Il Comunismo non esiste in natura, e non esiste, di regola, nella cultura degli esseri umani.

 Il successo delle forze politiche di destra si fonda su un richiamo implicito agli istinti egoistici che suggeriscono agli individui di essere forti e indipendenti.

La recensione offre un'analisi critica e ragionata del Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels, evidenziandone le contraddizioni tra utopia e realtà. Sottolinea l'innato egoismo umano come ostacolo al comunismo e discute come la realizzazione pratica del comunismo richieda uno Stato totalitario. L'autore mette in guardia dai rischi non considerati dagli autori, riflettendo inoltre sulle implicazioni storiche e politiche nelle società comuniste e occidentali. Scopri la complessità del Manifesto del Partito Comunista con questa analisi approfondita.

 La quiete, seguente l’imponente tempesta che inabissa le ultime note, invita l’ascoltatore al riposo e alla riflessione.

 Una delle vette incontrastate di tutta la carriera compositiva di Fabio, dove una continua metamorfosi ritmica si snoda attraverso sinuose spire melodiche.

L'album d'esordio di Höstsonaten, guidato da Fabio Zuffanti, si distingue per la sua complessità e un sound progressivo ricco di atmosfere neoclassiche e simboliste. Pur con qualche incertezza vocale e scelte musicali azzardate, l'opera si rivela affascinante e ambiziosa. L'ispirazione artistica da Gustave Moreau e il forte legame con la tradizione prog arricchiscono l'ascolto. La suite centrale di 40 minuti è il cuore pulsante del disco, coronata da momenti di intensa emozione. Ascolta Höstsonaten per un viaggio sonoro tra arte e musica progressiva.

 Finalmente sabato sera! Vado al cimitero...

 La senti la tua vita in quelle note? Che io possa morire urlando, la senti???!?

La recensione esprime un forte impatto emotivo causato dall'album Faith Divides Us - Death Unites Us dei Paradise Lost. Con toni intensi e profondi, viene evidenziata la pesantezza delle composizioni e la maestria tecnica del gruppo, soprattutto nei riffs e nelle atmosfere cupe tipiche del death-doom. Nonostante alcune esitazioni iniziali, l'album viene considerato un capolavoro che colpisce l'anima e porta a riflessioni profonde. La recensione è intrisa di metafore e dialoghi che ne esaltano l'efficacia e il coinvolgimento personale. Ascolta Faith Divides Us - Death Unites Us e immergiti nel metal più oscuro!

 "Il progressive è un interminabile carovana artistica dove l'interpretazione ha sempre avuto il medesimo valore della musica dalla quale è scaturita."

 "Pascale, con il suo sorriso contagioso, allieta e rasserena gli animi di chi crea e propone l'arte."

La recensione esalta l'album "Postaeolian Train Robbery" dei COS come uno dei momenti migliori del progressive rock belga degli anni '70, grazie alla particolare voce di Pascale De Trazegnies e a arrangiamenti ricchi di energia e raffinatezza. L'opera viene collocata nel contesto del Canterbury sound, sottolineandone l'originalità e il valore storico. Inoltre, viene lodata l'edizione Musea che arricchisce il disco con tracce vintage della fase 'Classroom'. Un viaggio musicale che unisce poesia, teatralità e strumentalità in maniera coinvolgente e unica. Ascolta l'album e lasciati trasportare nel mondo unico del progressive rock dei COS!

 La voce di Kylinn Lunsford ricorda terribilmente quella di Kim Gordon in questo Human Taste.

 Tutto il resto è Rumore, primitivo, ossessivo e semplice Rumore.

La recensione descrive 'Human Taste' dei Little Claw come un album che trasmette una sensazione di caos urbano e rumore primitivo, accompagnato da una voce femminile che ricorda Kim Gordon. L'opera si muove tra un blues acido e un noise low-fi semplice e ossessivo, evocando l'alienazione e la confusione tipica di una metropoli come Milano. Il giudizio è moderato, fissato a 3 stelle, con un invito a godersi l'ascolto a prescindere dai gusti convenzionali. Scopri il caos sonoro di Human Taste dei Little Claw, ascolta ora!

 Le ho spiagto che i BMTH spaccano, fanno Grindcore, che è un genere musicale che fa andare le grancasse a 3000, si sente gente vomitare, e lo si ascolta ad un volume mooolto alto.

 Morale della storia: Di mamma c'è ne solo una tutte le altre son nessuno

La recensione racconta con ironia e aneddoti familiari l'impatto che l'album Suicide Season dei Bring Me The Horizon ha avuto sull'autore e sua madre. Descrive il genere grindcore con passione e sorpresa per la giovane età del cantante vegetariano. Nonostante la difficoltà di apprezzare la musica estrema, l'album viene definito molto bello e aggressivo, con brani che scorrono bene. Ascolta Suicide Season e scopri il potente grindcore dei Bring Me The Horizon!

 E poi ci sono i Justice. Fanno un ciddì che va già benissimo, ed esagerano con un live perfetto che pesta sei volte tanto.

 La penuria è tornata a battere cassa. Dù dè dì ei en sì ì, that's how you make it right.

La recensione celebra il disco 'A Cross The Universe' di Justice come un raro esempio di Big Beat autentico e potente, ideale per l'ascolto da camera. Pur delineando alcune criticità tecniche nel suono degli artisti simili, il live degli Justice è definito superiore e coinvolgente, con un mix perfetto e una forza musicale che rievoca classici come Homework. Il disco incontra una domanda forte, soddisfacendo chi cerca groove e semplicità produttiva. Scopri ora il sound potente di Justice e immergiti nel vero Big Beat da camera!

 "Sei tu l'angelo azzurro, quell'azzurro non mi piace, la tristezza... Balsamo."

 "C'era questa ragazzina figlia di parenti italoamericani... Fui ossessionato da questo brano di Umberto Balsamo intitolato 'L'angelo azzurro'."

La recensione esplora l'album 'Malgrado tutto... L'angelo azzurro' di Umberto Balsamo, evidenziandone le atmosfere malinconiche e il richiamo battistiano. L'autore condivide un ricordo personale di giovinezza legato alla canzone 'L'angelo azzurro', proponendo un'interpretazione emotiva e nostalgica. Il testo sottolinea la risonanza del brano nella cultura italiana degli anni '70 e l'importanza sentimentale per l'autore. Scopri l'emozione nascosta dietro 'L'angelo azzurro' di Umberto Balsamo!

 Dal quel giorno la mia vita cambiò, non glielo diedi mai più indietro.

 Chi era marco? Tutto quello che voi vorreste essere.

Questa recensione racconta la trasformazione personale dell'autore grazie all'incontro con l'album 'In On The Kill Taker' dei Fugazi. Attraverso aneddoti giovanili e il confronto con un amico appassionato, emerge il valore di un disco ruvido e autentico che sfida le mode musicali dell'epoca, diventando simbolo di autenticità e passione. Scopri il potere di 'In On The Kill Taker' e lasciati contaminare dalla sua energia!

 Mi piace. Non lo posso negare; è una sensazione capace di appagarmi.

 Quella società ci ha fottuto di quella poca intimità che ancora avevamo.

La recensione esplora il conflitto interiore dell'autore tra desiderio di espressione personale e la realtà narcisistica dei social network. Critica la società dell'apparire, evidenziando come il bisogno di approvazione online abbia sostituito l'intimità e il valore autentico. Non manca un apprezzamento per Debaser come spazio culturale che consente la condivisione di opinioni sincere. Il testo è una riflessione sincera e autocritica sull'uso dei mezzi digitali e il proprio ruolo in essi. Scopri come il narcisismo digitale influenza la cultura e il nostro rapporto con i social.

 Quale migliore occasione quindi, se non quella del concerto a Cagliari?

 GRAZIE Marco Carta, gran bel concerto!

La recensione racconta il concerto di Marco Carta a Cagliari, trasformato in un'occasione di raccolta fondi per Lorenzo, un bambino con grave disabilità. Nonostante difficoltà organizzative con il manager e la sicurezza, l'evento ha emozionato e dato visibilità ad una causa importante, grazie alla passione dei fan e l'impegno del cantante. La partecipazione e il concerto sono stati valutati molto positivamente, anche se con qualche problema di comunicazione. Scopri come la musica può fare la differenza, sostieni progetti di solidarietà come quello di Lorenzo!

 Il giovane lussemburghese rilancia con quello che probabilmente è da ritenere, ad oggi, il suo capolavoro.

 I fiori inviati dall’esilio dal giovane artista narrano e testimoniano una cruenta lotta interiore, volta alla difesa della propria integrità in un mondo cannibale ed invertebrato.

Jerome Reuter, con il quarto album "Flowers From Exile", centra finalmente la propria maturità artistica, distaccandosi dalle fonti neo-folk tradizionali per proporre un'intensa riflessione sul tema della guerra civile spagnola e dell'esilio. L'album è un concept coerente e profondamente cantautorale, impreziosito da un'eccellente formazione musicale e da riferimenti personali e letterari. La qualità del suono e la poesia delle liriche lo confermano come una pietra miliare del genere. Scopri ora l’intensità e la poeticità di Flowers From Exile, il capolavoro di Rome.

 Per mantenere la sanità mentale non c'è niente di meglio di una giornata devastante, una tazza di tè fumante, un caminetto acceso, una poltrona e una copia del Finnegans Wake.

 Se l'avanguardia è avanguardia, Finnegans Wake ne è il quadrato del quadrato.

La recensione celebra Finnegans Wake come un capolavoro avanguardista e una pietra miliare della letteratura mondiale. Descrive l'esperienza di lettura come un rituale intenso, immerso nella complessità e nella ricchezza linguistica dell'opera. L'autore sottolinea la difficoltà ma anche la brillantezza dell'opera, evidenziando la sua unicità e il legame profondo con la città di Dublino e la tradizione letteraria. Scopri il genio di Joyce leggendo Finnegans Wake, preparati a un viaggio letterario unico!

 Il filo conduttore dell’album è cristallizzato in una costante e malcelata malinconia, un impeto trattenuto dalla saggezza.

 Yoh Ohyama è riuscito a fondere due anime musicali così differenti in un connubio sognante e ricco di calde sfumature bucoliche.

La recensione analizza 'Marching Grass on the Hill' di Asturias, un album prog acustico che unisce elementi neoclassici con atmosfere malinconiche. L'autore, Yoh Ohyama, fonde differenti anime musicali in un delicato equilibrio, dando vita a un lavoro intenso e raffinato, anche se a tratti troppo pesante. La musica si caratterizza per ricchezza strumentale e una profonda introspezione emotiva, paragonata a un viaggio spirituale. Scopri l’intensa atmosfera malinconica di Asturias e lasciati trasportare dalla loro musica unica.

 Adele è fragile ma non debole, romantica ma non vanesia, impressionabile ma non idiota.

 Truffaut legge fra le righe del diario di Adele per scoprire quanta angoscia può celarsi dietro la perdita di una sorella.

La recensione analizza il film di François Truffaut su Adele Hugo, figlia di Victor Hugo, interpretata magistralmente da Isabelle Adjani. Il racconto combina finzione e realtà per esplorare il dolore, l'amore e la follia di un personaggio fragile ma intenso. Attraverso un'approfondita psicologia e una regia raffinata, il film restituisce dignità storica e poetica a una figura dimenticata. La sofferenza interiore di Adele emerge con grande umanità e delicatezza, offrendo un dramma coinvolgente e toccante. Guarda il film e scopri la struggente storia di Adele H.

 "Forse perché quello che veramente conta non è gridato, 'Les Poetes'..."

 "'Adieu' tutto strumentale è come un bacio, sensuale e morbido, un abbraccio, carico di speranza e di vita..."

Il disco 'A Leo' di Roberto Cipelli rende omaggio al poeta e musicista Leo Ferré con atmosfere intime e struggenti. Il progetto unisce la raffinata tromba di Cipelli, il supporto di un quintetto jazz e la voce calda di Gianmaria Testa. Le tracce evocano emozioni profonde, iniziando con struggenti melodie strumentali e lasciando un senso di speranza e dolce nostalgia. Un lavoro raffinato e appena scoperto, che merita attenzione. Ascolta ora 'A Leo' di Roberto Cipelli e lasciati emozionare dal jazz poetico.

 Ogni singolo momento è per sempre?

 Una sorta di sospensione temporale, una pausa che a volte amo concedermi per ritagliarmi un angolo fuori dal caos e dalla fretta impietosa di sempre.

Il breve EP 'A Short Break' di Robert Wyatt propone cinque tracce delicate e minimaliste, registrate interamente dal musicista nel 1992. Caratterizzato da atmosfere malinconiche e un uso sobrio degli strumenti, l’album assume le sembianze di un viaggio introspettivo, simile allo sfogliare un vecchio album fotografico. Nonostante la brevità, il lavoro è una perla che offre una pausa significativa e poetica lontano dal caos quotidiano. Un’opera che si discosta dal predecessore mantenendo toni soffusi e riflessivi. Ascolta 'A Short Break' e concediti una pausa musicale suggestiva.

 Premiato dalla critica discografica come migliore album rock dell’anno (anche davanti ai Police, eh!)

 Con gli Stormy Six possiamo tranquillamente parlare di creatività pura.

Macchina Maccheronica degli Stormy Six del 1980 rappresenta una fase di transizione verso l'elettronica mantenendo influssi folk. I testi di Umberto Fiori sono più evocativi e simbolici. Il disco è apprezzato per la sperimentazione sonora, nonostante qualche passaggio più stilistico. Acclamato dalla critica, è un'opera originale e significativa nella scena progressive italiana. Scopri l'originalità e la sperimentazione degli Stormy Six con Macchina Maccheronica.

 L'Apprendista è, infatti, opera di più ampio respiro e di più marcata (ed ispirata) matrice progressive rispetto ai suoi predecessori.

 Una nota di merito per l'originalità del cantato 'corale' che, pur non eccellendo in qualità, restituisce una certa personalità al gruppo.

L'Apprendista degli Stormy Six rappresenta un punto di svolta nel progressive italiano, con arrangiamenti barocchi e un sound più ampio rispetto alle opere precedenti. Il gruppo, attivo per quasi vent'anni, emerge con un album omogeneo e ispirato che supera i confini della sola matrice politica, offrendo brani ricchi di originalità e dettagli sonori. Il cantato corale conferisce identità al disco, che si distingue per la qualità e l'innovazione nella scena musicale italiana degli anni '70. Scopri l'iconico album progressive italiano che ha segnato gli anni '70!

 Vedere la notte che lascia spazio al giorno in questo posto, da soli in mezzo a chilometri di maestose rocce e vette è una sensazione unica.

 10 stelle cadenti irrompono per solo noi due mentre aspettiamo che la luce prenda il sopravvento.

La recensione narra un'indimenticabile avventura notturna al Massiccio del Brenta, dove il silenzio e la natura incontaminata regalano uno spettacolo unico all'alba. L'autore descrive l'attesa, l'emozione di camminare sotto cieli stellati e l'arrivo del giorno tra le pareti dolomitiche, vivendo appieno la magia di questo territorio lontano dalla folla. Scopri la magia del Massiccio del Brenta con un'escursione indimenticabile all'alba!