a un gruppo ristretto ma influente, spesso dimenticato dalle mode passeggere. Ascolta 'Chomp More' e riscopri l'energia autentica dei Pylon!

 Uno dei testi più belli, poeticamente profondi, sinceri e commoventi nell’intera storia del Rock e del Pop contemporaneo.

 Frasi ellittiche, sospese, ermetiche si susseguono come in un incubo fra cinque strofe che trasudano disperazione autentica.

La recensione celebra 'That’s Entertainment' dei The Jam come un capolavoro lirico profondo, con un testo poeticamente intenso e una musica essenziale. La canzone, pubblicata nel 1980, racconta con ironia amara e malinconia la vita della classe operaia inglese, lontana dai cliché del punk dell’epoca. Paul Weller crea un ritratto vivido e autentico di alienazione urbana, ma lascia spazio a un messaggio di speranza umano e sensibile. Un omaggio sentito a una band unica e tuttora influente. Ascolta 'That’s Entertainment' e immergiti nel capolavoro dei The Jam.

 Potrei suonarlo anch’io, sbatterlo in faccia ai fighetti che alla festa del Liceo ci mostreranno quali e quante scale-pentatoniche hanno imparato quest’anno.

 Il basso di “Solitary Hiro” è un latrato-frustrante che smuove la mia inerzia.

La recensione intreccia ricordi personali del 1993 con l'ascolto dell'album 'The Pigeon Is The Most Popular Bird' dei Six Finger Satellite, un gruppo post-punk di Rhode Island. L'autore evoca atmosfere di gioventù fatta di cassette, biciclette e cinismo giovanile mentre apprezza le sonorità ruvide e dissacranti della band. Il testo esplora la frustrazione e disillusione adolescenziale con una lente nostalgica e affettuosa verso la musica underground dell'epoca. Scopri l'album cult dei Six Finger Satellite e rivivi l'atmosfera degli anni '90!

 Nessuno potrà dire che non voglio aiutare questi poveri DT: hanno solo 119 recensioni e non è giusto!

 PS: spargo un po' del seme della corruzione... se mi fate vincere vi prometto foto autografata con maglietta bagnata!

La recensione si presenta con un tono ironico e leggero, elogiando la popolarità di Dream Theater sul sito ma senza approfondire in modo tradizionale le qualità del disco. Vengono citati numeri di recensioni e confronti con altri gruppi storici, accompagnati da battute e un approccio poco serio, rispecchiando un giudizio complessivo moderato (3 su 5). Scopri l'album e leggi altre recensioni con un tocco di ironia!

 La musica è cambiata per un brano diretto dell’effimera durata di 9 minuti scarsi, di cui appena 7 strumentali.

 Con questo album di soli 77 minuti mi hanno aperto gli occhi... è come se avessero scoperto una nuova nota musicale da inserire nel pentagramma.

Ilfreddo offre una recensione ironica e personale di A Dramatic Turn Of Events, album di Dream Theater che segna una netta evoluzione musicale. Con una disamina traccia per traccia, evidenzia il mix di melodia, tecnica e originalità, valorizzando soprattutto il nuovo batterista Mike Mangini e i passaggi più riusciti. Pur riconoscendo qualche brano meno convincente, conferma che l’album rappresenta una nuova era per la band di progressive metal. Scopri la nuova epoca di Dream Theater con A Dramatic Turn Of Events!

 Un tripudio di Fender, Gibson e Stratocaster, si susseguono assoli di chitarra e batteria assolutamente stratosferici.

 Questi signori con i capelli bianchi ... non hanno perso capacità tecnica, né creatività e soprattutto non hanno perso la voglia di far musica ai massimi livelli.

La recensione racconta un evento unico ad Assemini in cui otto leggende del rock si sono riunite per una serata memorabile. Nonostante l'età e le difficoltà, la performance è stata tecnicamente eccellente e coinvolgente. L'autore esprime grande entusiasmo per la musica, l'atmosfera e la qualità dello spettacolo. Un concerto che ha suscitato emozioni intense e ha dimostrato che i grandi nomi del rock conservano passione e talento. Non perdere l'occasione di vivere la magia delle leggende del rock dal vivo!

 Lester Ballard è solo, nella wilderness, un lercio fascio di nervi, misantropia e polvere da sparo, puro istinto, il cinismo incarnato.

 Non leggete Figlio di Dio se avete paura del vostro fratello, perché potreste scoprirvi disobbedienti ai dogmi nel non riuscire a perdonare.

La recensione esplora 'Figlio di Dio' di Cormac McCarthy, un romanzo breve dal tono crudo che racconta la vita inquietante e nichilista di Lester Ballard, emblema di una società rurale americana corrotta e violenta. Con uno stile lirico e asciutto, McCarthy dipinge con sobria poesia la natura e l'animo umano, senza offrire consolazioni morali, ma con un impatto potente e inquietante. Scopri il lato oscuro dell'America con questo romanzo intenso di McCarthy.

 Parachute appartiene a quella categoria di album forse "minori", composti in un’epoca dove valeva lo sforzo di spendere dei soldi per un 33 giri.

 Phil May più che cantare in alcune parti sembra declamare il suo dolore, vero o presunto che fosse.

Parachute dei Pretty Things è un album concettuale che unisce una prima parte acustica e nebulosa a una seconda parte elettrica e più aggressiva. Nonostante i limiti produttivi, l’opera trasmette una forte carica emotiva e riflette le atmosfere post-Woodstock e le disillusioni dell’epoca. Phil May declama il dolore e la speranza in tracce che vanno dal folk psichedelico a divagazioni jazzate. Un gioiello nascosto del rock inglese anni ’70. Ascolta Parachute per scoprire un capolavoro nascosto del rock inglese!

 "E’ un sogno: noi tutti soffriamo dei lati provvisori dei nostri amori, e questo film ci faceva appunto sognare di amori eterni."

 "Jules e Jim mette in scena un conflitto fra vita reale e la ricerca romantica del sentimento assoluto."

Jules e Jim, film iconico di François Truffaut, esplora i temi dell'amore eterno e dell'amicizia attraverso un intreccio narrativo che mescola Nouvelle Vague e film di costume. Pur manifestando alcune difficoltà di adattamento, il film risplende per le sue interpretazioni, soprattutto quella di Jeanne Moreau, e la sua rappresentazione complessa delle relazioni umane. Il regista riflette sulla natura dell'amore come conflitto tra idealismo romantico e realtà quotidiana. Scopri il classico intramontabile di Truffaut e lasciati avvolgere dalla magia di Jules e Jim.

 Ero raggiante, il mio umore era altissimo tanto che mi sentivo ON THE BACKS OF ANGELS, così già progettavo di costruire i miei BRIDGES IN THE SKY...

 Neppure la mia OUTCRY alla cassa riesce risolvere nulla, tanto che quando spiego quanto accaduto, 'na vecchia mi dice.

La recensione narra con ironia un'esperienza personale legata al concerto di Dream Theater, usando i titoli delle canzoni dell'album come metafore. Nonostante l'entusiasmo iniziale, la serata finisce male a causa della perdita dei biglietti. Il testo miscela creatività e umorismo in un racconto originale e divertente, piuttosto che concentrarsi sull'analisi musicale stessa. Scopri un modo originale e divertente di raccontare un'esperienza live con Dream Theater!

 «You Well-Meaning Brought Me Here è semplicemente una pietra miliare: oltre il folk, un art-pop di raffinatezza unica ed irripetibile.»

 «Un viaggio musicale che parte dal mito della creazione e si conclude con una dolce e magnetica rappresentazione della morte e rinascita.»

L'album "You Well-Meaning Brought Me Here" di Ralph McTell è un raffinato concept folk del 1971, arricchito da collaborazioni con membri della band di Elton John. Il disco esprime temi profondi come la creazione, l'amore, la guerra e la morte, con melodie eleganti ed orchestrazioni evocative. Spesso sottovalutato, rappresenta invece il massimo apice creativo del cantautore inglese, un'opera di rara bellezza e originalità. È un viaggio musicale che unisce leggerezza e profondità senza rinunciare a un sound immaginifico e suggestivo. Ascolta ora questo capolavoro folk di Ralph McTell e scopri un tesoro nascosto della musica anni '70!

 «il protagonista... un passato da cui vuole volontariamente distaccarsi ed una colpa che non lo rende meno negativo»

 «Truffaut ci regala un altro personaggio fondamentale»

«Tirate sul pianista» è il secondo film di François Truffaut che, abbandonando il biografismo del debutto, esplora il noir con toni malinconici e una narrativa a flashback. Il film emerge per la forte caratterizzazione emotiva del protagonista interpretato da Charles Aznavour, e per il modo in cui intreccia amore, solitudine e tensione criminale in un contesto parigino notturno. Nonostante qualche frammentazione narrativa, il film resta un tassello fondamentale nella carriera del regista e nella nouvelle vague francese. Scopri l'intensa fusione di noir e emozione nel capolavoro di Truffaut!

 "La corsa di Antoine verso la spiaggia ed il mare sconfinato costituisce tanto l’inizio di una libertà desiderata quanto la presa di conoscenza del dramma di cui essa è intrisa."

 "Truffaut come un regista, uno scrittore per immagini, fortemente calato nella tradizione, per certi versi condizionato da essa nell’impostazione del soggetto, nello svolgersi della trama e nella sua conclusione."

I quattrocento colpi, esordio di François Truffaut, segna l'inizio della nouvelle vague francese con un linguaggio che unisce modernità e profondo legame con la tradizione. Il film racconta la crescita di un giovane ragazzo, Antoine, attraverso una narrazione intensa e poetica. La pellicola si distingue per l'uso espressivo del bianco e nero e per la capacità di catturare la complessità della libertà personale e della solitudine. Interpretato magistralmente da Jean-Pierre Léaud, il film resta un classico intramontabile. Scopri l'inizio della nuova ondata del cinema francese con 'I quattrocento colpi' di Truffaut!